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Mese: Gennaio 2007

La media Verònica (el arte de torear)

La media Verònica (el arte de torear)

Variante de la Verónica en la cual el torero, apenas le sobrepasa el astado, recoge el capote de costado, obligándole a girar a su alrededor. Suele ser la manera de rematar una serie de Verónicas. :

Largas : Lances en los cuales el torero suelta el capote de una mano. Admite muchas variantes.  

Gaonera : Pase que se realiza con el capote cogido por la espalda, con una mano recogida en la cintura y la otra extendida, que es la que lleva al toro.  

Chicuelina : Inventado por el maestro Cichuelo, es uno de los pases  repetidos. El torero cita como para una Verónica, pero cuando el toro mete la cabeza, el diestro gira en sentido contrario al del morlaco.  Porta Gayola : Se recibe al toro nada más salir de chiqueros, de rodillas y mostrándole todo el engaño. Es una suerte muy peligrosa y espectacular.  

Faroles : El torero pasa el capote por encima de su cabeza y gira el cuerpo para quedar situado frente al toro al terminar el lance. Da  Carta Historica sobre el origen y progresos de las Fiestas de Toros en España 

Come fly with me, let’s fly let’s fly away

Come fly with me, let’s fly let’s fly away

La vera sorpresa forse non è nemmeno Unicredit che si presenta da sola ma col proposito di cercare partner finanziari in una seconda fase dell’asta, o Wonders & Dreams, la holding che fa capo a Paolo Alazraki che ha già dichiarato essere la risorsa umana Alitalia, più importante di tutto il resto (che invece è “da buttar via“) La manifestazione d’interesse più singolare è Net Present Value,la cordata dell’Unione Piloti sostenuta da Bcc e “pensata" dal professor Bianchi della Sapienza che ha lavorato all’offerta in gran segreto,rendendo disponibile la sua esperienza di ex Revisore dei conti in Alitalia (quindi con una conoscenza approfondita della società).In pratica si tratta di un gruppo di dipendenti,i piloti   che sperano di coinvolgerne molti altri intorno ad un progetto di risanamento e sviluppo  che prevede il reclutamento di managers italiani provenienti dal settore areonautico,investimenti a lungo raggio,tagli di spesa, copertura anticipata delle spese di carburante ma mantenimento nel gruppo delle attività diverse dal trasporto vero e proprio, (Catering,Manutenzione e Handling) che potrebbero diventare un’ulteriore fonte di risorse per la compagnia ; “Siamo pronti ad assumerci fino in fondo gli oneri del salvataggio.I dipendenti Alitalia non sono quegli irresponsabili che vengono spesso dipinti da alcuni.Al contrario mai come oggi siamo pronti a metterci in gioco.Qui da noi lavora gente con molta esperienza alle spalle,tanti anni di sacrifici che è stufa di vedere managers improvvisati che in due o tre anni dilapidano il patrimonio dell’azienda.Ci sono concorrenti temibili ma siamo in fase di posizionamento, dopo la prima scrematura delle offerte, potrebbero determinarsi alleanze tra gli esclusi e chi è rimasto in lizza.E Net Present Value ha tutte le carte in regola per poter concorrere da sola,  ovvero confluire in una delle cordate ammesse alla seconda fase:Va detto che il Bando del Governo ha in realtà consentito diverse manifestazioni d’interesse.Il meccanismo della cessione, inoltre permette ad altri di scendere in campo in un secondo momento, quando cioè i connotati dell’operazione e i rapporti di forza saranno più chiari,per questo l'assenza di Air France – KLM e altri-  da questo primo test, potrebbe non essere definitiva.Tutto da vedere dunque.Si spera,ad ogni buon conto,che il coraggio di Net Present Value, sia premiato, non fosse altro per il forte segnale inviato all’esterno e per le competenze di cui la Compagnia sembra avere urgente bisogno.

Modernariato

Modernariato

Francesco Cossiga s’era già portato avanti con il lavoro inaugurando,lo scorso anno una mostra fotografica curata dalla figlia Annamaria e intitolata “Kossiga Boia” con tanto di doppie S runiche come da mostrine Schutz-Staffeln d’ordinanza, la variegatura ortografica,va da sè, stava ad indicare le maniere spicce del ministro dell’interno e delle di lui truppe.In quell’occasione i visitatori poterono ammirare una rassegna di immagini che nell’intenzione dei curatori doveva raccontare gli “anni di piombo”.Narratori principali : i muri delle città invasi da scritte infamanti.Protagonista assoluto, lui, via via denominato “della galera” “boia” “assassino” e anche “scemo”.Ma a parte la sfilza un po’ monocorde dello sfogo  popolare su parete, quel che strabiliava , erano le dichiarazioni rilasciate a margine della mostra di cui è sempre andato piuttosto fiero, manco su quei muri ci fossero benedizioni e non auspici catastrofici e riferimenti a mammà:Certo, rivedere e rileggere slogan e scritti, di cui alcuni contenenti spietate accuse per vite stroncate e sangue versato, desta una qualche impressione di dura realtà e di quasi fantastica realtà: la realtà di anni di piombo – e spessissimo non in senso metaforico! – e la fantastica realtà di un qualcosa che quasi mi sembra non potesse appartenermi. E l’origine di questi miei contrastanti sentimenti è nel fatto che io ho conosciuto, frequentato o mangiato alla stessa mensa con chi in quegli anni scriveva frasi come: “Cossiga assassino!” – anche credendoci! Certo, queste scritte mi impressionano più oggi che in quei tempi, in cui il gelo di tante morti e di bruto dolore mi faceva da corazza e, sentimento terribile, mi aveva privato del senso della paura, non perché, io ministro dell’interno “assassino e mandante d’assassini”, come scritto in un manifesto confezionato come un mortuario, paura non avessi, ma perché ero tanto immerso in essa da essere come cristallizzato […].Se lo dice lui…Tuttavia adesso che su iniziativa di diversi giornali e reti televisive, sembra indifferibile l’avvio di un dibattito sul 1977, nel trentennale dei numerosi (e controversi) accadimenti da cui furono segnati, quello e gli anni a venire,tutto è più chiaro e Cossiga può ritagliarsi uno spazio nelle celebrazioni , rilasciando interviste rispetto alle quali fingiamo di sorprenderci quel tanto che basta a non sembrare del tutto fessi. Riferisce il Manifesto di ieri 29 gennaio,il presidente emerito ha detto di sapere insieme ad altri quattro, chi sparò a Giorgiana Masi, ma non c’illudiamo : noi non lo sapremo mai, nemmeno se un magistrato di buona volontà volesse, rammentandosi che il reato di omicidio non conosce prescrizione,convocarlo e chiedergliene chessò..magari.. conto. Non è chiaro se questa rivelazione segna la fine della fandonia secondo la quale Giorgiana fu vittima di Smith and Wesson “amica” ma tant’è, lo scioglimento dei misteri non finisce qui : Quando ci accorgemmo che i sovversivi facevano presa sugli operai cominciammo a chiamarli criminali”.Questa operazione che Cossiga chiama Manipolazione del Linguaggio fu condotta ,a suo dire, insieme a Pecchioli (che essendo morto non può replicare) E ancora " La disposizione che avevo dato alla polizia era : se sono operai giratevi dall’altra parte,se sono studenti picchiate forte e giusto” Che altarini eh?Chi l’avrebbe mai detto che trent’anni dopo, la conclusione dell’ex ministro fosse che criminalizzare un ‘intera area politica spinse parecchi verso la lotta armata.Che acume.Adesso che sappiamo, possiamo in tutta tranquillità mandare le nostre foto d’epoca a Repubblica che ne ha promosso la raccolta per il dossier celebrativo.Io ho già pronta la mia :

Solo a fine mese

Solo a fine mese


Succede che nel ricongiungimento dei due tronconi di blog che sta avvenendo in questi giorni con fatica (data dall’imperizia) e noia (data dall’incapacità di fare lavori meccanici),mi sono accorta  di aver perso,nei vari traslochi, un po’ di post .Per esempio mi manca quello sulla Vergine dei Palafrenieri,quell’altro sulla strage di Bologna e quell’altro ancora su Sean Connery a cena sulla terrazza Caffarelli in occasione di Romafilmfest.Poco male.Essendo una perditrice rifinita (ombrelli,occhiali,accendini, sono i generi più ricorrenti) ho imparato a fare i conti con il senso di impotenza che ti prende quando capisci che la mancanza è definitiva,che dovrai ricomprarti  l’ ombrello e già sai che difficilmente sarà uguale a quello che hai lasciato in giro.Una parte dei post si può inserire di nuovo ma i commenti purtroppo sono andati irrimediabilmente perduti e per questo è giusto che io mi scusi  con i lettori  che così generosamente si sono avvicendati a dire la loro sul Partito Democratico o su Scorsese. Spero che il futuro ci riservi meno trambusti e di conseguenza meno traslochi virtuali.E’ singolare comunque che nel meccanismo di trasferimento automatico da una piattaforma all’altra,  una probabile stortura ha fatto sì che a volatilizzarsi fossero solo i post dal primo al ventitrè, dei mesi estivi.Fra duemila anni, studiando i frammenti e i reperti di questa epoca bislacca, gli archeologi concluderanno che durante la famosa quarta settimana, c’era chi tirava il collo e chi imbrattava queste pagine pretendendo quote rosa e incazzandosi con tale Bush, un’erbaccia invasiva e cespugliosa rovinagiardini. Avvaloriamo la tesi futura, con un cartello che ha fatto la sua comparsa durante la manifestazione pacifista di sabato scorso a Washington DC.(l’impero è alle corde e sarà nostra cura documentarne il crollo)

Di negazionismo in rimozione

Di negazionismo in rimozione

Le tesi dei negazionisti sono di diverse risme, insieme a quelle dei  revisionisti formano  una vasta materia assai presente, soprattutto sul web. Tuttavia per quanto possa essere aberrante la storia dei forni che, secondo queste ipotesi, altro non erano se non sterilizzatori di abiti, o fantasiosa la tesi dei rapporti tra sionisti e nazisti, hanno ragione gli storici e i giuristi, gli uni, quando dicono che Ricerca, Critica e Conoscenza devono essere la sola risposta a teorie strampalate e capziose e gli altri, quando affermano con forza che la libertà d’opinione è uno degli elementi fondanti della Democrazia e che l’introduzione di un reato di negazionismo potrebbe aprire la strada a tentazioni  proibizioniste anche nei confronti di altre posizioni differenti ma egualmente ritenute non accettabili socialmente. Per questo motivo non si dovrebbe aver paura della libertà d’opinione soprattutto non si dovrebbe trasferire sui giudici un problema che eventualmente attiene ad un’ azione politica e culturale, da promuoversi a cura di altre aree istituzionali. Ciò detto, non si può fare a meno di rilevare come accanto al Grande Negazionismo che si riunisce a Tehran e trasforma la Shoah da immane tragedia ebraica a grande complotto sionista, c’è una forma strisciante di Rimozione di episodi niente affatto ininfluenti : già si è detto del genocidio dei rom, dei sinti, degli omosessuali, della sterilizzazione degli afrotedeschi, crimini questi spsso emarginati dal racconto dei media. Ma quello che è sotto gli occhi di tutti è l’opera di minimizzazione del ruolo che l’esercito sovietico ebbe  nella liberazione Auschwitz e Birkenau i cui cancelli, a sentire certi telegiornali, si aprirono miracolosamente il 27 di gennaio per un’occupazione “simbolica" dei campi, visto che i tedeschi dopo aver incendiato documenti e demolito il crematorio III – IV- V erano in fuga e parte dei prigionieri abili alla marcia provenienti da Auschwitz, Birkenau, Monovitz erano stati caricati con la forza sui treni per essere trasferiti in altri lager. La verità è che Auschwitz fu liberata dalla 60° armata del Primo Fronte Ucraino al comando del Generale Pawel Kurochkin, con una manovra di accerchiamento delle truppe tedesche che costò la vita a 231 soldati russi. A mezzogiorno del 27 gennaio l’armata rossa marciava nel mezzo della città di Oswieçim e al pomeriggio raggiunse Birkenau e il Konzentrationslager di Auschwitz che alle ore 15 fu liberata. Settemila furono i prigionieri salvati in tutto il comprensorio di Auschwitz .Capisco che non si possa rinunziare a fare di tutta l’erba dei totalitarismi un fascio, ma il debito di riconoscenza dell’Europa nei confronti del popolo russo che ha complessivamente sacrificato alla libertà di tutti, venti milioni di vite umane,non può essere dimenticato ne’ rimosso.