Yanez de Gomera se regordet cume l’era?
Mettiamola così : vince il festival la più sanremese delle canzoni di Roberto Vecchioni, con avvertenza, dal medesimo sparsa ai quattro venti, di aver voluto introdurre in quel contesto la canzone d’autore e chiosando : forse questa è la strada (si presume per accreditare presso il vasto pubblico qualche concetto un pochettino più elevato dei soliti)
Ora, a fronte di simili intenti, era chiaro da subito che non sarebbe stata impresa da poco, arrivare a tutti senza una qualche rinunzia a parole ed orchestrazioni più elaborate e complesse. Non che il pubblico sia ignorante al punto di dover abbassare il livello musicale fino a farlo scendere sotto i tacchi, semplicemente è abituato ad altro.
Non trovo una cattiva idea approfittare di un’occasione, un palco, una passerella, per far conoscere dell’altro ancora
Certo in queste circostanze può anche capitare che nella – del resto indispensabile – ansia divulgativa, il pezzo scivoli via un po’ troppo e tra un filo di retorica e un che di – innocente – ruffianeria, risulti un po’ scontato.
Non ho visto tutto il Festival e, in più, di Vecchioni non apprezzo che poche cose ma devo dire che la polvere che si è sollevata tra segnali di risveglio, riscossa e stroncature, mi pare francamente eccessiva.
A me è sembrata solo una canzone e, paragonata alle altre in concorso, pure tra le migliori. Ha vinto. Meglio Vecchioni col suo impegno più o meno annacquato per ragioni di servizio che (per l’ennesima volta) i figli di Maria che francamente non offrono prove così travolgenti. E’ poi così disdicevole ragionare in questi termini?
Possibile evitare la sindrome da tradimento dei guardiani della nicchia, ogni volta che le tirature aumentano, i giornali popolari pubblicano copertine, un po’ di successo supera limite consueto ? E la demolizione sistematica del malcapitato? E’ proprio indispensabile?
Se, come abbiamo potuto vedere, l’intera baracca festivaliera consta di un tale meccanismo da afflosciare Robert De Niro – solitamente più vivace – far sembrare de sass, come la Perla de Labuan di Van de Sfroos, (il più dissacrante e ironico) persino la Bellucci, deprimere oltre ogni aspettativa il maestro Battiato ( salvatosi dalle critiche solo perchè perdente), steccare Patty Pravo, confondere Morandi e cantare mestamente Benigni – ma non dovevamo tutti cingere la testa con l’Elmo di Scipio ? – figuriamoci il resto.
E’ possibile – e in genere funziona così – che a qualcuno di quelli presi all’amo da Vecchioni con Chiamami ancora amore venga la curiosità del resto della discografia. E allora…
Nella foto, l’immagine più trucida dell’intera manifestazione.