Dispersione
Inseguiti, senza troppa convinzione, dalle forze dell’ordine in un’ operazione che nella sola località di Manduria impegna cinquecento uomini, i migranti cercano una via di fuga nella speranza di raggiungere – si presume – parenti e amici residenti in altri paesi europei.
Dopo un mese, della maggior parte, non conosciamo ancora nazionalità e status ma intanto, per non saper né leggere né scrivere, nei trasferimenti in nave, come per i detenuti, ritiriamo loro i lacci delle scarpe e le cinture. Il che sarebbe ancora poco se nelle tendopoli acqua, servizi igienici e cibo fossero sufficienti per tutti.
Se il Governo la smettesse di giocare alle Grandi Strategie e ai Grandi Annunci e si risolvesse a mettere in atto gli strumenti che ci sono – il permesso temporaneo di soggiorno, ad esempio – lo spettacolo di esseri umani allo sbaraglio, in fuga nelle campagne, sui treni e alle frontiere nel tentativo di un impossibile passaggio, non ci sarebbe, mentre ciascuno Stato, dovrebbe affrontare la porzione di ricongiungimenti famigliari o richieste di asilo che gli spetta. Tutto questo senza ricorso da parte nostra a sparate sull’inerzia dell’Europa o peggio, a guerre che oramai dovremmo considerare di campanile, contro francesi, tedeschi etcetc.
Oggi il presidente del consiglio è a Tunisi a conferire con un governo che abbiamo sufficientemente strapazzato considerando provvisoria e inaffidabile la permanenza di interlocutori che giustamente reclamano le firme in calce ai trattati – unico modo, peraltro, di stipulare con gli Stati e non con i Governi, alla faccia del provvisorio – chiederà loro di bloccare le partenze. Non so cosa potranno convenire, so che la Grancassa governativa batterà a dismisura anche solo per i convenevoli . Speriamo che il governo tunisino almeno colga l’occasione per raccontare come è stato affrontato il transito di oltre centomila migranti nel campo di Shusha a Ras Jedir (confine libico – tunisino) con efficienza e collaborazione delle popolazioni locali ma soprattutto dignità e senza stracciarsi le vesti per una questione che uno Stato moderno, quale pretendiamo di essere, dovrebbe saper risolvere almeno senza troppo nuocere agli esseri umani.
Per come sono le cose, dai campi si può solo fuggire. Lo dice l’espressione soddisfatta di questo ragazzo che scivola via sotto la rete della tendopoli a Manduria e che spero fortemente, ce l’abbia fatta.