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Mese: Giugno 2007

Die Autonomen

Die Autonomen

Rostock

Poichè la stampa è molto attiva a mostrare foto di devastazioni a Rostock ,non mi posso esimere dal pubblicare l’immagine di uno spezzone del corteo assai meno belligerante.Il resto è il deja-vu dei soliti ingredienti.C’è il G8,il filo spinato a delimitare la zona rossa e i black block a guastare la festa.Dunque arresti :

Rostock

e violenze a piacere…

Rockstock4

Non c'è pace

Non c'è pace

codiceIeri sera quando Barbacetto, ospite di Matrix per l’affaire Corona, ha ri-tirato fuori la faccenda della pubblicazione e conoscibilità  degli atti d’indagine, ri-attizzando con i presenti , polemiche sul come e il quando,avrei voluto piangere.Si ri-cominciaho pensato – E invece no. Provvidenziali furono i tre chili abbondanti di Codice di Procedura Penale – cara visione –  materializzatisi tra le mani dell’avvocato di Corona, per l’occasione collegato dal proprio studio (professionale).Anch’egli aveva lo sguardo perso,anch’egli avrebbe voluto parlare del contendere, cioè di Corona e della problematica afferente .Nelle sue parole – non vorrei che la mia presenza fosse collegata a informazioni distorte – uno scoramento a me fin troppo noto.La lettura dell’articolo 114 cpp è sopraggiunta come un balsamo per le mie pene.

Un'oscura marmaglia

Un'oscura marmaglia

frammento

Il post su Coda di Lupo me lo ha suggerito il ritrovamento di questa scritta, il contenuto della quale,conoscevo / conosco a memoria.Impressa sui muri della Sapienza,comparve qualche mese prima della fine.Non c’è il  trionfalismo ne’ l’allegria dei primi momenti e un vago sentore di fallimento – forse tra qualche giorno ce ne andremo –  si avverte evidenziando uno dei molti errori : l’aver accettato lo scontro ma l’essersi  lasciati imporre via via il terreno, per assenza di strategia.L’ultima frase è incompleta,s’intravedono infatti i punti di sospensione…..chi c’era può completare il concetto.

(a chi ci ha creduto e non c’è più)

..e al dio senza fiato non credere mai (Coda di lupo)

..e al dio senza fiato non credere mai (Coda di lupo)

De Andrè 1977Quando ero piccolo m’innamoravo di tutto
correvo dietro ai cani e da marzo a febbraio
mio nonno vegliava sulla corrente di cavalli e di buoi
sui fatti miei e sui fatti tuoi
e al dio degli inglesi non credere mai.

quando avevo duecento lune e forse
qualcuna è di troppo
rubai il primo cavallo e mi fecero uomo
cambiai il mio nome in “Coda di Lupo”
cambiai il mio pony con un cavallo muto
e al loro dio perdente non credere mai.

E fu nella lunga notte della stella con la coda
che trovammo mio nonno crocifisso sulla chiesa
crocifisso con forchette che si usano a cena
era sporco e pulito di sangue e di crema
e al loro dio goloso non credere mai

E forse avevo diciott’anni e non puzzavo più di serpente
possedevo una spranga un cappello e una fionda
e una notte di gala con un sasso a punta
uccisi uno smoking e glielo rubai
e al dio della Scala non credere mai.

Poi tornammo in Brianza per l’apertura
della caccia al bisonte
ci fecero l’esame dell’alito e delle urine
ci spiegò il meccanismo un poeta andaluso
“Per la caccia al bisonte” – disse – “il numero è chiuso”
e a un dio a lieto fine non credere mai.

Ed ero già vecchio quando vicino a Roma
a Little Big Horn
capelli corti generale ci parlò all’Università
dei fratelli tute blu che seppellirono le asce
ma non fumammo con lui non era venuto in pace
e a un dio fatti il culo non credere mai.

E adesso che ho bruciato venti figli sul mio letto di sposo
che ho scaricato la mia rabbia in un teatro di posa
che ho imparato a pescare con le bombe a mano
che mi hanno scolpito in lacrime sull’arco di Traiano
con un cucchiaio di vetro scavo nella mia storia
ma colpisco un po’ a casaccio perché non più memoria
e a un dio senza fiato non credere mai.

Il dio degl’inglesi,il dio perdente,il dio goloso,il dio della Scala,il dio a lieto fine,il dio fatti il culo e –  il più terribile di tutti  – il dio senza fiato, epilogo e sollecitazione  in ogni strofa,   rappresentano gl’inganni e le trappole tese sul cammino esistenziale di Coda di Lupo  che s’innamorava di tutto.Il bel testo di De Andrè è tratto dall’album Rimini ,la canzone  è un archetipo – per dirla con Massimo Bubola che ne è il coautore – della Domenica delle Salme.Decodificarne la metafora è piuttosto semplice, come pure sono visibili i riferimenti alla resistenza,al partito comunista alle prime proteste e agli indiani metropolitani ma alla fine di tutto  è soprattutto in quel dio senza fiato – cioè senza speranza – che solitamente si accompagna alla sconfitta che non si deve credere mai. 

Quaranta

Quaranta

sgt pepper

Festeggiamenti e gran spolvero di cover band,auditorium in pompa magna e collegamenti esterni ,per i quarant’anni dall’uscita del LP dei Beatles, Sgt Peppers Lonley hearts club band  nella minuziosa copertina del quale, a distanza di decenni, ancora mi perdo.