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Categoria: Americana

Sorprese (mica tanto) nello stato di granito

Sorprese (mica tanto) nello stato di granito

New Hampshire


All’ anchorman  Lou Dobbs della CNN andrebbe dato merito di aver messo il dito nella piaga : la vittoria di Hillary Clinton in New Hampshire non è stata affatto una sorpresa, semplicemnte i media l’hanno nascosta fino a che è stato possibile per non smentire buona parte dei sondaggi che molto avevano insistito su un possibile flop, determinando commenti inappropriati e definitivi per esempio sul ritiro dalla competizione e puntando un’ attenzione spropositata sull’ unico sperduto seggio elettorale in cui  Hillary non aveva raccolto nemmeno un voto .Insomma come ha detto stamane Dobbs la stampa si dovrebbe un po’ vergognare. Il fatto è che sia qui che in Iowa l’affluenza ai seggi è raddoppiata e questo è il reale motivo che ha fatto saltare le proiezioni .Ovvero siamo alle solite e se Obama è un seduttore Mc Caine un veterano del Vietnam, Huckbee  un predicatore naif e Giuliani il Soccorritore dell’11 settembre,Hillary è una lacrimevole e non più giovane signora che molto punta sul marito ex presidente.Le definizioni…si sa. In New Hampshire ci sono regole diverse, le primarie sono più strutturate rispetto al caucus tradizionale e gli elettori dopo le assemblee e gl’incontri, si recano ai seggi che rimangono aperti per un intero giorno a votare candidato e delegati alla convention finale.Siamo solo all’inizio e quest’altalena è destinata a durare ben oltre il 5 febbraio data in cui molti stati saranno chiamati alle primarie.Il voto ad Hillary in New Hampshire invece mostra una caratterizzazione fortemente femminile e questo appare ben più sensazionale dell’entrata in campo della figlia Chelsea,della commozione davanti agli elettori o dell’umanizzazione del personaggio che sarebbe stata operata nell’arco di pochi giorni. In campo avversario vince Mc Cain e stavolta è Giuliani ad avere la peggio e a scivolare in fondo alla classifica.Prossima tappa il Michigan. (tabelle del New York Times) Hillary e Chelsea Clinton New Hampshire 

Democrats %
Clinton 39%
Obama 36   
Edwards 17   
Richardson 5   
96% reporting

Republicans %
McCain 37%
Romney 32   
Huckabee 11   
Giuliani  9   
96% reporting
Vincono Obama e Huckabee (Hillary come Ségolène)

Vincono Obama e Huckabee (Hillary come Ségolène)

03caucus-1Succede a Hillary quel che successe a Ségolène: irresistibile ascesa nei sondaggi e nella curiosità dei media  all’inizio, sostanziale tenuta per mesi  e mesi in testa alla classifica poi, con l’avvicinarsi delle verifiche elettorali , una lenta erosione di consensi fino alla realizzazione di  un risultato insoddisfacente. Nel caso di Ségolène molto giocò la , nemmeno troppo, misoginia di molti giornali  e il tiepido appoggio del Partito Socialista Francese. Quanto a Hillary , la cui candidatura , al contrario, è sostenuta con forza dal Partito Democratico, è possibile che l’essere sulla scena politica in ruoli preminenti, da parecchi anni, non favorisca la piena identificazione del personaggio con  il cambiamento (l’espressione più usata di questa campagna) di cui l’America, anche su versanti opposti , sente estremo bisogno . E’ pur vero che i risultati dell’Iowa hanno sconvolto le attese anche in area repubblicana dove Mike Huckabee , l’uomo definito dagli avversari venuto dal nulla,tradizionalista,antiabortista titolare di una campagna condotta con modeste risorse , più giocata sul porta a porta che sull’uso di Internet e delle tecnologie,favorito per sovrapprezzo dall’assenza di Rudolph Giuliani, si è aggiudicato il caucus staccando Romney di ben nove punti.Supporters entusiasti per  il discorso di ringraziamento del vincitore  Obama Nessuno avrebbe detto che io sarei potuto arrivare fin qui. Poi ha ribadito i punti del programma : assistenza medica,ambiente,incentivi alle aziende che non delocalizzano la produzione, fine della schiavitù del petrolio.Infine Democratici e Repubblicani, dopo aver ringraziato gli elettori, sono partiti per il New Hampshire.Tra quattro giorni si replica.qui sotto tabelle elettorali del New York Times e sopra empty stage a Des Moines Iowa

Democrats %
Obama 38%
Edwards 30   
Clinton 29   
Richardson 2   
Biden 1   
Dodd 0   
Others 0   
100% reporting

Republicans %
Huckabee 34%
Romney 25   
Thompson 13   
McCain 13   
Paul 10   
Giuliani 3   
Others 0   
96% reporting

A new beginning

A new beginning

Il nuovo anno si apre con Hillary Clinton che il tre di gennaio affronterà la prima sfida delle Primarie in Iowa e qualche giorno dopo in New Hampshire. Statistica vuole che il candidato vincente in questi due stati abbia il 50% delle probabilità di diventare Presidente degli Stati Uniti e questo spiega la grande attenzione dei media  quantunque l’area non conti più dell’ 1% della popolazione americana  e si presenti scarsamente rappresentativa nella sua composizione, col 96% di bianchi in Iowa e qualche decina di migliaia di ispanici ai quali la clandestinità non consente diritto di voto.In ogni caso a giugno il Sud Dakota chiuderà la tornata, nel frattempo  significativo  sarà il risultato ottenuto il giorno cinque di febbraio – il super martedì – in cui le consultazioni per scegliere i candidati da mandare alle convenzioni si terranno in diciotto stati.La vera e propria campagna elettorale tra i due prescelti comincerà invece dopo le Convenzioni Nazionali che si terranno a settembre.Il nuovo Presidente sarà eletto il quattro di novembre contestualmente si terranno le elezioni per rinnovare un terzo del Senato e tutta la Camera dei rappresentanti  , salvo contestazioni, riconteggi e sentenze della magistratura , l’ eletto entrerà in carica dopo due mesi : a gennaio del 2009.Solo se il partito vincitore conquisterà la maggioranza del Congresso insieme alla presidenza sarà possibile uscire dalla attuale situazione di stallo dissipando il clima d’incertezza che regna nel Paese dopo le elezioni del 2006 e che è destinato a durare almeno per tutto il 2008.Incertezza nell’economia e nei mercati finanziari scombussolati dalla crisi di agosto con lo scoppio della bolla immobiliare. E  seppure  la produzione è in crescita e i consumi si mantengono forti, concreti sono i rischi di recessione dovuti all’inflazione che a novembre ha superato il 4% e alla mancanza di liquidità dovuta all’immenso debito pubblico. Senza considerare gli esiti devastanti di provvedimenti dell’amministrazione Bush in materia fiscale con i ricchi tassati al 19% contro il 31% del resto della popolazione. Più grave è l’incertezza politica, nonostante i democratici contino una solida maggioranza alla camera dei rappresentanti e una più esigua al senato, non riescono egualmente a contrastare l’ostruzionismo repubblicano,tantomeno il veto presidenziale.In questa situazione è impossibile per i democratici dar corso al programma elettorale,col risultato che se la sfiducia nel Presidente è ai minimi storici (28 %) anche quella nel Congresso non scherza (21%).Di questo clima di sostanziale paralisi hanno fatto le spese il programma di risparmio energetico e l’assistenza sanitaria per i bambini (due volte bocciata).Sfuma così anche la speranza di definire la questione delle guerre in Iraq e in Afghanistan  mentre appare sempre più evidente il fallimento americano della strategia di lotta al terrorismo. Ai cittadini statunitensi non resta che aspettare senza poter coltivare altre speranze che  la definitiva sconfitta repubblicana in novembre . L’anno ,si diceva , comincia con Hillary Clinton e con lo slogan della sua campagna : A new beginning. Che la fortuna l’assista.

Tough guys don’t dance ( e nemmeno muoiono)

Tough guys don’t dance ( e nemmeno muoiono)

Mailer

Norman Mailer  (come pure  James Baldwin ed altri) rappresenta una specie di Scoperta dell’America almeno per un paio di generazioni di lettori.C’è una vena e una struttura narrativa che Mailer ha mantenuto viva e attiva fino al suo ultimo The Castle in Forest, che allora smentiva due convinzioni pregiudizievoli : uno che l’America fosse solo quello che ci veniva raccontato : il razzismo, il Viet-nam, la durissima repressione dei movimenti di protesta ,l’altra che il Grande Romanzo fosse un fenomeno esclusivamente europeo.L’America  che mi piace  è cominciata, assai prima della musica,della poesia e delle Black Panthers,proprio da lui. Da Il nudo e il morto, dalla Costa dei barbari  dal Parco dei Cervi e dalla biografia di Marilyn Monroe. Norman Mailer è di quegli scrittori che regalano il piacere del leggere, quel senso di  soddisfazione che si prova quando ci si siede e si apre il libro e in cui è nascosto un impercettibile brivido sulla schiena.

Town hall multimediale

Town hall multimediale

 

Per l’incontro televisivo tra i candidati democratici (in studio) e i cittadini (via You Tube), Anderson Cooper anchormen CNN, aveva raccomandato agl’internauti : video della durata di tre minuti e domande  very creative .I circa tremila invii dai quali  sono state selezionate poche decine di performances, hanno sicuramente premiato le attese, se si pensa al tizio che interloquisce abbracciando per tutto il tempo la propria mitraglietta (chiamata Baby ) o a quello vestito  da pupazzo di neve  che  pone un quesito sul riscaldamento globale. Il matrimonio internet – televisione ( o meglio la joint venture CNN -You Tube) combinato, in questo caso, per rivitalizzare i rituali un po’ smorti del dibattito politico in tv, non ha mancato di suscitare interesse anche se il contrasto tra la scarsa qualità dei filmati, appiccicati come figurine dell’album su uno schermo blu troppo grande e l’importanza dell’allestimento era assai stridente. Impeccabili e a loro agio i candidati,  niente affatto preoccupati dalla spontaneità e dell’irriverenza degl’interlocutori. Al dunque, se accurate selezioni devono precedere questi incontri e abili conduttori tessere le fila del dibattito cui, tra l’altro, al momento della risposta,nemmeno presenziano i vari pistoleri e pupazzi di neve  , non c’è ;gran differenza tra queste iniziative e quelle abituali tipo talk show se non in una maggiore spettacolarizzazione dell’evento,cosa della quale ,forse,non si sente troppo il bisogno.