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Mese: Aprile 2007

Sarko, tonton flingueur libéral

Sarko, tonton flingueur libéral

Sarkozy

Contdown puntato direttamente sulla data in cui è previsto il secondo turno , marcetta ruffiana appositamente confezionata e che ricalca nel titolo e nel ritornello lo slogan della sua campagna elettorale  – Ensamble tout devient possible – Nicolas Sarkozy, Sarko, per l’entourage, il campione piacionico ( ha convinto persino Simone Weil che serenamente gli tira la volata, partecipando a convention rassicuranti) del centro destra francese , non  sembra nutrire particolari ambizioni interattive.Il suo sito,piuttosto convenzionale, ricalca quello dei politici americani con molti video ,sventolii e strette di mano (ma nel frattempo si è saputo che esperti statunitensi di comunicazione politica,  stanno,com’era prevedibile, studiando i siti di Bayrou e della Royal) .Del resto di Sarko, piacciono il decisionismo e le maniere spicce. Basti pensare che il suo programma elettorale non è chiamato  come quello degli altri candidati , Propositions, ma  seccamente Projet, una quindicina di voci  piuttosto scarne che culminano con un  Fiers d’être français (come se ce ne fosse bisogno da quelle parti) che non si capisce bene se sia parte integrante del Projet o un ‘esclamazione estemporanea. Tuttavia anche se con la sua proposta di un ministère de l’Immigration et de l’identité; nationale  ha suscitato un vespaio, Nicolas Sarkozy nei sondaggi stacca la Royal di qualche punto.Lacuna che al secondo turno potrebbe essere colmata da un apparentamento con Le Pen che si è già dichiarato possibilista.La stampa di sinistra si rimpalla la lista delle frasi storiche o a effetto.Il genere è  io sono dalla parte di quelli che pagano il biglietto oppure quando gli viene rimproverato d’innervosirsi facilmente nei dibattiti  Je m’enerve pas, j’explique. La sua volontà di  nettoyer un quartier sensible au Kärcher espressa di recente, ha ricordato a molti la strategia messa in atto nelle banlieus,luoghi in cui non ha osato mettere piede.Anche se gli abitanti sensibles au Kärcher hanno provveduto egualmente a (re)visionare i suoi manifesti.

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Un nuovo pensiero per questo secolo (al Pantheon andateci voi)

Un nuovo pensiero per questo secolo (al Pantheon andateci voi)

Devo dire che la mia idea di rinnovamento non contemplava affatto l’ipotesi di un Pantheon, vuoi perchè il Tempio di Agrippa, è un monumento celebrativo infinitamente più funereo del necessario, vuoi perchè quest’ansia di trasloco in ulteriori (ennesime) case, socialiste o popolari o liberali che siano,al seguito della galleria degli antenati (e per di più discutendo se il ritratto del nonno sia meglio di quello del prozio o se quello del biscugino tocchi a me oppure a te) mi pare un’inutile pratica. Ciascuno è la storia che è, per darne conto non ha bisogno di esporre le medaglie e nemmeno i santini. Se i processi di beatificazione degli artisti o degli scrittori – De Andrè con l’aureola, per dirne una o Pasolini interrogato costantemente su disastri contemporanei  - chissà che avrebbe detto – mi sembrano operazioni niente affatto rispettose e di pura necrofilia delirante, per i politici, i pensatori, i filosofi , stante l’epoca di grandi capovolgimenti dalla caduta del muro in qua, al senso di inutilità si aggiunge quello dell’inopportunità. Chiunque  , da Togliatti a Berlinguer a Gramsci a Bordiga, fino a Malatesta (così sono contenti tutti) , trovandosi proiettato in questo secolo, avrebbe bisogno di nuove riflessioni,nuove articolazioni dell’analisi, prima di profferir parola e tornare a impartire le istruzioni del caso.Mi ci vedo comunicare a Carlo Marx  che il capitalismo dopo aver fatto man bassa ,ha vinto anche  la più importante delle battaglie : quella culturale. E a Berlinguer che da un momento all’altro…puf ..sono spariti i blocchi e l’assetto mondiale si è stravolto con le annesse minacce alla sicurezza di milioni di donne e di uomini o a Togliatti che la partita oggi si gioca sui Diritti,sull’Ecologia,sulla mancanza di cibo e di libertà di moltitudini nel pianeta. e che l’idea del pacchetto onnicomprensivo del comunismo, all’interno del quale abitava la soluzione di tutti i problemi, è defunta.La nostra ricetta di cambiamento dello stato delle cose è fallita e di fronte alla complessità delle sfide a venire, anche l’idea novecentesca del socialismo, che ha lavorato soprattutto sulle quantità, vuoi per redistribuzione, vuoi per utopia egualitaria è superata.Oggi abbiamo bisogno di discutere di qualità dello sviluppo che non può essere risolta nell’ambito esclusivo e limitato del pensiero liberal democratico.Del resto mi sembrano incredibili anche le etichette : che vuol dire essere socialisti oggi ?: Voler più bene ai lavoratori?Il problema non ha una risposta definita tantomeno possiamo credere che basti l’incentivo distribuito dalle Urne dei Forti, a costruire  un nuovo pensiero, per questo secolo.C’è un passaggio molto incisivo nella Mozione di Piero Fassino che recita più o meno : Non si governa il mondo nuovo senza un nuovo linguaggio.Mi ha convinta.Io dunque non so ancora  se il Partito Democratico sarà la mia nuova casa.So soltanto che potrò rendere disponibile il mio impegno solo nei luoghi in cui si vogliono costruire alleanze e un nuovo linguaggio che veicoli  idee nuove .Il che è tanto di più che limitarsi a recuperare il meglio di una tradizione.La concreta priorità data  alle donne e ai giovani, nella nuova casa, sarà la cartina di tornasole.Altrimenti va bene anche restare a occuparsi dei fatti propri.Se tanto mi da tanto…al Pantheon finiteci voi…

Observatoire Presidentielle 2007

Observatoire Presidentielle 2007

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Internet irrompe nella campagna elettorale francese, come era già accaduto nel Referendum  sulla Costituzione del 2005 ma in modo del tutto nuovo rispetto al passato.I principali candidati, hanno creato  siti di riferimento attraverso i quali sono espressi sia i contenuti di campagna elettorale che i dati ,le notizie ,gli appuntamenti ,i programmi e i dibattiti on line nei i quali  interagiscono centinaia di blog aperti dai sostenitori. Particolarmente attivi i Socialisti con i circa millecinquecento blog dedicati a Sègolene Royale, coordinati dal curatissimo  Désirs d’avenir che lavora incessantemente da assai  prima delle primarie e che ha guadagnato ai socialisti ben 16.000 iscrizioni on line .Il sito che invece segue nel modo migliore le novità della rete e che può aiutare gli elettori ad orientarsi nella  campagna elettorale è l’Osservatorio presidenziale 2007  che si propone di analizzare la parte di web  dedicata alle presidenziali allo scopo, come avverte la proprietaria RTG SAS, nella home page,di agevolare il dibattito politico ma anche di avviare un ragionamento  sulle relazioni tra politica e Internet.Nella foto è indicata la Blogopole una guida alla dislocazione dei blog politici, cliccando sull’immagine appare una mappa analitica strutturata per partiti, candidati e blog afferenti che ne facilita la raggiungibilità. Sullo stesso sito, si può verificare l’andamento di ciascun soggetto con il tendenzometro che permette di seguire il rumore informativo prodotto da ogni candidato.Mi sono fatta sedurre anch’io da questo strumento che ho inserito nella colonna a destra. Se si pensa ai lustrini dei siti o dei blog aperti dei nostri politici che poi finiscono, passata la campagna elettorale, per diventare tombe virtuali,ci si può rendere conto come Internet nella politica italiana è considerato meno di un(‘inutile) campagna di affissioni.La missione scientifica dell’Osservatorio Presidenziale si realizza, oltre che nei grafici di sorprendente chiarezza, anche in alcuni studi,particolarmente interessante quello sul Le web et le débat sur la constitution européenne en France occasione quella, in cui Internet ebbe un peso determinante sull’esito grazie all’azione di propaganda dei blog.Tra i siti più tradizionali ma non meno ricchi d’informazioni  ad uso degli elettori c’è  senz’altro Quel candidate  per naviganti disorientati ed incerti,  creato dalla Dauphinè Liberè un quotidiano di provincia ,ha costruito la sua fortuna con il test Quel candidat vous ressemble ? Che mettendo a confronto le risposte degli elettori con quelle dei candidati, stabilisce con buona approssimazione il grado di affinità politica.Le domande non sono affatto peregrine  – Etes-vous favorable à l’entrée de la Turquie dans l’Union européenne? – per esempio. E la relativa inevitabile  l’opzione  : Oui, si elle reconnaît le génocide arménien et redouble d’efforts sur les droits de l’homme. Così attraverso il test ho potuto scoprire anch’io di essere vicinissima a Sègolene e sua potenziale elettrice. Invece tra i più bei blog politici visitati, segnalo Les murmures d’Eric Dupin, realizzato da un giovane giornalista con  curriculum di tutto rispetto che cerca di analizzare con rigore  aspetti della politica francese e della campagna elettorale ,animando sul suo  blog  dibattiti piuttosto stimolanti,

L’Inatteso (ma che colpa abbiamo noi)

L’Inatteso (ma che colpa abbiamo noi)

L’Avvenire ha dedicato ieri un lungo editoriale a François Bayrou, il terzo uomo, colui che tra i due contendenti, Ségolène Royal e Nicolas Sarkozy, potrebbe ritrovarsi posizionato al secondo turno delle presidenziali francesi di domenica prossima, Che al quotidiano dei vescovi italiani piaccia Bayrou, definito inatteso – per gli stanchi di sinistra e destra  – a me sembra un un fatto piuttosto singolare, non fosse altro perchè con estrema chiarezza nelle sue Propositions ,ha inserito misure (piuttosto, brillanti tra l’altro) per regolarizzare la posizione e i diritti dei circa 30.000 figli di famiglie  omosessuali che oggi vivono in Francia.Quanto poi alle coppie di fatto, i Pacs,  François ha, con altrettanta chiarezza, spiegato che un ‘ unione civile aperta agli omosessuali  e sancita in Municipio, comporta equivalenti diritti di quelli  di un matrimonio .Ma non è tutto :  invitato dalla da la Croix, prestigioso foglio cattolico, a esprimersi a proposito della legge sulla laicità del 1905 (l quella che stabilisce i criteri della distinzione tra Chiesa e Stato francese) Bayrou l’ha definita una delle chiavi di volta della società, che noi abbiamo voluto. Io – aggiunge – sono un cristiano credente, praticante e difensore della laicità. La difendo come cittadino ma anche come credente. La fede è molto più a suo agio nella sua sfera quando è liberata dall’influenza dello stato. E vale anche l’affermazione reciproca.Quale dev’essere allora il ruolo delle religioni in una società laica?,incalza l’intervistatore?. E lui, dopo aver sottolineato che la fede ha due dimensioni, una privata e una pubblica, risponde che i governanti, gli eletti del popolo debbono tener conto delle opinioni ecclesiastiche, ma non sono tenuti a obbedire alle ingiunzioni delle chiese. Per quanto mi riguarda – spiega – non mi sento impegnato da prescrizioni che vengano dall’autorità ecclesiale, malgrado il rispetto e l’attaccamento che, in quanto uomo, possa avere per essa. È una questione cui faccio molta attenzione. 

 

 

 

 

Dedicato a Giuseppe Garibaldi (nel bicentenario della nascita)

Dedicato a Giuseppe Garibaldi (nel bicentenario della nascita)

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Il bicentenario della nascita di  Giuseppe Garibaldi, che cade oggi, è stato completamente oscurato dal compleanno del Pontefice e anche se diverse associazioni e centri studi  hanno ricordato il generale con pubblicazioni e convegni,così non è stato per giornali e televisione.Ecco dunque una piccola menzione al combattente della Repubblica Romana.Centocinquanta giorni che sconvolsero l’Europa.

Io  son fatto per rompere i coglioni a mezza umanità e l’ho giurato sì!Di consacrare la mia vita all’altrui perturbazione e già qualcosa ho conseguito ed è nulla a paragone di ciò che spero,se mi lasciano fare o se non possono impedirmi il farlo

A.Scirocco  : Garibaldi  Bari 2001 ( da una lettera ad un amico)