Sfogliato da
Mese: Ottobre 2011

Solo da noi (rise up)

Solo da noi (rise up)

Una spiegazione, magari parziale, ai fatti di ieri,  c’è  ed è presto detta : scegliendo di impegnare  il grosso delle forze dell’ordine  a proteggere l’immancabile Zona Rossa –   leggi  il triangolo Montecitorio, Senato, Residenza del Premier – presumibile obiettivo dell’ Assalto, si è messa a repentaglio la sicurezza di tutta la città,  impedendo al tempo stesso lo svolgimento di una  libera manifestazione.


Ergo : si sapeva che sarebbero arrivati i soliti.


E così  da un clima rasserenante ,  un po’ fasullo a dire il vero, tra complimenti e finezze,  Principi delle Asturie in visita agli indignados spagnoli, Presidenti e  Governatori in apprensione – operetta, stavolta, più che fiction  –  si è passati bruscamente alla visione, in senso strettamente materiale, di una  realtà – proprio qui da noi, nel paese cioè del governo imbalsamato che non riesce più nemmeno a compiere gli atti dovuti – che si manifesta sempre più con l’ evidenza dei quadri plastici.


Allora via alle banalità del giorno dopo : alle condanne, chi la polizia, chi i manifestanti violenti, dal c’era una volta il servizio d’ordine fino al giustificare la disperazione autolesionista di chi crede che incendiare un blindato in cinquanta sia più rivoluzionario che lasciar entrare in piazza una valanga di esseri umani ciascuno col proprio carico di esperienza e forse anche di disperazione, nel tentativo di tradurre quella presenza in gesto politico autentico e concretamente antagonista.


Ma la difesa di Palazzi vuoti in luogo della tutela di cittadini malmenati, svillaneggiati, frustrati nell’esercizio di un proprio diritto e irrisi da una banda di piccoli guastatori ben organizzati non riesce più nemmeno ad essere un’azzeccata metafora del presente : è esattamente ciò che accade.


Ce ne vuole stavolta di pelo sullo stomaco per il rituale esercizio della strumentalizzazione ma non dubito che qualcuno ben provvisto sia già al lavoro, vuoi per continuare a raccontarci la favola bella della sinistra origine di ogni disastro, vuoi minacciando il ritorno di un tempo che, nonostante gli sforzi di alcuni disperati,  non può tornare più. Statevene a casa ché è meglio, recita il sottotesto.


In ogni parte del mondo si sono svolte manifestazioni indignate, solo da noi è finita in tragedia grazie all’irresponsabilità diffusa dei soliti arcinoti : felpa o doppio petto. Gli uni degni degli altri.

Nell’illustrazione  da (Libération) un occupy wall street all’opera


Le parole per dirlo

Le parole per dirlo


Loro, i socialisti francesi, lo hanno chiamato engagement de reconnainsance dans les valeurs de la Gauche.L’impegno che, a scanso di equivoci, gli elettori delle primarie dovranno firmare prima di ricevere la scheda recita così:


Je me reconnais dans les valeurs de la Gauche et de la République, dans le projet d’une société de liberté, d’égalité, de fraternité, de laïcité, de justice et de progrès solidaire.


Difficile esprimere credibilità in epoca di concetti  sfibrati per abuso di passi indietro, ricette, crescita, alternativa e venti che cambiano ma, come si può vedere, il punto non è tanto cercarne di nuovi, piuttosto di netti e riconoscibili. Qualcuno poi dirà che liberté, égalité,  fraternité,  laïcité, justice et  progrès solidaire non sono appannaggio esclusivo della gauche mentre altri hanno già osservato che la firma di un simile impegno allontanerà dalle primarie gli elettori moderati. Nessuno però potrà affermare con troppa sicurezza che tra questo progetto di società e quello espresso dalla destra non ci sia differenza.In Francia come altrove.



The talking cure

The talking cure

Atmosfera checoviana, tutta mussole, orologi da taschino e pince-nez. Salvo poi scoprire che le tradizionali efferatezze cronenberghiane vivono egualmente – e nemmeno troppo tra le pieghe – in questo suo  The dangerous method ovvero :   The talking cure dal lavoro teatrale di  Hampton  a sua volta  riadattato da un libro di  Kerr.


Dove si narra della triangolazione, non propriamente  amorosa tra  Freud,  l’allievo prediletto Jung e la di lui paziente Sabine Spielrein la cui schizofrenia, sottratta alle infernali terapie dell’ospedale Burgohzli, sarà trattata appunto con la emergente talking cure:  riesumanti confessioni in luogo di immersioni in acqua gelida e chissà cos’altro.


La Spielrein, com’è noto funzionerà da detonatore nel  contrasto per divergenze  scientifiche dei due psicoanalisti, provocandone la rottura definitiva. Cronenberg si adopera a dar conto di tutto : dal poco deontologico rapporto erotico sentimentale tra medico e paziente, alle differenze d’impostazione tra maestro e allievo, comprese rivalità di generi diversi e del contesto, tra vendicative mogli tradite e poligamici  uffici dell’amico Otto Gross ( Vincent Cassel, sempre perfetto nel ruolo dello sciupafemmine, qui anche  ingravidatore seriale).


L’epilogo racconta  l’inevitabile fine del rapporto d’amore  ma soprattutto il gioco di sponda del terzetto con Sabine che si confida con Freud – e quest’ultimo, manco a dirlo,  severamente la rimprovera – mentre Jung coraggiosamente nega ogni addebito.


Non stupisca la dimensione miserevolmente umana soprattutto dei due conoscitori dell’anima, le cose andarono esattamente così : Sabine cui, tra una disputa e l’altra, furono  persino sottratte (da Freud) intuizioni scientifiche , una volta guarita, diverrà psichiatra – ovviamente freudiana, alla faccia dell’ex – costringerà il reprobo ad ammettere la relazione e infine prenderà il tè con la di lui moglie.


Ogni cosa al suo posto grazie ad un tragitto e ad un metodo pericolosi. Sembrerebbe.


Si attendevano polemiche e smentite dagli addetti che per fortuna non sono arrivate. Meglio così : le visioni, non funestate da chiacchiere sull’intangibilità del Genio, risultano più interessanti e a questo film, dall’accuratezza-  nonostante i territori decisamente ostici –  dei dialoghi alla consueta perfezione formale, non manca nulla per esserlo davvero.





A Dangerous Method è un film di genere drammatico della durata di 99 min. diretto da David Cronenberg e interpretato daViggo MortensenKeira KnightleyMichael FassbenderVincent CasselSarah GadonAndré HennickeArndt Schwering-Sohnrey,Mignon ReméMareike CarrièreFranziska Arndt.
Prodotto nel 2011 in USA e distribuito in Italia da Bim Distribuzione