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Categoria: String of pearls

Oh mein papà

Oh mein papà

Vista la probabile natura del ruolo paterno, a me che il detenuto Cutolo abbia avuto una figlia, interessa quanto la notizia che è volata una mosca in Cina.Piuttosto sarebbe da chiarire come mai a Cutolo sia stata concessa nel 2001 un’ autorizzazione che al momento dell’impianto contravveniva l’Articolo 1) della legge 40 sulla fecondazione assistita che ammette a questo trattamento esclusivamente le coppie infertili, mentre invece si continua ad impedire a coppie portatrici di patologie virali o genetiche lo stesso diritto.E meno male che il 41 bis è uno dei capisaldi della nostro Sistema Carcerario.Tra scartoffie,consensi informati e visite mediche varie, durante il perfezionamento della pratica,il carcere di massima sicurezza dev’essere stato più frequentato dell’ambulatorio della Mutua a Centocelle.Tutto per soddisfare l’estremo atto di narcisismo e assicurare la progenie ad un malvivente condannato a sette ergastoli. Un atto di civiltà.Dicono.

Repetita stufant

Repetita stufant

Che in Italia non ci sia meritocrazia è un’affermazione che ho sentito , in distinte circostanze, da Sabina Guzzanti, Beatrice Borromeo e Urbano Barberini dei Priincipi omonimi . Quando certe espressioni cominciano a rimbalzare un po’ troppo di frequente da articolo, a forum, a pubblico dibattito, a programma televisivo, finiscono con il perdere di senso. Una ripetitività che lungi dal giovare come avrebbero voluto gli antichi, in realtà paga l’obolo alla rassegnazione.Se il clamore non è in grado di generare cambiamenti (quasi mai lo è, non da solo quantomeno  ) allora c’è caso  che subentri assuefazione  e che persino i  principi si facciano carico della denunzia, guadagnando con poca spesa e nessun rischio, le ribalte . Davvero non c’è modo di raccontare la nostra condizione senza ricadere nel banale e nel luogo comune? Forse solo chi è disponibile a dirla tutta e cioè che per ottenere la soddisfazione dei meritevoli non basterebbe azzerare la classe dirigente o vincere buona parte della mentalità che presiede il governo delle imprese ma che un intero sistema culturale andrebbe destrutturato.Gli effetti sarebbero uguali a quelli di una vera e propria rivoluzione.Che nessuno vuole.

Ego me absolvo

Ego me absolvo

A riprova della perfetta sintonia ed identità di vedute che regna tra cittadini e classe politica  (altro che fustigatori ), uno dei giovani che a Bari ha usufruito dell’ aiutino (così lo chiama lui) per superare il test d’ingresso all’Università, minimizzando l’evento, disegna la propria visione del mondo : – questo è il paese dei furbi,così fan tutti,ho studiato ma non si sa mai,in fondo che ho fatto di male? – 

Massì in fondo che male c’è a drogare gli esiti di un esame ?

Fausto Bertinotti, conti alla mano, ci spiega che tra recarsi al Gran Premio con l’aereo presidenziale e mettere in moto il meccanismo infernale di scorte e mezzi che s’innesca quando un ministro decide di viaggiare in auto, c’è una notevole differenza : con l’aereo forse si è risparmiato.Sono convinta che la bagarre sui costi della politica vada ridimensionata e che tutto  questo mischiare barbieri, buvette  e reali esigenze della Rappresentanza Politica, infine non giovi al contenimento dei costi. Quindi, utilissime sono le puntualizzazioni del Presidente della Camera. Tuttavia senza pretendere l’adesione a modelli scandinavi, non è detto da nessuna parte che un ministro in viaggio con la famiglia per motivi non istituzionali , debba usufruire dell’aereo di Stato . Ferma ogni cautela data da questioni di  sicurezza, il problema non è solo amministrativo ma  di offrie ogni tanto un esempio di morigeratezza e di stile .Tanto per marcare la differenza – se c’è –  col paese dei furbi evocato dal piccolo scellerato di Bari.

Spavarottizziamoci (madamina, il catalogo è questo)

Spavarottizziamoci (madamina, il catalogo è questo)

frecceMi piace citare qui la moglie di Michelangelo Antonioni signora Enrica Fico : io posseggo tutta la creatività di Michelangelo che sarà libera come è stato libero il suo autore.Vuol dire che per quanto è nelle sue possibilità di erede (e sono molte), si guarderà bene dal far mercato dell’opera del Maestro.Già..tutto quanto c’è di documentato, detto, scritto o dipinto,  di un artista rinomato,post mortem, diventa oro per una filiera interminabile di enti,società,case editrici e di produzione .E questo è uno dei motivi per i quali la grancassa mediatica batte a distesa per la morte di Luciano Pavarotti e spiace dire che  tutto quest’ Indotto coinvolga  invariabilmente la persona del Presidente della Repubblica, del Consiglio,del Ministro della Cultura e di sottosegretari a piacere. Compreso nell’happening , l’esoso solcare i cieli di Modena, da parte di un’altra gloria nazionale : le Frecce Tricolori.Il consenso, si sa, arriva per strade nemmeno troppo misteriose .Il Corriere della Sera,tra ieri e oggi, pubblica due articoli  timidamente discordanti che sintetizzo : attese le gran doti di comunicatore,manager,benefattore.. Luciano Pavarotti non conosceva la musica ( e quindi studiare  comportava a lui e al suo tapeur, una fatica triplicata ) non teneva la nota ( e quindi l’orchestra doveva corrergli dietro, non parliamo di chi doveva cantare con lui) . Tutto ciò vuol dire che nei duetti con le pop star, c’era caso che qualcuna di queste , fosse più musicale del tenore.Oramai siamo abituati a non scandalizzarci più del rapporto – pare ineludibile – tra Arte e Mercato, magari sarebbe il caso di azzardare che uno squilibrio in favore del Mercato, condiziona l’Arte fino a massacrarla.Non è ineluttabile, ma nel momento in cui stiamo celebrando i funerali ad un grande manager, comunicatore, benefattore etc e se proprio dobbiamo includere nella lista anche il tenore,dobbiamo pensare a tempi molto andati e a platee assai più ristrette,direi che non ci sono dubbi,questo è uno di quei casi in cui il Re è Nudo ma per farlo regnare ancora, bisogna che tutti lo immaginino in abiti sfarzosi.E’ una falsificazione che provoca le reazioni a catena di cui sopra e coinvolge gl’insospettabili, ma tant’è : si risolve in un pessimo incentivo per chi pensa di poter cantare Verdi senza  l’ausilio delle Spice Girls.