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Mese: Novembre 2007

Le Guardie

Le Guardie

Guido ReniAvrebbero fatto meglio a dire che un agente, avendo perso la testa, si era trovato ad esplodere  un colpo che a filo di logica , non doveva essere esploso.Il dramma non avrebbe comunque assunto connotati differenti, tuttavia un’Assunzione di Responsabilità sarebbe stata assai più dignitosa dei ritardi, delle omissioni, delle smentite  e degli oramai immancabili grafici e perizie balistiche pubblicate dai giornali. Assunzione di responsabilità che è Politica oltre che individuale. Tacendo,omettendo,tergiversando, la questura di Arezzo e il Viminale hanno alimentato la rabbia,il povero Gabriele Sandri da vittima dell’imperizia ,dell’errore di valutazione, della mancanza di nervi saldi ma anche del clima di Paura delle accuse di inedia o d’impotenza delle Istituzioni o delle Forze dell’Ordine è  diventato subito un morto per il calcio.Quale migliore occasione per dimenticare le rivalità e gli antagonismi di squadra e dare tutti insieme addosso alle guardie?

Esserci, esserci, esserci … è fondamentale solo esserci. Non conta più un cazzo la passione per il calcio, ricordare a memoria il nome di ogni calciatore, comprarsi la maglia del club, librarsi in ardite e colorite discussioni da bar sul valore della squadra, sui tatticismi, le scelte del mister, l’operato della dirigenza: comportarsi come fa il tifoso, lo sportivo, l’appassionato … a noi di tutto questo non ce ne fotte un cazzo. Quella è roba da club, da tifoso normale. Da individuo che dorme indossando il pigiama con i colori sociali della squadra e si esalta ad ogni gol siglato da un mercenario qualsiasi. A noi interessa soltanto il contatto domenicale con la tifoseria nemica, urinare sul cacatoio dei benpensanti, vomitare sullo scranno dei servi da tastiera, travolgere tutto per avanzare spavaldi e ritti, a volto coperto contro il cielo urlando il nome di Firenze per tornare a casa la sera o il giorno appresso, con le labbrate prese che bruciano, ma soprattutto con quelle date che urlano. Tornare a casa per raccontare nei minimi particolari la dinamica degli scontri, la geografia dei tafferugli, la bieca idiozia belluina dei cori, l’ignoranza geniale degli striscioni infamanti, la potenza devastante dei nostri inni. Tornare per appuntare sulla maglia il merito di aver ridicolizzato la curva di casa, dentro e fuori lo stadio e aver dimostrato che c’eravamo, tutti, in qualunque modo, a qualunque costo. Ovunque.

Domenico Mungo . Sensomutanti. L’ amore ai tempi del DASPO. Edizioni Tirrenia Stampatori.Torino.

 

Giglia

Giglia

Ho imparato tre cose. Dal PCI  che NOI è più importante di IO. Quando sento qualcuno parlare sempre di sé,ho una reazione allergica.Da mio marito che bisogna guardare al futuro,alle cose che ancora vanno fatte,a ciò che deve ancora succedere.Dal movimento delle donne  che bisogna partire dalla propria esperienza,che questa è una risorsa insostituibile.

Giglia Tedesco

Giglia Tedesco ha seduto nell´aula del Senato dal 1968 fino al 1994, occupandosi in particolare di Giustizia e di Diritto di Famiglia: è stata infatti relatrice per la legge 194 e per la Riforma dell´Adozione.E’ morta venerdì pomeriggio disponendo che la cosa non facesse notizia e che le esequie si svolgessero in forma privata.

Famola strana (quella riforma )

Famola strana (quella riforma )

DemocratsOfferta Veltroni (detta del Kaiser per i numerosi  riferimenti germanici ) : Un sistema su base proporzionale, senza premio di maggioranza,(sennò è inutile ), che riduca la frammentazione e che dia agli elettori la possibilità di scegliere i rappresentanti.

Scenari : Facciamo finta che il trio Franceschini – Veltroni –  Amato, NON si sia già incontrato con il duo Bertinotti – Giordano, in segretissima riunione ieri l’altro, e diciamo che Rifondazione tradizionalmente proporzionalista potrebbe vedere con favore una simile soluzione. Meno entusiasti sono i referendari  essendo improvvisamente scomparsa dal tavolo delle trattative l’ipotesi maggioritaria ( che tanto non passerebbe). Angius dei socialisti, preferirebbe invece il Mattarellum corretto senza  scorporo e  candidature multiple, mentre Clemente Mastella favorevole al sistema tedesco (che in questo caso sarebbe anche un po’ spagnolo)  , propone che la soglia di sbarramento sia innalzata al 10% (della serie non badiamo a spese) . Le rimanenti piccole formazioni  dell’Unione intanto,escluse dal gioco di sponda PRC – PD inauguratosi in gran segreto due giorni fa, si sono (comprensibilmente) irritate ma non sono andate oltre la richiesta un incontro (Cesare Salvi) di tutte le forze di sinistra (qualcuno tenta un allora se è così liberi tutti ricattatorio, tanto per non perdere l’abitudine ma senza esito).La prossima settimana sarà impegnata più che a mettere a punto i meccanismi della riforma a rassicurare tutti su quanto di maggioritario ci possa essere in questo sistema proporzionale e viceversa.L’asse Bertinotti Veltroni preoccupa le formazioni intermedie che potrebbero vedersi improvvisamente costrette a scegliere tra PD e Cosa Rossa per una semplice questione di sopravvivenza. Questo in realtà è quello che ogni cittadino dabbene si augura , ma vallo a spiegare ai Verdi o a Sinistra Democratica.

Contraltari : Forza Italia e Lega , l’una impegnata a confortare  l’operazione di Storace (sempre utile indebolire il competitore Fini) e l’altra a pascolare maiali a Padova, continuano a opporre atteggiamenti di chiusura.Tanto il deadline si appresta, il 14 novembre eccolo lì,  dopodichè secondo loro si va tutti a votare col Porcellum In questo periodo sembra impossibile liberarsi dei maiali ,immagine che ritorna insistentemente.

Contraltari e Pontieri : Casini e Fini : Prodi deve cadere,magari cadesse Prodi… ma se Prodi non cade e la maggioranza c’è , tanto vale mettersi a lavorare sull’idea tedesca in salsa spagnola con presunto sbarramento modello Ceppaloni.

Probabilità : se tutto dovesse funzionare dovremmo avere un sistema bipolare proporzionale con convergenza al centro e taglio delle ali.Non era meglio un bel maggioritario secco, con sbarramento e doppio turno etc? (la lingua batte dove il dente duole)

Imprevisti : Il giudizio di costituzionalità dei quesiti referendari che si attende a giorni e l’avvio delle relative procedure ovvero che ci si perda troppo in trattative, percentuali e sbarramenti e che gli esiti referendari si sovrappongono alla Porcata (continuano imperterriti i riferimenti suini)

(continua)

Tough guys don’t dance ( e nemmeno muoiono)

Tough guys don’t dance ( e nemmeno muoiono)

Mailer

Norman Mailer  (come pure  James Baldwin ed altri) rappresenta una specie di Scoperta dell’America almeno per un paio di generazioni di lettori.C’è una vena e una struttura narrativa che Mailer ha mantenuto viva e attiva fino al suo ultimo The Castle in Forest, che allora smentiva due convinzioni pregiudizievoli : uno che l’America fosse solo quello che ci veniva raccontato : il razzismo, il Viet-nam, la durissima repressione dei movimenti di protesta ,l’altra che il Grande Romanzo fosse un fenomeno esclusivamente europeo.L’America  che mi piace  è cominciata, assai prima della musica,della poesia e delle Black Panthers,proprio da lui. Da Il nudo e il morto, dalla Costa dei barbari  dal Parco dei Cervi e dalla biografia di Marilyn Monroe. Norman Mailer è di quegli scrittori che regalano il piacere del leggere, quel senso di  soddisfazione che si prova quando ci si siede e si apre il libro e in cui è nascosto un impercettibile brivido sulla schiena.

Bello e infedele

Bello e infedele

Vicerè

Qui – cioè nei Vicerè film –  il compendio di due personali e storiche passioni : De Roberto e  Faenza. Ma qui finisce anche ogni considerazione, se il film sia o meno fedele al libro, se ne restituisca lo spirito, se ne incarni il messaggio. Questo vale tanto per i Vicerè, quanto per il Gattopardo, per Guerra e Pace o per l’ultimo Wilbur Smith. I film e i libri si avvalgono di linguaggi talmente diversi da rendere inutile ogni confronto. Che si tratti del genio Luchino Visconti alle prese con Tomasi di Lampedusa o  Mann  o  Testori, o di Pasolini quando si serve di un proprio testo per realizzare Accattone , poco importa : ciascuna opera, per diversi motivi, è “svantaggiata" rispetto all’altra, ci sono pagine che il cinema non potrà mai rappresentare ma ci sono immagini che nessuna penna quantunque felice, potrà mai rendere ed è per questo che sarebbe meglio considerare libri e film come due distinti prodotti dell’Ingegno.

ViceSia lode dunque a Roberto Faenza per questo suo lavoro di pregevole , come è nel suo stile, fattura e di stringente attualità. Opportunismo, trasformismo, ipocrisia  nell’indagine spietata delle dinamiche relative al  periodo postrisorgimentale ma senza nostalgie del mondo che muore (tanto non muore) e senza giustificazionismi,con cattiveria e aggressività,la missione di Faenza di raccontare anche quel che succede oggi,raggiunge lo scopo.Nonostante la Critica che probabilmente  non gli perdona le polemiche con la Festa del Cinema che non ha voluto destinare i Vicerè alla propria programmazione e che quasi unanimemente ha storto la bocca . Tutti amiamo la Festa, meglio se si evita di trasformarla in  un Sancta Sanctorum intoccabile  ma soprattutto  tutti amiamo la verve di Faenza. Che fa bene al Cinema.

Vicer

I Vicerè è un film di Roberto Faenza con Alessandro Preziosi, Lando Buzzanca,Cristiana Capotondi distribuito da 01.