Emmanuelle à la fourrure
Dimenticare nell’ordine :
L’andamento noioso de la Vénus di von Masoch.
La – non meno noiosa – lettura femminista della dominatrice vendicativa
Gli aspetti più triti e rifritti di un comune rapporto di potere (avendo cura però di conservarne, il versante ironico)
Il (troppo) facile erotismo di fruste e bondage.
Il tutto per concentrarsi sull’ invincibile tripletta sceneggiatura – regia – recitazione e sull’ingrato compito di far entrare un lavoro teatrale di successo in un film, impresa già sperimentata dall’inesauribile talento di Roman Polanski all’epoca di Carnage, laddove si dimostra che alla fissità di una scena teatrale – unico ambiente, anche in questo caso – si può porre rimedio con una macchina da presa da montagne russe, affilata e persecutoria.Tanto per rimanere in tema.
L’affiche già parla chiaro : una décolleté nera infrange col tacco una lente degli occhiali dell’intello metropolitano che qui s’incarna in Thomas, esausto regista teatrale al termine di un’ infruttuosa giornata di audizioni alla ricerca di Vanda, protagonista de la Vénus à la fourrure di Sacher Masoch.
Il tacco a spillo invece appartiene ad una ragazza dall’eloquio – e non solo quello – piuttosto coatto che contro ogni resistenza e stanchezza di Thomas piomba sulla scena e quella parte assolutamente vuole, bell’e pronta com’è col suo armamentario di abbigliamenti ed idonei necessaires (fruste, chewing-gum in eterna masticazione, slang ed esilaranti battute mentre completa l’opera di convincimento sistemando le luci di scena, da navigata professionista).
Ce ne sarebbe di che ricondurre alla ragione il più incrollabile dei narcisismi e infatti così accade.Il resto del film è giocato su repentini e continui cambi d’umore e di ruoli dei due attori tenuti sotto controllo da una regia implacabile che nulla lascia al caso.
Inviti a dimenticare assolti, non resta che tenersi strette un paio di chiavi di lettura paradossali,fantasiose e vagamente grottesche, l’una riguarda l’impossibilità di definire con esattezza il ruolo di vittima e quello di carnefice,l’altra l’inutilità di una tendenza che vuol interpretare tutto in termini moralistici.
Seigner divinamente adatta. Almaric perfetto nel film che chiudeva Cannes numero 66 ingiustamente ignorato da esausti addetti con la valigia al piede.Da non perdere.
Venere in pelliccia (La Vénus à la Fourrure) è un film di genere drammatico della durata di . diretto da Roman Polanski e interpretato da Mathieu Amalric, Emmanuelle Seigner.
Prodotto nel 2013 in Francia – uscita originale: 13 novembre 2013 (Francia) – e distribuito in Italia da 01 Distribution il giorno .