La solita zuppa (L’Elysée entre dans l’anormal ?)

La solita zuppa (L’Elysée entre dans l’anormal ?)

 

Con buona pace di Nicolas Sarkozy che durante la campagna presidenziale metteva in guardia i francesi dalla noia che avrebbe procurato loro un presidente normal, ecco qui la breve storia di contese, gelosie e dissidenze che tra Twitter e La Rochelle hanno ricondotto – si spera per poco –  L’Eliseo a quel bel clima da vaudeville che aveva contraddistinto gli ultimi anni di regno :  

 

Lui, il dissidente Olivier Falorni  ha sempre sostenuto  che lei, la candidata ufficiale del partito socialista con tanto di sostegno presidenziale in deroga alla consuetudine repubblicana che vuole il Capo di Stato fuori dalle contese, Ségolène Royal, designata annullando le primarie, quindi d’autorità, al solo scopo, una volta eletta in quel collegio, di diventare Presidente dell’Assemblea Nazionale, non fosse edotta del territorio e dei relativi problemi e quindi inadatta a rappresentare i cittadini .(E vai con la solita zuppa a base di  Cattivo establishment  “intruse” parisienne contro  la Santa Base e il candidat de terrain )

 

Sebbene sconsigliato, Olivier insiste a candidarsi, viene espulso dal Partito e al primo turno si posiziona secondo, a quattro punti da Ségolène che per essere la Cocca degli Apparati,  ignara del territorio  – Poitou-Charente, regione della quale è peraltro presidente da otto anni –   dei militanti e dei problemi della gggente, se la cava piuttosto bene  aggiudicandosi un non disprezzabile 32%.

 

Si prospetta dunque un duello fratricida. Falorni viene nuovamente invitato a ritirarsi ma non ne vuol sapere mentre continua ad accusare il partito che nel frattempo sta organizzando un vero e proprio pellegrinaggio di ministre e pezzi grossi a La Rochelle – sede che più evocativa non si potrebbe –  di sovietismo, cesarismo etcetcetc. E fin qui potremmo essere alla classica bega interna della quale, in genere,  si avvantaggia l’avversario o la stampa in vena di retroscena, se al danno non si fosse aggiunta la beffa dell’endorsement inatteso da parte della Première Dame Valerie Trierweiler. E per chi?

Ma naturalmente per Olivier Falormi.

 

Apriti cielo.Partito in subbuglio,Hollande su tutte le furie, giornali che gongolano, avversari che ironizzano mentre tutto il mondo se la prende con la Trierweiler che viene persino invitata dal primo ministro Jean-Marc Ayrault  a comportarsi con maggiore discrezione. Dopo avere i socialisti trascorso l’intero mandato ad accusare Sarkozy di confondere la vita privata con quella pubblica, l’uscita di Valérie ,peraltro su Twitter, con migliaia di rilanci, crea imbarazzi a non finire. Come se non bastasse, a metà giornata viene reso noto un sondaggio secondo il quale Falormi sarebbe vincente a La Rochelle grazie ai voti dell’UMP che da quelle parti schiera una candidata debole  ed è ben lieto di speculare su qualsiasi crepa o difficoltà dell’avversario  (sospetto peraltro manifestatosi anche al primo turno) nonché di vendicarsi di madame Royal che a Sarkozy non le ha mai mandate a dire, vedi dichiarazioni di campagna elettorale sulla di lui necessità di essere eletto per presunti ed incombenti guai con la Giustizia.

 

Ora, se si trattasse davvero di una guerra tra dame – e in parte è inevitabile che lo sia – la devastazione prodotta in poche ore sarebbe  decisamente sproporzianata rispetto a qualsiasi possibile risultato vincente ,tanto più che allo stato, i socialisti stanno per perdere La Rochelle, Ségolène non diventerà  la prima donna Presidente dell’Assemblea Nazionale e Valérie che non è una sprovveduta né una sciocca ma che probabilmente con il tweet ha inteso esprimere libertà ed autonomia di giudizio oltre che  insofferenza  rispetto ad un ruolo che quasi certamente le impedirà di continuare a lavorare destinandola alla subalternità, ben che vada, resterà in perpetuo colei che, nell’ansia di affermare se stessa, non ha esitato a mandare a gambe per aria progetti e destini elettorali. E qui non è tanto il prestigio del Partito ad essere in gioco,né quello dell’adirato consorte, quanto l’interesse dei cittadini.Davvero non c’era altro terreno per manifestare il proprio  – seppur comprensibile – disappunto?

 

 

L’unico ad avvantaggiarsi di tutta questa storia – come ti sbagli –  sarà probabilmente  il dissidente Falorni il cui engagement non risulta poi, come tweet assassino vorrebbe, così  désintéressé , visto  il cumulo di cariche e compensi ( vicesindaco, assessore regionale,membro di una commissione) e la spensieratezza con la quale continua,incurante del disastro, a parlare di candidature uniche e andamenti sovietici spazzolando consensi e appoggi dall’avversario.Alle due signore non rimarrà che registrare una doppia sconfitta e la solita zuppa, questa volta a base di Eva contro Eva con annesso indifferenziato pattume sessista .Valeva la pena?

 

 

Nell’illustrazione la Battaille de La Rochelle, quella del XV secolo.Per l’assedio del 1627 aspettiamo domenica.

 

 

 


15 pensieri riguardo “La solita zuppa (L’Elysée entre dans l’anormal ?)

  1. no.
    ma tant’è … e l’impressione che ne risulta è che anche in Francia la politica alla fin fine sia una cosa da “commari” piuttosto che un affare serio.
    il che è alquanto preoccupante, visto che il paese non è stato berlusconizzato al pari del nostro.

  2. Berlusconizzati no anche se Sarkozy ha inflitto un fiero colpo alle buone abitudini francesi.Secondo me:
    Hollande ha sbagliato sperticandosi in appoggi.
    Il Partito ha pensato bene di rifilare a Ségolène il collegio più difficile dopo essersi tenuto caro un burocrate di quint’ordine come Falorni (ancora zuppe già note)e Valérie ha anteposto il personale disagio all’interesse collettivo.Ad una notista politica come lei,non potevano sfuggire le conseguenze.
    Ségolène poi paga lo scotto del suo essere “speciale”: umanamente, intellettualmente e politicamente.Quando sei così fuori dal comune e per di più donna,non te la puoi cavare a buon mercato
    Non è la prima volta che le capitano simili disavventure.
    Una vita intera al servizio del Partito e del Paese e questo è il ringraziamento.

  3. beh (da francese) dico : viva la concorrenza, e comunque il partito socialista è sempre stato così : dissidenza a gogo

    ps: il cugino è arrivato in testa al ballottaggio…anche lui segugio da una dissidente

  4. Se quello è un dissidente io sono la monaca di Monza.E comunque con i voti dell’UMP…che dissidenza è?
    Parlami di Alain. Duello? Triangolare?
    Con un cugino deputato …ah non ti salverai più.

  5. Giusto.Infatti la Première Dame è in cerca di occupazione.Certo, quando si perde il lavoro,il consorte è troppo occupato e la rivale decisamente ingombrante…so’ problemi.
    Mettici pure che Paris Match – il giornale per cui scriveva – questa settimana dedica la copertina ad Anne Sinclair e ce n’è abbastanza per sentirsi uno straccio.
    Verrebbe tuttavia da chiederle quanta gente deve ammazzare per risolvere una faccenda di affermazione di sé.
    Ma queste domande morbose non sono protocollari e nessuno le farà mai.

  6. Alain è fortunamente solo il sostituto, lui ha già un posto eletto in “canton” che potrebbe essere l'”equivalenza” italiana della provincia … e non è la Haute-Vienne…sarà un duello, favorevole alla socialista e il suo sostituto (cribbio, dopo il suo ego espoderà), in mezzo ai candidati c’era quello del PEC (parti des évidences concrètes), devo indagare…

  7. Sto indagando anch’io – non su Alain,ovvio – su certi andamenti e candidature.E ovviamente i giornali non bastano a rendersi conto.
    Allora se non ho capito male Alain è il primo della lista se per esempio la candidata socialista dovesse rinunziare o essere chiamata ad altro incarico.E se tanto mi da tanto dopo il Canton, gli toccherà la Regione, e infine l’Assemblea. Carriera classica!
    (Mia cara Dizzy,un politico senza ego smisurato? Mai conosciuto, quello dev’essere un pre-requisito per essere eletti)

  8. Bayrou non è una buona notizia, non mi dispiaceva la sua impostazione laica.
    Niko si rifarà (credo) e Ségolène è ancora presidente del Poitou-Charente.
    Ma poi quella ragazza ha fatto il ministro, ha fatto il deputato, ha fatto il candidato presidenziale donna al secondo turno e non ha nemmeno 60 anni…che deve fare di più?
    Riposarsi,meditare vendetta,scrivere libri…occuparsi del suo collegio.In politica, come lei stessa ha spiegato,le disavventure sono comprese nel prezzo.

  9. Merde…. ma non abbiamo commentato il successo dell’erede di casa…Marion Maréchal .E noi a preoccuparci della successione appena qualche post fa….(visto che tipino? E che cognome…)

  10. Cognomi che si sposano : “le pen” ovvero la testa e il maresciallo… ieri hanno tirato fuori una sentenza di Chirac che diceva “quando non ci sarà più Jean-Marie il front national sarà morto”…Chirac non è mai stato veggente, ora abbiamo la figlia e pure la nipote, la più giovane della Vta repubblica…la nuova generazione, quella che è nata ben dopo l’indipendenza dell’Algeria…

  11. Ieri su Huffington Post francese ho letto che Nadine Morano ha lasciato cadere la scheda nell’urna gridando “Vive la France!”.Gesto che non le ha portato fortuna perchè è stata eliminata.(meno male)
    Vedremo se questa bella compagine di “Marianne”riuscirà a scombussolare un poco le Palais Bourbon.Però bisogna ammettere che con le candidate è stato fatto un buon lavoro.Si fa presto a inserirle…poi bisogna farle votare.
    E infine bisognerà lodare la generosità del caro Jean Luc.Nessuno lo ha fatto.Ci penso io.

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