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The color Purple ( No B – Day anch’io)

The color Purple ( No B – Day anch’io)

Ad andare mi ha convinto Bersani con le convergenze da stabilire prima e con i cappelli da metterci su. Avesse detto semplicemente che bisognava accordarsi o lasciare in pace i cittadini intenzionati a manifestare,mi sarei fermata a riflettere. Queste vecchie espressioni cominciano a sortire un effetto respingente. Bisognerà pur prendere atto dello sfinimento del militante di buona volontà al cospetto della solita zuppa.

Fino a quel momento solo qualche perplessità da definizioni mediatiche fastidiosamente ricorrenti, popolo di internet, dei bloggers, di facebook  – compagini nelle quali non mi riconosco per diversità di atteggiamenti mentali, stili di vita e linguaggi . Problema mio, beninteso  e per il fatto di scendere in piazza e chiedere le dimissioni del capo del governo, prerogativa che, a mio sommesso parere, rimane esclusiva del Parlamento e non della piazza.

Ciò detto e salvo qualche piccolo strafalcione, trovo lodevole la volontà degli organizzatori di dare vita ad una manifestazione spontanea – qualcuno malignamente direbbe spontaneista ma c’è in questo particolare tratto di alcuni movimenti un che di vitale e coraggioso che coinvolge e rafforza la voglia di partecipazione – e svincolata da qualsiasi convergenza, anticipata o postuma che dir si voglia.

Dunque non solo andrò perché mi sembra giusto dar voce al malessere ma perché trovo la parola d’ordine contro il berlusconismo e per una cultura della legalità e del rispetto, assolutamente condivisibile, nobile e degna di comparire nella migliore delle piazze.Tutto il resto dei pro e dei contro e dei distinguo di questi giorni, non voglio dire che sia noia ma quantomeno, al momento, non è importante.

 

 

Muri, fili spinati, reti, check point

Muri, fili spinati, reti, check point

Berlin,_Brandenburger_Tor_mit_Berliner_Mauer

Tra Ceuta e Melilla ci sono 223 km di barriera volute da Aznar e potenziate da Zapatero. Dividono l’Africa dall’Europa.Con tutto quel che significa.

Nel Sahara occidentale una massicciata lunga 2.570 km segna l’appropriazione – illecita – del territorio saharawi da parte del Marocco.

Tra il Botswana e lo Zimbawe 500 Km di  rete elettrificata impediscono l’ingresso illegale degli zimbawesi in fuga da fame, miseria e persecuzione.

Tra Messico e Arizona, California, Nuovo Messico e  Texas, una barriera di 550 km variamente composta ( muri in cemento, fili spinati, reti elettrificate) protegge gli Usa dall’immigrazione clandestina.

E ancora in North Corea, Bangladesh, Tibet, Birmania, Kashmir, Afghanistan, Uzbekistan Khazakistan, Yemen, Gaza, Cipro e nelle città di Baghdad e Padova –  via Anelli, persistono muri, superstrutture, recinzioni, barriere già costruite o costruende,  per proteggersi dall’immigrazione, dal terrorismo dalla Paura.

Nel giorno in cui si celebrano la Caduta del Muro e la rinascita di un sogno di democrazia, è giusto ricordare le  migliaia di muri sparsi in tutto il mondo che restano ancora da abbattere.

Fede pigliatutto

Fede pigliatutto

Fede 01

Quello di Federica non è stato precisamente un tragitto da favola bella in cui l’happy end end è parte integrante della trama, ma una corsa a ostacoli – anche se la specialità è un’altra – in cui  trionfi e sconfitte si sono alternati con cadenza estenuante. 

Forse una norma nello schema generale delle cose, salvo che a sedici anni  – tanti ne aveva quando ha cominciato con le gare importanti – l’andamento discontinuo di prestazioni cui si sono investiti tempo, energie ed aspettative, può diventare un handicap dagli esiti disastrosi. Lei però – e questa probabilmente è la chiave della sua forza – ha subito capito che il suo  problema era nella testa e con disinvoltura racconta di essersi avvalsa di un sostegno psicologico. Un’ esperienza non lieve da aggiungere alla fatica dell’allenamento e a quella di crescere.

Tralascio ogni retorica sull’esempio che Fede può incarnare in epoca di scorciatoie per ottenere il successo, la sua storia parla chiaro e non c’è bisogno di aggiungere altro. Val la pena, tuttavia, di
festeggiare Federica Pellegrini per il suo bel risultato, esito di un efficace e faticoso combinato di  intelligenza, impegno ed ambizione. Merita tutto perchè ha dato tutto. Ha ragione sua madre.

Fede09

Federica Pellegrini oro e record mondiali nei 400 stile libero. Prima donna a scendere sotto i quattro minuti.Le foto sono prese dal Corriere della Sera.

Piacere alle donne

Piacere alle donne


Vero è che ascoltare le ultime  registrazioni dell’affaire D’Addario, è come ravanare nell’ Indifferenziata, come pure è vero che a voler separare quei rifiuti, ci si rende immediatamente conto di come le autentiche scorie tossiche siano quelle meno riconoscibili, celate come restano, nelle apparenze innocue di alcuni dettagli : dalla manifestazione di lui in accappatoio bianco abbagliante, al letto con le tende – e figurati se quell’altro burino ripulito dell’ amico  Putin, perdeva l’occasione di un omaggio fortemente allusivo ai charms del Buon Ricordo a forma di tartarughina o di farfalla – ma se ne hai già uno e questo è un doppione, cara,  lo puoi regalare a qualcuno –  fino ai  porta un’amica o ai telefonici  tesoro,bacio, bacione ciao, ciao.

Il resto del vomitevole  repertorio –  lui che si vanta, lei che ne asseconda il narcisismo –  è roba di normale amministrazione, dunque da stoccare nel collettore principale. Così fan tutti/e. A Palazzo, è il prezzo che si paga per un posto vicino al sole, in questo il premier è inflessibile e parzialmente indifferente ai generi  : da tutti pretende ammirazione e gratitudine  incondizionate.

Le esalazioni venefiche della stupidità provengono dunque da quel tipo di  discarica in cui, in una cornice assolutamente volgare, va in scena  come unica rappresentazione, il sottocutaneo disprezzo per il genere femminile, quello che, alla bisogna,  trascolora in galanteria pelosa, appiccicaticcia, melliflua.

Forte del proprio ruolo, il premier riceve in casa sua ragazzotte rese docili dall’ansia di riscatto sociale o dalla difficoltà a ritagliarsi un qualunque ruolo, per poi  speculare su questo effettivo stato di debolezza ovvero sull’ ignoranza di sè e  sulla scarsa fiducia nelle proprie capacità di farcela senza sponsor.

Possibile che un uomo che ha denaro, potere, consenso, abbia bisogno anche di questo tipo di conferme?

Scrive la stampa estera dopo le pubblicazioni di ieri : allora è tutto vero.C’è di che annegare  in un mare di imbarazzo. Sesso contro favori, denaro , quando non candidature o cariche, non è la massima espressione di etica pubblica che un presidente del consiglio possa rappresentare. Qualcuno ha ancora voglia di parlare di privacy violata?

Ovvio che Mavalà non trovi di meglio che negare addirittura il fatto. Ovvio che gli alleati strillino all’abuso, alla menzogna e al complotto. Strategie consumate ma di breve respiro. Fino alla prossima testimonianza, filmato, foto, registrazione, memoriale, instant book. Le ragazze sono una ventina, non c’è di che stare allegri. E i fatti sono fatti, al di là delle considerazioni di contorno.

Nel frattempo, ma era fatale, il consenso scivola via, attestandosi intorno al 50%. Un evento fisiologico, appena lambito dalla questione degli  scandali. Dicono. Ma uno studio, avverte che le prime defezioni sono di provenienza femminile. Il premier ama le donne, ci è stato ripetuto a mò di giustificazione, più volte in questi ultimi tempi. Magari è solo successo che qualcuna si sia accorta di non essere poi così amata.

Nell’illustrazione Iuppiter di Ingres

Più first lady di così

Più first lady di così

Va da sè che dell’unica vera  first lady del G8, ignoriamo lo stilista, il gioielliere,  il fiorista e la pietanza prediletta.Non sarà pertanto ricordata per i celebri caschetti, ne’   – pur essendo sempre correttamente abbigliata – per le famose giacche.

Eppure, comunque la si pensi,  Angela Dorothea Merkel, curriculum impeccabile di donna di scienza ed esponente politico di spicco, dal 2005 presiede un governo detto di Große Koalition e che comprende l’SPD, la CDU e il CSU, impresa non facile  visto che si tratta di mettere insieme  socialdemocratici e cristiano sociali, esercizio che porta avanti con successo e che anzi  l’ha indotta a smussare qualche tendenza conservative di troppo, esponendo con ciò se stessa ai  rilievi dei suoi compagni di partito, il più ricorrente  quello di aver subito, in corso d’opera, una sorta di processo di socialdemocratizzazione.

Angela Merkel in realtà ha avuto il merito di comprendere i cambiamenti della politica e della società, tanto che la sua (tradizionale) scarsa fiducia nei magici poteri dell’economia di mercato, è tornata di attualità  con la crisi mondiale che quella stessa fiducia ha messo così platealmente in discussione.

Gli appassionati dello specifico femminile in politica come propensione a ingentilire e a infiocchettare, o al più ad occuparsi di pari opportunità o d’infanzia, accettino la lezione di uno specifico differente, quello che ispira  provvedimenti sull’istruzione con corredo di stanziamenti da capogiro : 18 miliardi di euro per ricerca e università, 750 milioni per l’istruzione delle minoranze linguistiche e la creazione di nuovi posti di lavoro.Tanto per dire.

E infatti  va sottolineato che se  la Germania oggi accetta di essere un paese d’immigrazione, lo si deve a lei. Come a lei si deve parte della stesura del protocollo di Kyoto.( e grazie ad una sua iniziativa  l'UE si è impegnata a tagliare del 20% le emissioni di CO2 e ricavare il 20% dell’energia da fonti rinnovabili)

Un gran senso della missione storica ed un corretto rapporto con il suo essere donna di Potere, non fanno notizia come un cambio d’abito o di pettinatura. Ma Angela Dorothea Merkel, di tutto questo non ha bisogno. Prudente, pragmatica, riservata capace di creare consenso e  consapevole del suo successo – un 70 % di apprezzamento da parte dei tedeschi, di cui non si parla mai – e determinata a sfruttarlo fino in fondo. Più first lady di così.