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Categoria: Americana

Allora chi vince ? ( You and i )

Allora chi vince ? ( You and i )




Caffetteria, tavola calda americana classica dei 50th.  Hillary Clinton seduta al tavolo come Carmela Soprano nella puntata finale della serie,viene raggiunta dal marito Bill – Allora chi vince ?  Vedrai  – risponde lei e intanto armeggia col piccolo juke box del tavolo. – Scommetterei su Smouth Mash – pronostica lui –  Tutti in America vogliono sapere come va a finire  – Arriva anche un piatto di carote che Bill guarda contrariato – Penso al tuo bene caro. – Lei, non c’è che dire, è ironicamente angelica . Passa Vincent Curatola  attore della serie di David Chase, guarda intensamente Hillary e poi prosegue. Intanto la monetina è finita nel Juke box.Cut e lo schermo si fa nero come nella bellissima chiusa ellittica dei Soprano’s.Appare una scritta che annuncia che You and i di Celine Dion è la canzone vincitrice del sondaggio tra i sostenitori per il leit motiv della campagna elettorale e che rimanda al sito web di Hillary per le donazioni. Eccolo qui  (e sull’immancabile you tube ) il video di Hillary e Bill  aka Carmela e Tony.

Fatti i dovuti scongiuri per Hillary è un discreto momento.Stacca di otto punti Obama agli ultimi sondaggi,incassa finalmente l’appoggio del tentennante, in un primo momento,  Steven Spielberg , vince e convince nei dibattiti televisivi con gli altri candidati democratici  e per non saper ne’ leggere e ne’ scrivere ,soprattutto per evitare conflitti d’interesse, lei e suo marito hanno liquidato  il portfolio azionario già gestito in blind trust.Dunque si preparano ad affrontare l’immancabile uscita di libri e memoriali diffamatori, con discreta serenità.In questo generale quadro da irresistibile ascesa il meccanismo tende invariabilmente ad incepparsi di fronte al fatto che Hillary ha l’imperdonabile difetto di non essere un uomo.Le accuse parlano di arroganza,instabilità e del permanere di quella crisi coniugale che segnerebb nuovamente la Casa Bianca,qualora fosse eletta.Salvo qualche piccolo ininfluente particolare,sembra di sentire i detrattori della Royal in Francia : troppo di sinistra,troppo di destra, troppo falco,troppo determinata,troppo aggressiva.Tutti meno lei ! etc etc Poco conta poi che il suo antagonista Rudolph Giuliani, sia un personaggio noto per la sua umoralità, per alcuni passaggi del proprio mandato non limpidissimi,per la spettacolarizzazione del suo divorzio annunciato prima ai media e poi a sua moglie e, da ultimo, per capire assai poco di politica nazionale.Giuliani rimane il sindaco dell’11 settembre.Forse il leit motiv della campagna elettorale di Hillary, a parte la zuccherosa You and I sarà proprio quella di renderne l’immagine più gradevole accattivante popolare.Il video-parodia sui Soprano’s è allusivo,ben congegnato e soprattutto aggancia un tormentone molto in auge in questo momento tra gli  americani : appunto l’ultima sequenza della serie.


Intanto a Capitol Hill….(calm down …)

Intanto a Capitol Hill….(calm down …)

Il senato a maggioranza democratica ha trovato un consenso sul ritiro delle truppe dall’Iraq entro la primavera del 2008. La bocciatura dell’emendamento repubblicano che voleva slegare l’approvazione dei finanziamenti da una deadline per il disimpegno è un enorme successo politico per i democratici.Bush ha perso le staffe e anche il fair play e assicurando che porrà il veto qualora la legge fosse approvata in via definitiva, ha dichiarato che se dovessero mancare i fondi per le truppe, il popolo americano saprà chi è responsabile .Secca la risposta della speaker della camera Nancy Pelosi:”Calm down with the threats. There is a new Congress in town,We respect your constitutional role. We want you to respect ours.”

nancy pelosi

Tutti pazzi per Obama

Tutti pazzi per Obama

Anche lui ha pronunziato il suo Presidential Announcement , lo ha fatto davanti al parlamento dell’Illinois con sottofondo musicale degli U2, citando Abramo Lincoln – una casa divisa al suo interno non può stare in piedi,questo governo non potrà durare in eterno mezzo schiavo e mezzo libero – promettendo il ritiro dall’Iraq entro la primavera del 2008 e l’assistenza sanitaria per tutti. Avrà anche poca esperienza Barack Obama, senatore da soli due anni, ma l’impatto è fortissimo soprattutto quando mira dritto al cuore dell’amministrazione Bush Negli ultimi sei anni ci è stato detto che il nostro debito crescente non ha importanza, che la nostra ansia per l’aumento dei costi sanitari e l’immobilità dei salari era un’illusione, che il mutamento del clima era una beffa, che discorsi da macho e una guerra mal concepita, possono sostituire la diplomazia e la strategia. Difficile inquadrare le posizioni di Barack Hussein Obama senza calarsi nella realtà americana :rappresentante del ghetto nero di Chicago ma anche laureato ad Harvad, giurista raffinato, tiepido abortista,  favorevole alla pena di morte seppure in casi estremi, assente dal senato all’epoca in cui i repubblicani, sull’onda emotiva procurata dagli attacchi terroristici, esercitavano forti pressioni sui democratici, non si è nemmeno compromesso con posizioni della prima ora ,favorevoli alla guerra in Iraq. Barack ha decisamente tutti i numeri per rappresentare in pieno il Rinnovamento senza scombussolare troppo la mentalità americana : un allampanato avvocato di Spriengfield con (bellissima) famiglia al seguito, curriculum impeccabile ed eloquio convincente. Un winner amato dai media e da Hollywood (Spielberg non fa mistero di tirargli  la volata a suon di cene elettorali, con raccolta di fondi miliardaria).Resta da vedere se nei prossimi mesi la sua campagna riuscirà ad offuscare quella di Hillary Clinton e soprattutto a convincere la comunità african-american, perplessa per l’irresistibile ascesa, e non del tutto convinta a sostenere la candidatura di uno che non aiuta la sua gente, allusione nemmeno troppo sottile al fatto che Obama non ha mai partecipato alle lotte dei neri.

Criminal Case 05 – 394 (Ciagate)

Criminal Case 05 – 394 (Ciagate)

Più interessante dei toni imploranti e della svolta ecologista di George Bush al penultimo discorso sullo Stato dell’Unione del suo mandato presidenzale, c’è solo quel che accade  nell’aula n 16 della E. Barret Prettyman Us Court House – Gli Stati Uniti d’America contro  Lewis “Scooter" Libby – Qui si celebra il processo all’affermazione di sedici parole con cui George Bush spiegò agli americani che la guerra in Iraq era inevitabile “Il governo inglese ha appreso che Saddam Hussein ha recentemente cercato di acquisire significative quantità di uranio dall’Africa e alla sequela di menzogne e manipolazioni  con cui la Casa Bianca ha tentato in questi anni di nascondere le invenzioni e l’uso di un ‘Intelligence improbabile, quanto pataccara.Le 500 tonnellate di Yellowcake,l’uranio grezzo, mai trovato e un solo uomo alla sbarra : il repubblicano Libby, già capo di gabinetto e consigliere per la sicurezza nazionale del vicepresidente Cheney, chiamato a distruggere la reputazione di un altro uomo l’ex ambasciatore Joseph Wilson, colui che sfidando la Casa Bianca  rivelò al New York Times di avere ,dopo una missione in Niger,riferito a Bush che la questione dell’uranio era infondata.

L’operazione si risolse nel dare Wilson in pasto alla stampa, soprattutto “bruciando",la di lui moglie Valerie Plame,agente sotto copertura della CIA.Fuga di notizie dunque ma anche spergiuro in un paio di circostanze .Tuttavia dopo due anni di indagini in cui l’ombra dell’ex sottosegretario di Stato Richard Armitage si è materializzata più d’una volta dietro alle “soffiate",  il Procuratore Patrick Fitzgerald ha stabilito che  imputato in questo processo debba essere uno solo,ieri la sua requisitoria di apertura è stata a dir poco affascinante, rivolto alla giuria popolare di fresco insediata, ha detto “Dimostrerò contro ogni ragionevole dubbio che Libby è un ladro di verità.Ma voi non dovete dimenticare come questa storia è cominciata : le sedici parole del Presidente.Non dovete chiedervi  se la guerra in Iraq è stata o meno giusta.Dovete chiedervi perchè Libby abbia spergiurato sulla Bibbia. Non da meno è stato l’avvocato di Libby, Tedd Wells che ha avvisato la giuria che il sua assistito “ha una sola colpa, non aver ricordato correttamente ciò che era logico non ricordasse.Essere diventato l’agnello sacrificale della Casa Bianca,in cambio della salvezza di Karl Rove,linfa vitale del Presidente”

Ci sono e ci sono per vincere

Ci sono e ci sono per vincere

Voglio che voi vi uniate a me, non solo per la campagna ma per un confronto sul futuro del nostro paese, sulle riforme coraggiose ma concrete che sono necessarie per superare i sei anni di fallimenti dell’amministrazione Bush”. Per questo, “nei prossimi giorni voglio parlare direttamente con il popolo americano e iniziero’ invitandovi a unirvi a me in una serie di conversazioni sul web”.

Sarà una campagna elettorale all’insegna delle note di colore, dei sui tailleur e delle rassicuranti tappezzerie Laura Ashley con le quali saranno rivestiti i divani e le poltrone durante i futuri video o  le interviste che rilascerà da casa.E’ il prezzo che dovremo pagare e che include anche l’allusione pressocchè costante ai tradimenti del marito, probabile futuro first gentlemen d’America.Ma lei fa confezionare un video in cui annuncia che correrà per le presidenziali e non ce n’è più per nessuno : straccia ai sondaggi persino Barack Obama,il più amato dai media.La verità è che Hillary Rodham Clinton,curriculum da docente universitaria, da avvocato e da senatrice che fa tremare i polsi,non ha da proporre solo la stoffa dei suoi divani o l’elegante gestione della scappatella coniugale, quel che più conta è che darà filo da torcere all’avversario repubblicano chiunque esso sia.Sanità Ambiente Diritti e Iraq i temi forti del suo programma e del suo impegno per superare i fallimenti di Bush.Non c’è che da augurarle di farcela.

Nelle immagini il gay pride di New York City del 2005