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Categoria: La fabbrica del cinema

Intrepidi/e (due)

Intrepidi/e (due)

 

 

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Éloge de la comédie,  titolano i Cahiers di settembre che da tempo segnalano l’inguardabilità e il comico involontario di certo cinema d’autore afflitto,a loro dire, da troppa seriosità.Giusta distanza,ironia,eleganza alla maniera di Cronenberg,Anderson,Carax, Korine,Abrams sono gl’ingredienti della perfetta commedia che rimescola i generi e rompe con la tradizione.

Giusto.Ma allora perché a Venezia il film di Gianni Amelio che tutti quegl’ingredienti conteneva è stato trattato con sufficienza? Lo vedremo poi. Per adesso ancora qualche signora :

 

Angeliki  La più insostenibile delle tragedie (greche)  raccontata con la tecnica della rivelazione man mano che procede il film. Tra non detto e visto anche troppo, si dipana una storia di scempio domestico  il cui elemento  urticante è dato dall’apparente acquiescenza,sottomissione e finanche ammirazione delle vittime nei confronti del proprio carnefice di cui arrivano addirittura a  contendersi l’attenzione.C’è qualcosa di indicibilmente autentico in questa storia di  violenza ed umiliazione estreme che chiama in causa,oltre al resto, l’atteggiamento psicologico degli abusati il cui unico gesto di rivolta si riduce all’autodistruzione ovvero al suicidio delle prime incredibili sequenze.. (Non é per tutti)

 

Oh Scarlett,  in veste di aliena,mantide dark lady periferica  – per come l’hanno combinata il trucco, il parrucco e la sartoria –   che rimorchia in autostrada poi seduce e vampirizza le vittime,  nelle pause si sofferma a rimirare un corpo – avuto in prestito  per la buona riuscita della mission – che non conosce, cui non è abituata .Come non è abituata a gestire qualsiasi altro tipo di sentimento, il che le procura comprensibili ma non semplicissimi, da rendere cinematograficamente, scompensi  (Scarlett ci riesce). Testimone poco attendibile – al cuore non si comanda : mi piacciono sia Scarlett che Glazer – dirò che il film è stato ingiustamente maltrattato anche se non c’è critico maschio etero (ma anche non) che non abbia apprezzato le  numerose scene di nudo – qualcuno ha persino lamentato mancanza di sensualità,ma insomma –

Per gli amanti dello stile gelido,del dialogo non troppo pressante e di una certa qual sconclusione cinematografica in elegante dispiego.

 

 

Rebecca Hall   brava intensa sensuale e morbosa q.b mentre  interpreta il desiderio in sospeso nel  capitalistico melò di Leconte : Industriale dell’acciaio alle soglie della Prima guerra mondiale spedisce un suo protégé  povero ma bello, meritevole e capace in Brasile quando si accorge della liaison tutta sguardi sottintesi sfioramenti e sensi di colpa con la propria moglie.

La Domanda Fondamentale a questo punto   sarebbe : può il desiderio sopravvivere al tempo che passa?( e ai disastri della seconda guerra mondiale che interrompe le comunicazioni?E alla morte dell’industriale etcetcetc) Patrice  Leconte – che caro –  si pone apertamente – lo ha dichiarato –  il problema dell’istinto suicida che s’impossessa dello spettatore dopo la visione di un film disperante e per questo modifica il finale del racconto il viaggio nel passato di Zweig da cui è tratto il film, inserendo un elemento di speranza.Specialissimo uomo di cinema con  curriculum denso di film  troppo spesso  definiti controversi, Leconte tenta la strada di un melò tradizionale per di più in costume che però non può fare a meno di rendere a mezzo inquadrature e movimenti di macchina piuttosto arditi e dunque in aperto contrasto con l’ambientazione,l’epoca e le domande fondamentali.

 

Che ci tiene – direbbero a Napoli – Lindsay Lohan .   A parte una fedina penale piuttosto articolata, un discreto talento e una presenza scenica di rilievo,come pure è costretto ad  ammettere Paul Schrader che ha tentato di dirigerla nel suo film The Canyons,  ennesimo – quantunque insolito –  lavoro sulla morte del cinema, i cui assassini sono sempre gli stessi ma proprio in quanto detentori di mentalità criminali rappresentabili nelle loro molteplici angolature.In questo caso la sceneggiatura del celebrato Bret Easton Ellis ci sostiene  nel viaggio della Los Angeles cinematografara dove troviamo la nostra Lindsay, attrice in disarmo,che, povera,  non sa dove girarsi tra l’amante  vorace produttore con villa e annessi e il  fidanzato d’antàn caruccetto ma pure lui ossessionato dal fare cinema. Ergo : tutti sono pronti a tutto,tutti vanno a letto con tutti senza badare al genere (non del film).Bella mescolanza di amore vendetta disfacimento rovina con la gradita presenza di James Deen attore anche nella vita del porno internettaro.

  Resta da sottolineare come  l’epopea produttiva del film così come ce l’ha raccontata Schrader tra ricerca di finanziamenti e difficoltà di convincere la Lohan a rispettare qualsiasi orario di ripresa – come Marilyn in Misfits! Si consola il povero Paul, ripagato per le intemperanze di lei dalla pronta e automatica identificazione con Houston –    non può essere disgiunta dal film stesso,quindi si spera che nei contenuti speciali del DVD a venire sia inserito lo spiegone  di come si fa a governare  un set indisciplinato con pochi soldi e scarse probabilità di venirne a capo (dei soldi).Quanto alla Lohan da teen idol a donna perduta il passo non è brevissimo ma prevedibile e quanto Hollywood sfrutti quella divistica propensione a spingere il piede sull’acceleratore della sua Cayenne , lo è altrettanto.Già, l’eccesso di velocità..di tutti i divistici reati, quello che mi colpisce – so anche perché – di più.

(segue)

 

 

 

 

 

 

 

 

Miss Violence è un film di genere drammatico della durata di . diretto da Alexandros Avranas e interpretato da Kostas Antalopoulos,Constantinos AthanasiadesChloe BolotaMartha BouziouriRafika ChawisheYiota FestaGiorgos Gerontidakis-SempetadelisMinas HatzisavvasNikos HatzopoulosVaso Iatropoulou.
Prodotto nel 2013 in Grecia.

 

Under the Skin è un film di genere fantascienza della durata di . diretto da Jonathan Glazer e interpretato da Scarlett JohanssonAntonia Campbell-HughesPaul BranniganRobert J. GoodwinKrystof Hádek,Michael MorelandScott DymondJessica ManceJeremy McWilliams.
Prodotto nel 2013 in Gran Bretagna, USA e distribuito in Italia da Bim Distribuzione

 

 

Une promesse (A Promise) è un film di genere drammatico, romantico della durata di . diretto da Patrice Leconte e interpretato da Alan Rickman,Richard MaddenRebecca HallMaggie SteedChristelle Cornil,Shannon TarbetToby MurrayJean-Louis SbilleJonathan Sawdon.

 

 

 

The Canyons è un film di genere thriller, erotico, drammatico della durata di. diretto da Paul Schrader e interpretato da Lindsay LohanJames DeenNolan Gerard FunkAmanda BrooksTenille RepinskiGus Van SantJarod EinsohnChris ZeischeggVictor of AquitaineJim Boeven.
Prodotto nel 2013 in USA – uscita originale:  (USA) – e distribuito in Italia da Adler Entertainment .
Prodotto nel 2013 in Francia, Belgio e distribuito in Italia da Officine Ubu.

Intrepidi/e

Intrepidi/e

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Il festival della crisi che cerca di fare il punto sul cinema.Chi siamo e dove andiamo.

 

Esaurito il repertorio del risaputo e  dello stradetto  – ad ogni festival c’è la crisi e si fa il punto –  ci si è apprestati alle diverse visioni con l’annunciata prospettiva di un cartellone tendente alla tragedia pure quello figlio della crisi che  tutto travolge sospingendo l’ umanità senza speranza sull’orlo del baratro .

 

Ora, anche un’ intelligente commedia potrebbe raccontare tutto ciò – il maestro Scola è peraltro nei paraggi e i suoi Brutti Sporchi e Cattivi confermano  – ma pare proprio che in giro per il mondo non ce ne fossero e così la narrazione del Peggio cui non c’è mai Fine, secondo i selezionatori,  a Venezia come altrove, è affidata quasi esclusivamente alle tinte insostenibili della violenza e dell’abuso di minori, tra monache crudeli e famiglie patologiche senza farsi mancare nulla nemmeno nel settore della criminalità seriale.

 

Visti al ritmo di uno alla settimana,questi film  non hanno il medesimo effetto che visti tutti insieme, laddove la Depressione s’impossessa dell’Addetto o del Comune Spettatore  costringendolo ad affollare i bar post proiezione – anche mattutina – per quello che mio nonno avrebbe chiamato con espressione garbata un cordiale e oggi più sbrigativamente è detto superalcolico.Analoga reazione procurano il giorno dopo le critiche sui giornali,sempre più immaginifiche per interpretazioni e rutilanti di aggettivi.Alcolismo (poco) anonimo da autodifesa in agguato (se continua così).

( e siamo per sovrapprezzo a Venezia città per antonomasia che, a scelta, muore, è morta, morirà)

 

 E meno male che il cinema sfugge alla sindrome del catalogo  e così il desiderio di ingabbiare l’Immaginario in definizioni più o meno sensazionali impatta la realtà naufragando spesso nel ridicolo . Atteso che più la tentazione di appiccicare aggettivi, generi e tendenze spadroneggia, più il cinema  se ne va per conto proprio. Ragione in più per corrergli appresso col dovuto rispetto. Così è raramente col risultato che al contesto già altamente tragico si assommano i volteggi non sempre appropriati della critica criticante.

 

Così ti tocca  sopportare il peso della favola pastorale shakespeariana a definire il bel film di Paolo Zucca ovvero del  western che spunta fuori ovunque si rappresentino scenari di contese nella calura e nella polvere o la meraviglia meravigliata per la scoperta dei documentari – peraltro sempre presenti ai festival – nuovissimo genere fin qui ingiustamente ignorato.Ovvero la scoperta dell’acqua calda : cioè  che alle donne possono anche essere affidati ruoli un più significativi dei soliti mamma, fidanzata, amica,sorella, amante e ciò non tanto in ossequio  -facoltativo,non sia mai –  ai se non ora quando ma per il semplice motivo che di scelte del genere si avvantaggia la qualità complessiva dell’Opera.

 

Infine, piuttosto che interrogarsi dispiacersi elucubrare sulla defezione della divina Lohan varrebbe la pena di  indagare sulle- sacrosante – ragioni di altre assenze,  per esempio quella di Daniele Luchetti  che preferisce Toronto a Venezia e, di colpevole sciatteria, in insipienza del sistema politico, giungere alle conclusioni che lanciare un film su di un mercato  asfittico come il nostro – e non sono solo i quattrini a mancare ma le idee e comunque il rispetto per un settore, oltretutto della nostra economia, che potrebbe dare assai di più –  ci vuole una buona dose di coraggio.Chi siamo è detto dalle Mani sulla città di Rosi,dove andiamo, vista l’imminente probabile chiusura di molte sale,è presumibile.La vera tragedia è servita. Ma pochi ne parlano preferendo concentrare l’attenzione sui petali dei menus – petali di salmone,petali di bresaola, qui è tutto un petalo – o sull’opportunità,non opportunità volants, nude look, spacchi, monospalla e pinces degli abiti nonchè ovviamente sulle strabilianti collane dello sponsor gioielliere.Vero è che i festival non vivono senza glamour, feste e mondanità di contorno.Ma senza festival anche il glamour dovrebbe trasferirsi altrove, scintillando decisamente meno per interesse e visibilità.

 

Tuttavia non è triste Venezia – Aznavour,molesto – per le molte significative presenze,i meritati premi e gl’intrepidi partecipanti a sfidare avversità in ragione dell’Arte,del Mercato,dell’Intrattenimento.

Prima le signore :

 

Intrepide : Emma Dante e il suo incredibile drappello di attrici a duellare, automobile contro automobile, in una strada non necessariamente stretta, per una questione di precedenza che fin da subito si manifesta come ragione d’essere piuttosto che come puntiglio. Intorno un universo brulicante raccontato con cura meticolosa.Metafore come se piovesse.Ambientazioni vere o in cartapesta di grande impatto interpretazioni in nuance con l’esattezza de resto.Finale sorprendente.

 

Sandra Bullock, alle prese con l’assenza di gravità, l’elaborazione del lutto, la solitudine e il pericolo incombente, fluttuante  in un buco nero esaltato da un indispensabile – oh si – 3D. Lasciare in pace Kubrick e concentrarsi sul presente del cinema e delle umane difficoltà sintetizzate nella pletora di orbitanti detriti cosmici e nei lunghi cordoni ombelicali che fuoriescono dalle tute spaziali che di questa space opera sono decisamente i co-protagonisti.(Clooney,come sempre,da amare)

 

Judi Dench poco trucco, niente inganno – al photocall come sul red carpet come nella fiction – il mestiere dell’attrice nel complicato – dall’abuso che se ne è fatto –   ruolo della madre  in cerca del proprio figlio dato in adozione dalle infide suore irlandesi.Curiosa sintesi di determinazione non priva di fragilità e di ingenue sfumature.Operazione di critica del cattolicesimo bigotto e sessuofobico non del tutto irreprensibile e vagamente ambigua provenendo da un protestantissimo, pulpito.Humour britannico,dunque nero, a completare l’opera che gli amanti del catalogo possono tranquillamente definire di tipo brillante

 

Deserto australiano – Con avvertenza che ovunque ci sia deserto, lo spazio destinato ad altri protagonisti è consistentemente ridotto, viaggio dell’anima alla ricerca di qualcosa che non sarà rivelata nemmeno dal finale – tantomeno dall’autrice del fortunato libro,qui presente in gran spolvero, da cui è tratto il film – a mezzo attraversamento (2.700 km) in compagnia di tre dromedari un cane e, saltuariamente, di un fotografo del National Geographic a finanziare – documentare l’impresa.Elogio della solitudine come condizione indispensabile per la rielaborazione di problematiche esistenziali,immagini di bellezza e crudeltà da togliere il fiato.Wasikowska brava e accurata nel rendere l’impenetrabilità della protagonista.

(segue)

 

Via Castellana Bandiera è un film di genere drammatico della durata di . diretto da Emma Dante e interpretato da Emma DanteAlba RohrwacherElena CottaRenato MalfattiDario CasaroloCarmine MaringolaSandro Maria CampagnaElisa ParrinelloGiuseppe TantilloDaniela Macaluso.
Prodotto nel 2013 in Italia, Francia, Svizzera e distribuito in Italia da Cinecittà Luce.

 

Gravity è un film di genere fantascienza, drammatico della durata di . diretto da Alfonso Cuarón e interpretato da Sandra BullockGeorge ClooneyEric MichelsBasher SavageEd Harris.
Prodotto (anche in 3D stereoscopico) nel 2013 in Gran Bretagna, USA – uscita originale: 04 ottobre 2013 (USA) – e distribuito in Italia da Warner Bros il giorno .

 

 

Philomena è un film di genere drammatico della durata di . diretto daStephen Frears e interpretato da Steve CooganJudi DenchCharlie MurphySimone LahbibSophie Kennedy ClarkNeve GachevCharles EdwardsXavier AtkinsCharlotte RickardStuart Matthews.
Prodotto nel 2013 in Gran Bretagna, Francia, USA e distribuito in Italia daLucky Red il giorno .

 

Tracks è un film di genere drammatico della durata di . diretto da John Curran e interpretato da Mia WasikowskaAdam DriverEmma Booth,Jessica ToveyMelanie ZanettiRainer BockRobert ColebyJohn FlausTim RogersFelicity Steel.
Prodotto nel 2013 in Gran Bretagna, Australia e distribuito in Italia da Bim Distribuzione.

 

 

 

Stormy Cannes (vincono Emma & Adele)

Stormy Cannes (vincono Emma & Adele)

 

 

 

 

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 Out of the blue  E così mentre a Parigi  la polizia sgomberava la piazza dagli ultimi partecipanti alla manif pour tous contro i matrimoni gay,  a Cannes una giuria presieduta da Steven Spielberg – a torto ritenuto troppo bacchettone per apprezzare film dalle tematiche forti – incoronava  l’incantevole Vie d’Adéle  chapitre 1 et 2 lunghissimo metraggio d’amore lesbico diretto dal franco tunisino Abdellatif Kechiche.Ce ne sarebbe di che far impazzire una per una le sigle d’adesione alla sconcertante adunata della Destra francese con tutta questa celebrazione di amori irregolari e naturalizzazioni di immigrati.Ma se è vero che l’amore vince su tutto dovrebbe vincere pure sull’ottusità,l’egoismo, l’arretratezza e l’insensatezza degli stendardi celtici in orgogliosa parata a les Invalides. Ergo:palma meritata per questa storia d’amore normale raccontata con toni poetico-realistici di grande impatto e gran mestiere : 

Je m’en allais avec un cœur à qui il manquait quelque chose, et qui ne savait pas ce que c’était.Il senso è tutto qui nella frase da La vie de Marianne di Marivaux che si sta commentando a scuola all’inizio del film.La domanda dell’insegante Mais qu’est-ce que cela peut bien vouloir dire, qu’il “manque quelque chose au cœur” ? Rimane sospesa.La risposta va ricercata probabilmente nelle tre ore successive in cui dominano la curiosità e la passione di innumerevoli prime volte scrutate da una macchina da presa talmente vicina  da insinuare in qualcuno il sospetto di voyerismo (ma va?) da parte di Kechiche. Invece Abdetallif sa dove fermarsi, avrebbe potuto sfruttare meglio il rapporto non precisamente idilliaco con e tra le due attrici o i di loro – dicono – imbarazzi,invece la concitazione che ne è derivata è assai normal e aggraziata soprattutto assai simile a quella di qualsiasi rapporto amoroso.E se al cuore di Adele mancava di essere se stesso, alle nostre attese mancava il film autenticamente  differente in un cartellone di lavori buoni e ottimi ma decisamente più convenzionali.

Qualcuno meritevole di interesse:

 

 

L’invité envahissant – Sorrentino, secondo i Cahiers,  cui non è piaciuta La Grande Bellezza – cala l’asso del talento italiano in concorso con un film sulla  Capitale, tormento ed estasi di provinciali in cerca di successo. Intanto non manca di lamentare la scarsa considerazione che il nostro cinema ha in patria il che è vero, anche quando le storie che vengono raccontate sono,a dispetto dei rilievi di localismo, in grado di varcare le frontiere ed essere comprese in paesi dalle culture più disparate e lontane.Chi avrebbe mai detto che il Divo sarebbe stato apprezzato in luoghi in cui Andreotti era un emerito sconosciuto?

Fellini e Scola certo, ma per essere un film già visto ci vorrebbero realtà  e contesti identici a quelli raccontati dalla Dolce vita o dalla Terrazza. Così non è più. Molto  tempo è passato e anche la vacuità o le illusioni perdute non sono più le stesse.Resta la Grande Bellezza che deconcentra, scombina i progetti e qualche volta, come nel caso del turista giapponese  sulla terrazza de Gianicolo, uccide.E all’indefinito felliniano si sostituisce una grande esattezza d’immagini e atmosfere.  Rappel letterari e del grande cinema ma remoti e  distanti e comunque per guardare  questo film bisognerebbe lasciarli lì sullo sfondo  e a tratti dimenticarsene. (Per una volta tanto chissene frega dei Cahiers)

 

 

 Ultimo tango sul Tigri The movie business is the worst girlfriend in the world. You are seduced and abandoned over and over again.

Metti un film erotico e d’azione da ambientare in Iraq e la ricerca di un produttore che finanzi l’impresa, con la coppia Toback & Baldwin in pellegrinaggio – l’anno scorso a Cannes – da tycoon – veri – della produzione internazionale che tirano sul prezzo fregandosene dell’arte o che in cambio dei milioni richiesti pretendono di dire la loro mettendosi sotto ai tacchi  l’indipendenza dell’artista. Esilarante con note tragicomiche il tutto a confermare la riflessione di Orson Welles “trascorrere il 95% del tempo a cercare soldi per fare film, il 5% a fare film. Così non si può vivere” mentre venerati maestri – Scorsese, Bertolucci, Coppola,Polanski etc –  confessano tra peripezie finanziarie e poetiche il senso di un’esperienza amorosa – fare cinema lo è, per molti  – spesso umiliante. Seduced and abandoned : Sicuramente non vedremo Ultimo tango sul Tigri ma speriamo di ri-vedere questo incredibile documentario.

 

Dietro al candelabro ovvero dietro mise en scene mirabolanti non c’è  solo lo stile di vita   – in ogni direzione – eccessivo ma l’inevitabile fragilità di una coppia gay, lui pop star virtuosa del pianoforte e l’altro aspirante veterinario, negli anni 70, epoca in cui era improponibile dichiarare ai quattro venti la propria omosessualità e le morti per AIDS venivano spacciate con morti per anemia.Tutto sembra troppo in questo film trionfo del kitch gay classico ma niente stroppia nonostante il delirio di swaroski,piume, specchi, parrucche e ritocchi dal chirurgo plastico ovvero niente degenera nel ridicolo.Come possano Soderbergh, Douglas, Dammon aver compiuto il miracolo di non scadere nel grottesco è un mistero.Storia vera di Liberace, esordiente a vent’anni con la Chicago Symphony Orchestra, protagonista televisivo del The Liberace Show  e successivamente idolo di spettacoli a Las Vegas.Film televisivo prodotto dalla HBO e in programma negli Stati Uniti tra qualche giorno.Nessun distributore italiano al momento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Behind the Candelabra è un film di genere drammatico della durata di . diretto da Steven Soderbergh e interpretato da Michael DouglasMatt DamonRob LoweDan AykroydCaroline Jaden StussiBoyd HolbrookMax NapolitanoScott BakulaDebbie ReynoldsPaul Reiser.

E’ anche noto con gli altri titoli “Liberace”.
Prodotto nel 2013 in USA.

 

La grande bellezza è un film di genere drammatico della durata di . diretto da Paolo Sorrentino e interpretato da Toni ServilloCarlo Verdone,Sabrina FerilliCarlo BuccirossoIaia FortePamela VilloresiGalatea RanziAnna Della RosaGiovanna VignolaRoberto Herlitzka.
E’ anche noto con gli altri titoli “Apparato umano”.
Prodotto nel 2013 in Italia e distribuito in Italia da Medusa il giorno .

 

 

 

 

Seduced And Abandoned è un film di genere documentario della durata di. diretto da James Toback e interpretato da Martin ScorseseAlec BaldwinRoman PolanskiBernardo BertolucciRyan GoslingJessica ChastainBérénice BejoDiane KrugerJames CaanFrancis Ford Coppola.
Prodotto nel 2013 in USA.

 

 

Stormy Cannes

Stormy Cannes

La crisi (del cinema francese) ha tenuto banco negli articoli della vigilia  assieme all’annuncio ufficiale dell’ ingresso in recessione del Paese e ad un primo bilancio della presidenza Hollande. A dire il vero, il cinema francese con i suoi  numerosi film in sciovinistico dispiego tra competizione ufficiale,Quinzaine e Semaine sembra godere – insieme all’immancabile  cinema americano – ottima salute.Sei film ai quali aggiungere coproduzioni e partecipazioni.Come se non bastasse qualcuno ha addirittura avuto il coraggio di lamentare l’assenza di Besson, Riad Sattouf e Tavernier .Quanto al festival, venti milioni di budget di cui dieci tra contributo statale e regionale,  garantiscono  buona organizzazione e perfetta tenuta  – spari sui talk fronte mare e furti di parure milionarie sotto il naso della gendarmerie, compresi – Il resto lo fa una selezione di rassicuranti habitués – Soderbergh, Coppola, Polanski Coen  Sorrentino – che però non rinunzia ad incursioni nei territori – tradizionalmente veneziani, ahia – del cinema asiatico,africano messicano.

 

Ma… sostiene Frémaux,fascinoso délégué genéral,  che Cannes  est un bien collectif – come l’acqua, il territorio e i monumenti? –   ancorato alla propria storia e progettato per accogliere il nuovo, in cui ognuno può costruire anno dopo anno pietra dopo pietra il suo festival, et….c’est pourquoi ce festival est notre festival.(adoro queste omelie di presentazione)

 

Leo, le magnifique. Se l’è dovuta vedere con Warner Baxter, Alan Ladd e Robert Redford, miti pur sempre, anche se non propriamente indimenticabili nel rendere le mille implicazioni e sfumature di Jay Gatsby, emblema che più emblema non si potrebbe dei roaries twenties e del sogno americano : nascita ascesa e fine rovinosa, raccontata attraverso la vicenda di un romantico parvenu come da piuccheperfetto romanzo di Francis Scott Fitzgerald. E’ andata.Ma Leo è diventato talmente bravo che chi fa film con lui deve regolarsi : sceneggiatura, regia, musiche, costumi, su tutto domina  e niente sembra mai all’altezza. Il grande Gatsby, classico blockbuster di rango per aperture di festival blasonati, non è piaciuto alla critica criticante nonostante Di Caprio e una certa lodevole e rispettosa ricerca filologica,non è piaciuto il fracasso e il gran dispiego di mezzi, non è piaciuta la soluzione peraltro indovinata di sostituire il jazz con l’hip hop affidando la colonna sonora a Jay-Z, e signora (Beyoncé) più Kanye West, will.i.am, Jack White, Fergie e Florence and The Machine.Una bella ibridazione garantisce dalla noia dell’ennesimo remake ma vallo a raccontare ai puristi e ai cultori dell’ambientamento.

 

Enfants gâtés, Jeunesse Brulée, problem kids etcetc  Escludendo sociologie didascalie e ampi spiegoni  sul percome un’adolescente parigina si prostituisca dopo aver fatto i compiti o una banda  di ragazzini  di Los Angeles s’introduca nelle ville di dive e divini per violarne la privacy  appropriandosi  degli oggetti più desiderabili, i film sull’adolescenza disperata e problematica  hanno cambiato – fortunatamente per gli spettatori – faccia. Ergo si  osservano col il dovuto distacco le imprese di questi ragazzini interpretati da attori belli bravi e cinegenici evitando di chiamare in causa famiglie anaffettive, consumismi e società dello spettacolo brutte cattive e colpevoli. Oltre le visioni non si va, non lo fa Coppola col suo Bling Ring ne’ Ozon con Jeune e Jolie. Volendo potrebbe farlo lo spettatore ovvero approfittando del suo status privilegiato godersi in entrambe le circostanze epiloghi inattesi.

 

Messico senza nuvole. E se a Parigi e Los Angeles attraversare la zona d’ombra  è un’impresa più che mai disperante, figuriamoci a Guanajuato Messico dove  Amat Escalante ambienta il suo  Heli  storia di Estela la dodicenne innamorata di un giovane poliziotto che accettando di nascondere il pacco di cocaina sequestrata,salvacondotto verso  un futuro meno squallido e miserevole di quel che gli è toccato in sorte, destina se stessa e il proprio fidanzato ad un epilogo cruento.Tra polizia corrotta e malavita spietata finisce in ordalia di sangue e torture rese con insostenibile ma non gratuito realismo.

 

Trionfi la giustizia proletaria  A Touch of Sin Quattro episodi  sanguinolenti con esplosioni di collera vendicatrice avverso  neocapitalismo brutale che in Cina privatizza la miniera del villaggio, spinge a disperata immigrazione interna, introduce nefandezze quali prostituzione e corruttela. Quattro giustizieri di quattro regioni differenti reagiscono alla disgregazione e alle fratture sociali a colpi di arma da fuoco,pugnali e mazze da baseball.Girato da par suo da Jia Zhang-ke, tocco tarantiniano e tradizionale lentezza asiatica : un mix di estremo interesse

 

Arrivano i nostri. Aspettando La  grande bellezza – che già si celebra con stelle e palle  alla faccia dei divieti di scriverne prima della prémiere  –  alla Semaine de la critique ha esordito, dopo qualche anno di assenza del cinema italiano, Salvo  il  bel lavoro di  Antonio Piazza e Fabio Grassadonia. Salvo  ha il gran pregio di raccontare in stile western una storia di amore e di mafia non convenzionale, di avvalersi di  interpreti perfetti – Saleh Bakri e Sara Serraiocco – e di avere Daniele Ciprì alla fotografia. Happy End non zuccheroso : l’amore riscatta e vince sulla violenza.Qualche volta.

 Gran sorpresa Valeria Golino alla regia che porta nella sezione un Certain Regard – divenuta,non si sa se per caso o meno,  il gineceo del festival –  Miele, un film grossolanamente definito sull’eutanasia e che invece rivela un coraggioso punto di vista sul senso della vita.Facile appassionarsi al tema della buona morte per chi malato non ha più speranze.meno quando la morte viene invocata da chi, pur sano, della vita non sa più che farsene.Il cinema italiano ha certamente bisogno di finanziamenti ma soprattutto di coraggio.

 

Green carpet (Oh  Marion, messaggio subliminale agli estimatori) Avvertono deliziose riviste francesi di gossip  (ti raccontano che Steven Spielberg ha insistito per pagare da sé  la suite al piano terra, per claustrofobia da ascensore, del Martinez , che mamma e papà Di Caprio se la spassano tra feste e banchetti  etc)  soggiorna all’l’Hôtel du Cap da giovedì scorso anche se il suo film (treeeeeeeès attendu) The immigrant  ,è in programma per venerdì prossimo, per presenziare ad iniziative   sul consumo più responsabile – Green Carpet Challenge  si chiama la tornata di feste per celebrare la produzione di vestiti scarpe e borsette che saranno pure sostenibili dal punto di vista ecologico   ma non sempre  da quello estetico –  organizzata dal  gioielliere Chopard  e ad un  défilé Dior a Monaco.(daje con lo sponsor)

 

Wet carpet. Piove (come al solito) e fa un freddo manco fosse il Sundance. E tutti a lamentarsi del meteo e del branzino che era meglio l’anno scorso…

 

Continua….

 

(nell’illustrazione il Carlton incartato quest’anno dalla pubblicità del grande Gatsby con notevole avventore  en déshabillé à la fenêtre)

 

 

 

 Il grande Gatsby (The Great Gatsby) è un film di genere drammatico,romantico della durata di . diretto da Baz Luhrmann e interpretato daLeonardo DiCaprioTobey MaguireCarey MulliganJoel EdgertonIsla FisherJason ClarkeElizabeth DebickiAmitabh BachchanCallan McAuliffeGemma Ward.Prodotto (anche in 3D stereoscopico) nel 2013 in USA, Australia – uscita originale: 10 maggio 2013 (USA) – e distribuito in Italia da Warner Bros i

 

 

The Bling Ring è un film di genere drammatico, poliziesco della durata di . diretto da Sofia Coppola e interpretato da Emma WatsonClaire JulienKatie ChangTaissa FarmigaLeslie MannMaika MonroeNina SiemaszkoGavin RossdaleErin DanielsStacy Edwards.Prodotto nel 2013 in USA e distribuito in Italia da Lucky Red

 

 

 

A Touch of Sin (Tian zhu ding) è un film di genere drammatico della durata di. diretto da Jia Zhang-ke e interpretato da Wu JiangMeng Li,Wang BaoqiangLuo Lan-ShanZhang JiayiZhang Yang Prodotto nel 2013 in Giappone, Cina.

 

 

 

Jeune et jolie è un film di genere drammatico della durata di . diretto da François Ozon e interpretato da Marine VacthCharlotte Rampling,Frédéric PierrotGéraldine PailhasNathalie RichardLucas Prisor,Akéla SariFantin Ravat E’ anche noto con il titolo internazionale Young & Beautiful e gli altri titoli “Just 17”.Prodotto nel 2013 in Francia.

 

 

 

Miele è un film di genere drammatico della durata di . diretto daValeria Golino e interpretato da Jasmine TrincaCarlo CecchiLibero De RienzoVinicio MarchioniIaia ForteRoberto De FrancescoBarbara RonchiMassimiliano Iacolucci, CLAUDIO GUAIN, Elena Callegari.
E’ anche noto con gli altri titoli “Vi perdono”.
Prodotto nel 2013 in Italia, Francia e distribuito in Italia da Bim Distribuzione

 

 

Heli è un film di genere drammatico, thriller della durata di . diretto daAmat Escalante e interpretato da Armando EspitiaLinda GonzálezJuan Eduardo PalaciosAndrea Vergara.
Prodotto nel 2013 in Francia, Germania, Messico, Olanda.

 

 

 

Salvo è un film di genere romantico diretto da Fabio GrassadoniaAntonio Piazza e interpretato da Luigi Lo CascioSaleh BakriSara Serraiocco,Redouane BehacheJacopo Menicagli.
Prodotto nel 2013 in Italia.