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Anno: 2007

Criminal Case 05 – 394 (Ciagate)

Criminal Case 05 – 394 (Ciagate)

Più interessante dei toni imploranti e della svolta ecologista di George Bush al penultimo discorso sullo Stato dell’Unione del suo mandato presidenzale, c’è solo quel che accade  nell’aula n 16 della E. Barret Prettyman Us Court House – Gli Stati Uniti d’America contro  Lewis “Scooter" Libby – Qui si celebra il processo all’affermazione di sedici parole con cui George Bush spiegò agli americani che la guerra in Iraq era inevitabile “Il governo inglese ha appreso che Saddam Hussein ha recentemente cercato di acquisire significative quantità di uranio dall’Africa e alla sequela di menzogne e manipolazioni  con cui la Casa Bianca ha tentato in questi anni di nascondere le invenzioni e l’uso di un ‘Intelligence improbabile, quanto pataccara.Le 500 tonnellate di Yellowcake,l’uranio grezzo, mai trovato e un solo uomo alla sbarra : il repubblicano Libby, già capo di gabinetto e consigliere per la sicurezza nazionale del vicepresidente Cheney, chiamato a distruggere la reputazione di un altro uomo l’ex ambasciatore Joseph Wilson, colui che sfidando la Casa Bianca  rivelò al New York Times di avere ,dopo una missione in Niger,riferito a Bush che la questione dell’uranio era infondata.

L’operazione si risolse nel dare Wilson in pasto alla stampa, soprattutto “bruciando",la di lui moglie Valerie Plame,agente sotto copertura della CIA.Fuga di notizie dunque ma anche spergiuro in un paio di circostanze .Tuttavia dopo due anni di indagini in cui l’ombra dell’ex sottosegretario di Stato Richard Armitage si è materializzata più d’una volta dietro alle “soffiate",  il Procuratore Patrick Fitzgerald ha stabilito che  imputato in questo processo debba essere uno solo,ieri la sua requisitoria di apertura è stata a dir poco affascinante, rivolto alla giuria popolare di fresco insediata, ha detto “Dimostrerò contro ogni ragionevole dubbio che Libby è un ladro di verità.Ma voi non dovete dimenticare come questa storia è cominciata : le sedici parole del Presidente.Non dovete chiedervi  se la guerra in Iraq è stata o meno giusta.Dovete chiedervi perchè Libby abbia spergiurato sulla Bibbia. Non da meno è stato l’avvocato di Libby, Tedd Wells che ha avvisato la giuria che il sua assistito “ha una sola colpa, non aver ricordato correttamente ciò che era logico non ricordasse.Essere diventato l’agnello sacrificale della Casa Bianca,in cambio della salvezza di Karl Rove,linfa vitale del Presidente”

Bobby,il meglio di Hollywood

Bobby,il meglio di Hollywood

Il meglio di Hollywood – Helen Hunt,Demi Moore,Antony Hopkins,Harry Belafonte, Eliah Wood, Sharon Stone, Emilio e Sheen Estevez – a paga sindacale ( non bassissima ma certo, niente a che vedere con  i cachet ai quali ognuno di loro è abituato) per ricostruire, non la vicenda dell’assassinio di Robert Kennedy ma ,attraverso venti storie che da quella tragedia furono influenzate, lo spirito del tempo e particolarmente la speranza in un mondo migliore da cui quel tempo era  così profondamente segnato

Un progetto importante, ambizioso,  costato anni,un lavoro complesso nei contenuti e nel messaggio, strutturato  su consultazioni di materiale d’archivio,Bobby rappresenta l’occasione perduta, per il ragazzino nero che dopo la morte del reverendo King vede in Kennedy,l’unica speranza, per il ragazzo che sposa la sconosciuta per evitare il Viet nam ma anche per la ragazza venuta dall’ Ohio col sogno di diventare una star o per il cameriere che preferirebbe vedere una partita dei Dodgers piuttosto che subire turni massacranti.

Da quel 5 giugno siamo diventati sempre più  cinici e rassegnati e credo sia questo uno dei motivi per i motivi per cui ci troviamo a questo punto.Ed è veramente straziante” Estevez Sheen,il regista  sostiene che la data dell’assassinio di Robert Kennedy è importante per capire,un’occasione per chi non c’era e per chi se lo è dimenticato di scoprire lo spirito di un tempo lontanissimo che potrebbe tornare.Montaggio sorprendente.Sharon Stone stellare.Precisissima ricostruzione d’epoca attraverso costumi,scenografie e finanche fotografia.

Self-cinema (adopt a movie)

Self-cinema (adopt a movie)

Lo scopo è quello d’incoraggiare i distributori sempre più titubanti, l’idea quella promuovere film di qualità che per ragioni di mercato,difficilmente sarebbero proiettati nelle sale.Per questo, un gruppo di romani ha dato vita ad un’interessante iniziativa – Self-cinema –  che attraverso il meccanismo della prevendita rassicura gli esercenti garantendo alla pellicola una settimana di permanenza nelle sale.Si sceglie un film e lo si prenota presso alcune librerie,sei euro costa il biglietto e la raccolta continua fino al raggiungimento della cifra occorrente.Il primo film, l’Estate di mio fratello è di un giovane cineasta, Pietro Reggiani pluripremiato da numerose giurie di qualità in vari festival tra i quali anche quello di Tribeca ed è la storia delle fantasie di un bambino al quale è stata annunciata la nascita del fratellino.

Le librerie e i punti vendita  che partecipano all’iniziativa sono qui.Il resto,progetto,adesioni e schede film, compresa l’iscrizione alla newsletter  nel ricchissimo sito di Self-cinema

Ci sono e ci sono per vincere

Ci sono e ci sono per vincere

Voglio che voi vi uniate a me, non solo per la campagna ma per un confronto sul futuro del nostro paese, sulle riforme coraggiose ma concrete che sono necessarie per superare i sei anni di fallimenti dell’amministrazione Bush”. Per questo, “nei prossimi giorni voglio parlare direttamente con il popolo americano e iniziero’ invitandovi a unirvi a me in una serie di conversazioni sul web”.

Sarà una campagna elettorale all’insegna delle note di colore, dei sui tailleur e delle rassicuranti tappezzerie Laura Ashley con le quali saranno rivestiti i divani e le poltrone durante i futuri video o  le interviste che rilascerà da casa.E’ il prezzo che dovremo pagare e che include anche l’allusione pressocchè costante ai tradimenti del marito, probabile futuro first gentlemen d’America.Ma lei fa confezionare un video in cui annuncia che correrà per le presidenziali e non ce n’è più per nessuno : straccia ai sondaggi persino Barack Obama,il più amato dai media.La verità è che Hillary Rodham Clinton,curriculum da docente universitaria, da avvocato e da senatrice che fa tremare i polsi,non ha da proporre solo la stoffa dei suoi divani o l’elegante gestione della scappatella coniugale, quel che più conta è che darà filo da torcere all’avversario repubblicano chiunque esso sia.Sanità Ambiente Diritti e Iraq i temi forti del suo programma e del suo impegno per superare i fallimenti di Bush.Non c’è che da augurarle di farcela.

Nelle immagini il gay pride di New York City del 2005

Maximum City (si può tornare a casa?)

Maximum City (si può tornare a casa?)

Maximum city sottotitolo dell’edizione americana Bombay Lost and Found , Bombay perduta e ritrovata ( a noi è toccato Bombay città degli eccessi) è il bel libro di Suketu Mehta ,giornalista per eleganti riviste americane ( Harper’s,The voice of village,Granta), sceneggiatore per Bollywood, alla sua prima prova di scrittore.Riuscita,va subito detto, come meglio non si sarebbe potuto.Dopo ventun anni vissuti tra l’Europa e gli States Metha torna in qualità di NRI indiano non residente,(esponente dunque di una delle più grandi diaspore del mondo) e trova che nel frattempo la città è diventata eccessiva,intasatissima,immensa,divisa tra lusso e slums,tra potere e miseria,tra legalità ed illegalità,divisa tra passato estremo,presente altrettanto estremo e futuro conseguentemente estremo.Gli autori di razza sono invisibili,in questo caso la materia estremamente ricca e complessa, impone di essere dietro alle cose,di nascondersi dietro alle domande e, impercettibilmente, di ottenere le più incredibili risposte : ne fuoriesce a valanga il ritratto di una città esplosiva,la rappresentazione dell’incubo e della meraviglia urbana.Come si sopravive in una città in cui l’Alta Corte  ha decretato che le estorsioni sono deducibili dalle tasse?Quanto costa un killer?(35 dollari).Come sono le condizioni abitative in condomini in piena deregulation dove tutti, approfittando di una vetusta legge sul blocco degli affitti che scoraggia i proprietari da qualsiasi intervento manutentivo,fanno dispetti- elettrici,idraulici,strutturali – a tutti, spesso a rischio di crolli e disastri?Accanto al racconto di una quotidianità resa con distaccato umorismo,Mehta indaga la grande criminalità,i contrasti etnico religiosi e Bollywood e lo fa intervistando alti ufficiali di polizia,celebri per essere incorruttibili ma dalle maniere spicce (la tortura è una pratica corrente),o l’esponente di spicco del del Shiv Sena il partito nazionalista indiano che vanta i  musulmani assassinati nei moti del 1993 e che adesso fa affari con i sopravvissuti,gestisce una televisione via cavo,non fa mistero di nutrire una forte ammirazione per Hitler e manda la figlia in una scuola elegate e prestigiosa della città.Un libro pieno di cose e di storie in cui Mehta racconta tutto con la grande qualità dei giornalisti che non inquinano i fatti con le opinioni ma che puntano alla rappresentazione attraverso una scrittura densa ed efficace :al di là del Taj Mahal dell’India Gate zona in cui in genere i turisti si fermano c’è, come e per gran parte dell’India,un’altra città,un altro mondo:una sorta di laboratorio folle del futuro della convivenza urbana e forse della civiltà.

Maximum City – Bombay la città degli eccessi-   è un libro di Suketu Mehta tradotto da Fausto Galuzzi e Anna Nadotti.Edizioni Einaudi