La photo de Paris (au Cirque d’hiver)

La photo de Paris (au Cirque d’hiver)

 

Non sarebbe stato male se questa fosse diventata la Foto di Parigi  ma trattandosi della consueta iniziativa a sostegno del candidato socialista alle presidenziali   – la volta scorsa per Ségolène in un clima decisamente più entusiasta  furono Zapatero e, in videoconferenza, Prodi  – più che i toni accesi della tribuna e gli sbandieramenti non si è potuto vedere.

Eppure in questi mesi ci si è domandati più volte dove fossero finiti e che posizione esprimessero i gruppi parlamentari progressisti di Strasburgo – Sinistra Europea,Gruppo Socialista,Verdi Europei e altri – rispetto agli sconvolgimenti in corso alle politiche di austerità,alla riforma del welfare al ruolo dell’intervento pubblico o a quello della banca europea E invece poco o niente.

Così mentre l’iniziativa dei conservatori ha caratteristiche comuni ed europee, i progressisti – i partiti ma anche i sindacati –   agiscono ciascuno per sé, limitando il proprio operato in ambito di piattaforme nazionali.

Vero è che una reale proposta alternativa a quella delle strutture europee, se si eccettua qualche delirante vaneggiamento protezionistico o di uscita dalla moneta unica da parte di gruppi più radicali, non c’è e mancando anche  l’elemento dialettico su grandi temi del risanamento connesso all’equità sociale, la sinistra riformista risulta praticamente assente dallo scenario politico europeo,con conseguente indebolimento – e in qualche caso sconfitta –  delle stesse iniziative nazionali.

Costruire una posizione politica comune è stato il tema degli interventi per i convenuti all’iniziativa “Une renaissance pour l’Europe : vers une vision progressiste commune” Vedremo se all’appassionato discorso di Hollande (e di Bersani) seguirà la concretezza.

Nella foto  da Libération : Bersani Swoboda,Gabriel, Shulltz, Stanishev (D’Alema è fuori campo) e Hollande. (Le cirque d’hiver è un teatro in stile secondo impero,speriamo non diventi una metafora)

13 pensieri riguardo “La photo de Paris (au Cirque d’hiver)

  1. Mah… certo che una posizione politica condivisa in Europa sarebbe una gran bella cosa, specie per le forze progressiste italiane che non riescono ad averne una neppure in patria… e a volte sono in disaccordo persino all’interno dei propri partiti (il riferimento al PD non è puramente casuale)…

  2. Ovunque in Europa ci sono due (o più)”sinistre” vedi bene che anche quando si tratta di disarcionare Sarkozy ci si divide – per poi magari apparentarsi al doppio turno – e ti garantisco che tra le posizioni di Hollande e quelle del Front de Gauche guidate da Jean – Luc Mélenchon, coreografie a parte, tutto questo divario non c’è.
    La difficoltà di non aver avviato nemmeno una dialettica con i conservatori europei ha fatto sì che in ciascun paese o ci si è violentemente opposti (Grecia) ovvero ci si è adeguati senza poter guadagnare lo spazio quantomeno di qualche correttivo.Morale: i progressisti hanno perso sia in Spagna che in Grecia.
    Saltare fuori dalle logiche nazionali non può essere che salutare.
    E comunque l’iniziativa delle Fondazioni per Hollande è stata,scherzi a parte, positiva e anche Mélenchon ieri alla Bastiglia ha avuto una bella manifestazione e siccome a me è simpatico (un trascinatore,non si butta mai via) spero che abbia una buona affermazione.

  3. Si buonanotte, adesso i quarti di bue al posto della reinassance e della vision progressiste…
    (ho letto qualche articolo e visto le immagini…dev’essere una bella mostra,quasi quasi…)

  4. Mi pare di capire che ancora un progetto con linee comuni non c’è, sebbene negli scorsi mesi il PSE ed i vari partiti riformisti nazionali abbiano portato avanti una serie di linee guida comuni.
    Questi sono progetti importanti, anzi fondamentali, perchè la politica riformista per potersi concretizzare veramente deve prender piede a livello dell’Unione Europea. Ad esempio, non votando più a prescindere il candidato alla presidenza della Commissione indicato dal PPE!

    Non dimentichiamo mai che l’internazionalismo è uno dei cardini del socialismo!

  5. No, non c’è e devo dire che le campagne elettorali non sono certo il momento più indicato per formulare proposte comuni, presi come siamo (tutti) a cercare di acchiappare voti moderati, astensionisti e scettici,sai che pastrocchio ne verrebbe fuori.Noi poi col governo tecnico e il sostegno da assicurare quanto possibile siamo in piena anomalia (tanto per cambiare)
    La Santa Alleanza conservatrice, come la chiama Hollande,per ora è destinata a rimanere senza interlocutore.
    Speriamo in seguito.

  6. Le campagne elettorali non sono forse il momento migliore per formulare grandi progetti.
    Forse, perchè non ne sono del tutto convinto.
    Ma restano comunque una buona occasione per presentare l’immagine di una sinistra europea che sta cercando una strada comune: è forse un caso che pochi mesi fa gli stessi Hollande e Gabriel intervenissero alla manifestazione del PD a Roma?

  7. Si certo dal punto di vista dell’immagine – che non è strettamente quella cosa superficiale che si dice – Hollande ha realizzato un’ottima iniziativa e sta tentando di dare un tocco europeo alla sua campagna elettorale – che in Francia è tutto dire –
    Con i socialisti francesi del resto c’è sempre stata gran sintonia, anche la Royal venne,erano allora molto interessati al progetto Partito Democratico,poi fu eletta segretaria la Aubry e non ne fecero più nulla.
    (Se penso che senza vicende pecorecce DSK avrebbe vinto a mani basse,mi viene voglia di strozzarlo)

  8. Sinceramente fra Royal ed Aubry preferisco di gran lunga la seconda… molto più concreta nell’affrontare le questioni. In salsa francese mi paiono un pò il loro Veltroni/Bersani…

    Quoto su DSK!

  9. Bah..poverette hanno ben poco da esercitare concretezza.Giusto a parole.
    La volta scorsa ho seguito più da vicino la campagna della Royal che ha fatto un grosso lavoro sia sul territorio che sul web (15.000 iscritti ha guadagnato al partito attraverso un sito davvero interattivo) cui poi si è ispirata anche Hillary Clinton, ed è decisamente più preparata ( l’alta formazione e l’esperienza di governatrice fanno la differenza)e come figura più spendibile…la Aubry sì certo, ma c’ha un’idea di partito un po’ vecchiotta ( e poco fattibile) ed è un po’ troppo malleabile rispetto alla nomenklatura
    DSK era la carta vincente, pescava voti ovunque : dai ceti popolari all’alta borghesia,un vero leader.
    Quando fu arrestato mi trovavo in Francia e la cosa che mi ha più stupito sono state le reazioni, particolarmente della sinistra radicale : dopo lo shock ( per aver perso un candidato) tutti hanno pensato al complotto.

  10. Sicuramente la Aubry era ed è più “donna di partito”, di apparato se vuoi. E non è un caso che sia stata eletta segretaria dopo il fallimento dei modi “anticonformisti” della Royal.
    Ti dirò, io probabilmente sono un pò prevenuto verso la Royal: l’ho sempre trovata tanto scenografica ma vuota rispetto ai contenuti. Eppoi era una gaffeuse incredibile!
    Neanche Hollande mi entusiasma, affatto. E anche lui è al terzo tentativo, se ben ricordo… questo vizio di riciclarsi è tutto europeo e per quanto in USA siano troppo radicali nel segare chi fallisce un primo tentativo, qui esageriamo in benevolenza.

    Su DSK, spiace dirlo ma l’idea del complotto mi è sempre sembrata in qualche modo fondata…

  11. In America la stampa ci mise del suo sia per l’entrata sia per l’uscita dal carcere.
    La verità non la sapremo mai,resta la delusione, un uomo capace, brillante su cui sono riposte le aspettative di tanti ( e pure quelle della Grecia, accidenti a lui),si metta a giocare con le cameriere dell’albergo.Una storia deprimente.

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