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Mese: Aprile 2007

Tu es Petrus

Tu es Petrus

pasqua

Auguri Santità.Per il Suo compleanno ho scelto un’immagine della liturgia pasquale che ha sempre avuto un forte impatto su di me.Un uomo potente che si prostra dinnanzi al Dolore con tale pentimento da aderire con tutto il corpo alla terra, compie un atto di umiltà e devozione così sublimi da lasciar pensare che, rialzandosi, si senta necessariamente  migliore e pronto a qualunque gesto di amore e riconciliazione.Così sarà probabilmente stato.La stessa percezione non abbiamo potuto avere noi,forse distratti dagli appelli incessanti e dalle sollecitazioni che direttamente o per interposta persona Ella rivolge ai Fedeli.Appelli che hanno poco di conciliante nel momento in cui additano alla pubblica riprovazione, persone che pur non essendo ladri ne’ assassini,hanno deciso di vivere secondo le proprie inclinazioni,fuori dai Precetti di Santa Romana Chiesa certamente, ma non per questo meno degni di umano rispetto.Ma se è lecito che un Pontefice si rivolga ai fedeli per richiamarli ai doveri connaturati alla loro appartenenza, non è altrettanto comprensibile il fatto che in quella riprovazione sia contenuta la motivazione di una minaccia ai Valori  che la Fede suggerisce:Come Ella ben sa,due persone che si amano e devono nascondersi,una donna che non può avere un figlio e quanti desiderano una morte dignitosa,nella loro qualità di poveri cristi oberati da numerosi problemi e afflitti da tristezze cosmiche,non sono in grado di minacciare proprio nessuno.Forse a sentirsi minacciato è l’Apparato,la Struttura,la Chiesa ma quello è un altra storia,lì Le può essere riconosciuta solo la tensione tutta politica del Papa Re.Tu es Petrus etc etc ..ma su quella pietra era una comunità di fedeli che doveva sorgere,non uno Stato Teocratico con parlamentini e banche.E anche qui,romanamente,mi verrebbe da dire  –  Sacra Corona,ma chi v’ammazza? Due leggi  per restituire dignità a chi sente di averla perduta nei sotterfugi, nei viaggi all’estero  per la fecondazione assistita,in quello staccare la spina in segreto dei medici pietosi?O nell’affidare ai tribunali e ai giudici la gestione della vita di chi si vuol bene ?  –  .Ciò nonostante auguri ai Suoi ottant’anni di raffinato pensatore tedesco.Il Suo libro,su Gesù ha riempito le pagine della cultura di tutti i giornali e va già a ruba.L’idea di organizzarne la presentazione nell’aula del Sinodo con Massimo Cacciari e Daniele Garrone poi, è stata sorprendentemente laica,infatti così vorremmo procedere anche noi quando  affrontiamo questioni nodali.Mettere tutte le sensibilità  intorno ad un tavolo e ricercare la sintesi.Magari senza le conclusioni di un arbitro di parte come il Cardinale Schoenborn.

Omicidio volontario oggettivamente politico

Omicidio volontario oggettivamente politico

E’ l’accusa formulata a carico di Luis Mario Lozano ed è determinata dal ruolo che Nicola Calipari ricopriva al momento della sua uccisione ,cioè quello di massimo rappresentante dello Stato Italiano,impegnato, per conto della presidenza del Consiglio in un ‘operazione di contrasto al terrorismo  (il tentativo di liberare la giornalista Giuliana Sgrena).A tutti gli effetti l’azione di Lozano è considerata contro lo Stato Italiano,di qui discende l’oggettivamente politico dell’accusa.Il processo sarà celebrato il 17 aprile nell’aula bunker del carcere di Rebibbia ma Lozano non ci sarà.La Procura di Roma in realtà, non ha potuto nemmeno dar luogo alla più banale delle procedure : l’accertamento d’identità,poiché il Governo degli Stati Uniti ha sempre respinto il trasferimento in Italia dell’Imputato.Come se non bastasse, secondo il Dipartimento di Giustizia di Washington, il caso è chiuso, ce lo hanno fatto sapere aggiungendo,bontà loro, che nessun’altra informazione sarà fornita al Governo Italiano.Per loro l’unica inchiesta valida rimane il rapporto del Multi National Corps Iraq,il documento del gruppo d’indagine congiunto.Per la Terza Corte d’Assise di Roma invece la partita è apertissima  e vista l’imputazione di omicidio volontario (ha sparato per uccidere),i giudici cercheranno di capire se esistano responsabilità “superiori” cioè se Mario Lozano abbia ricevuto l’ordine di rimanere al chek point 541 oltre l’orario consentito, anche dopo, ciò che l’ambasciatore John Negroponte diretto all’aereoporto di Baghdad ,motivo per cui era istituito il posto di blocco,fosse passato.Curiosa circostanza,oltretutto contraria a tutte le regole d’ingaggio.Stendiamo un velo pietoso  sull’operato del  Multinational Corps Iraq che di “multi” aveva ben poco,essendo il ruolo  di partecipazione alle indagini degli italiani piuttosto sfumato,praticamente ci hanno fatto fare gli osservatori mentre interrogatori e rilievi sono stati tutti svolti da funzionari USA (vedi restituzione dell’auto su cui viaggiava Calipari dopo due mesi).Stendiamo un altro velo pietoso sulla pesante violazione di diritto internazionale per il quale l’omicida di Nicola Calipari morto in territorio straniero non avrebbe potuto essere giudicato da uno Stato Terzo (gli USA) e sorvoliamo anche sull’ultimo cambio(dieci giorni fa) di Presidente di Corte d’Assise.Accontentiamoci di qualche pronostico….facciamo…Omicidio colposo, che salva capra e cavoli garantisce l’incolumità del soldato che verrebbe in quel caso arrestato solo se mettesse piede nell’area  Schengen?Che metterebbe al riparo da ogni calunnia il Dipartimento di Stato che è stato comunque citato al processo dai legali della Sgrena per rispondere in solido se l’accusa di omicidio volontario fosse confermata? Vediamo chi scommette…

Nota : Resta inteso che io considero Lozano vittima della guerra.Un ispanico che si arruola in cambio del permesso di soggiorno o di una vita migliore non può essere colpevole

Martiri (la classe operaia va facilmente in paradiso)

Martiri (la classe operaia va facilmente in paradiso)

modellini lego per la formazioneSe il modello culturale imperante riduce il lavoro a merce disponibile e di conseguenza considera la risorsa umana come oggetto subordinato, se l’attuale modello di organizzazione del lavoro è concepito da managers e imprenditori sulla scorta del modello culturale di cui sopra, non ci saranno Testi Unici sulla Sicurezza che tengano,poichè il rischio d’infortunio è tutto inscritto in quella sorta di stortura originaria e nel suo non prevedere spazi  per la cultura della sicurezza.Penso a tutte le buone leggi che abbiamo, comprese quelle che individuano precise responsabilità in materia di sub-appalti.Penso anche di aver visto difficilmente gl’Ispettori del lavoro verificare, soprattutto in quei cantieri in cui insistono,proprio in virtù del sub-appalto,più imprese, e, manco a dirlo, nelle stesse circostanze, pochi managers preoccuparsi di coordinare l’incrocio di lavoratori e macchinari che operano senza conoscersi, condividendo un medesimo spazio produttivo.L’unica speranza per ovviare alle mutilazioni, agl’infortuni e ai decessi sul lavoro è che il Governo investa quante più risorse possibili in Ispezioni.Se i managers si accorgessero che tra mettere o meno in sicurezza un luogo di lavoro c’è una consistente differenza economica a favore di chi osserva le leggi e vitando così multe e salassi, forse si potrebbe avviare una  riflessione sui profitti che non non possono essere fondati esclusivamente sull’intensificazione dei ritmi di lavoro. La fabbrica dei martiri parte da lì.

Politiche inclusive

Politiche inclusive

via sarpi

Prima ancora di domandarci quale mai possa essere l’ipotesi di reato contestata a questo cittadino asiatico ( Complotto?Adunata sediziosa?Banda Armata?Resistenza?) che lo rende tanto pericoloso agli occhi dei tutori dell’ordine pubblico,da essere costretto a sdraiarsi per terra mentre viene ammanettato, qualche considerazione sul modo tutto milanese d’intendere l’immigrazione,la toponomastica e le Invasioni Barbariche:Insomma se la cavalleria araba è accampata a via Jenner in attesa dell’istituzione del Califfato Mondiale,il Gran Mogol ha stabilito la sua corte in via Sarpi.Presto saremo tutti chiamati a rendere conto agli uni e agli altri delle nostre malefatte.Questo è quantomeno lo spirito con il quale il Comune di Milano,luogo privilegiato della Programmazione e dell’Ordine ha inteso favorire le concentrazioni di attività ed abitazioni in determinate zone della città.Fallimentari ed analoghe esperienze in molte parti d’Europa non sono bastate agli amministratori della città che evidentemente pensano che l’istituzione di alcuni Ghetti, se non favorisce  politiche inclusive, quantomeno facilita l’individuazione del Nemico.Son tecniche militari e come ognuno sa,  pressocchè inservibili  all’arte del buon governo di una città multiculturale Eccoci qui : il sindaco Moratti ha già chiesto,fiaccola alla mano e Capo dell’Opposizione al suo fianco ,l’invio di nuove truppe a presidiare la città.Magari qualcuno mormora che prima ancora di schierare gli eserciti ,la Generalessa farebbe bene a ispezionare le retrovie, quelle in cui vigili compiacenti e funzionari comunali scellerati si sarebbero dati un discreto dafare contribuendo così,al fiorire selvaggio sregolato e irrazionale di attività.Ma sono i soliti maligni, quelli che pensano che un così forte spiegamento di attività commerciali vada concertato e regolato facendo accomodare intorno ai tavoli operativi , i consoli , le camere di commercio,le asl,le associazioni,i vigili…Che fissazione hanno costoro con questa storia del dialogo e che perdite di tempo …perchè preoccuparsi tanto quando si può tranquillamente affidare la consegna delle multe ai battaglioni, chiedendo è ovvio,l’invio di rinforzi allo Stato.

Benvenuta nella gabbia delle scimmie

Benvenuta nella gabbia delle scimmie

Kurt57388285_7644912ca4Faccio lo scrittore dal 1949.Sono un autodidatta.Non ho teorie sulla scrittura che potrebbero essere di aiuto agli altri.Quando scrivo divento semplicemente  ciò che sembra che io debba diventare.Sono alto sei piedi e due pollici e peso circa duecento libbre e non sono molto coordinato,se non quando nuoto.Tutta quella carne presa a prestito scrive.

 Kurt Vonnegut Prefazione (ed autopresentazione) alla raccolta Benvenuta nella gabbia delle scimmie

La stupidità della burocrazia e l’ottuso sadismo del potere hanno trasformato il mondo in un incubo contro cui si battono eroi da operetta.Si tratta di  uno dei più riusciti intrecci di Vonnegut che nella dimensione del racconto breve metteva più che mai a profitto le sue migliori qualità di creatore  di trame insolitamente affascinanti, ricche di digressioni ironiche e solo apparentemente assurde.Dei suoi molti romanzi di mi piace ricordare questa raccolta e la sua gustosissima appendice Come scrivere con stile