The gods, well, you might say they overreacted a little.

The gods, well, you might say they overreacted a little.

 

A parte lo script un po’ debole e il forte sospetto che la definizione prequel sia tirata per i capelli, ecco qui un bel giocattolone confezionato ad arte. Ovvero  in modo da includere spettacolo, effetti, trovarobato di qualità, cast, filosofia, scienze varie e un po’ di religione, senza farsi mancare nulla, comprese alcune magistrali ruffianerie – vedi citazioni e richiami da film fantascientifici d’autore e de concetto – così da contentare sia gli appassionati del fantascientifico classico che quelli dell’innovativo (come sa usare il3D Ridley Scott…)

 

Certo  l’approccio alla visione non può essere all’insegna del  che fine ha fatto  l’autore de I Duellanti o di  Blade Runner – anche se la ricerca del padre creatore viaggia sul Prometheus che è un piacere, lo svolgimento, meno edipico e più epico, è tutt’altro  –  ché altrimenti ci si ritroverebbe a concludere di regressioni e involuzioni e non sarebbe giusto nei confronti Sir Scott che saltapicchia con eleganza tra i generi e li maneggia con la stessa  abilità con la quale trasformò  testi di Conrad e Dick in film di culto :

 

Nel 2089 è il disegno rupestre di un uomo col dito puntato su di una costellazione – una mappa? – a suggerire  l’Impresa che dovrebbe fornire risposte alla  madre di tutte le  fondamentali domande sul mistero dell’origine del genere umano e – già che c’è –  ai relativi corollari creazionisti o evoluzionisti che siano.

 

Detto fatto, una potente multinazionale finanzia la spedizione scientifica che a bordo di una mirabolante astronave, la Prometheus, – nome carico di spiccioli  significati e semi-oscuri presagi di punizioni divine a seguito di sfide e furti di tecnologie basilari – raggiungerà l’altro capo dell’universo (in soli due anni!) in cerca dei progenitori.Li troverà, giganteschi e mascelluti, mentre lo spettatore potrà godersi se non la pensosità malinconica di Blade Runner (non indispensabile), inquadrature perfette di mondi ribollenti e spavalderie stilistiche ed esagerate – come gli dei ! – alla Sir Scott, comunque magnifico narratore di storie a differente carica..filosofica, concettuale, epica, letteraria, di puro intrattenimento e via dicendo.

 

Centoventiquattro minuti di puro godimento. Buoni per dimenticare Differenziali e Pareggi

(Fassbender bello e sensuale,Theron & Rapace divine.Tutti bravissimi)

 

 

 

Prometheus è un film di genere azione, horror, fantascienza della durata di 124 min. diretto da Ridley Scott e interpretato da Noomi RapaceMichael FassbenderCharlize TheronIdris ElbaGuy PearceLogan Marshall-GreenSean HarrisRafe SpallEmun ElliotBenedict Wong.
Prodotto (anche in 3D stereoscopico) nel 2012 in USA – uscita originale: 08 giugno 2012 (USA) – e distribuito in Italia da 20th Century Fox

 

 

 

9 pensieri riguardo “The gods, well, you might say they overreacted a little.

  1. Uhmm…sembra interessante! Come sempre, a distanza di un paio d’anni, quando riuscirò a vederlo, andrò a rileggermi le tue recensioni!
    L’ho fatto circa un paio di settimane fa con “The must be the place” ;-)

  2. Questo però è un crimine vederlo alla televisione, serve lo schermo e una passeggiata col consorte (poi mi spiegate come fate ad incontrare l’Immaginario nel salotto di casa)

  3. Non disperiamo Rear, ci sono sempre le rassegne, le retrospettive,le arene estive…. magari tra qualche anno : “vieni,bella di papà, andiamo a vedere un film pieno di principesse e di fate” (le trame vanno un po’ alterate se si vogliono vedere film di un certo tipo con i figli”

  4. Eh eh eh… io però ho detto che non lo vedrò in sala, non che non lo vedrò affatto… e non fra qualche anno o qualche mese. A mali estremi, conto di riuscire a vedermelo fra qualche giorno…

  5. Eh quello che dico anch’io ma quando Becky Window – causa involontaria della momentanea assenza di Rear dalle sale – sarà in età di visioni (a pagamento) i cinema ci saranno ancora?

  6. Dunque: io lo giudico un pò più severamente, anche perchè se è vero che dal punto visivo è proprio mirabolante, lo script è realmente troppo debole e a conti fatti, dopo i titoli di coda, si finisce col restare con un pò di amaro in bocca… o almeno è quello che è successo a me!

  7. Dopo anni di onorato servizio, continuo a tenere molto alla mia dimensione di spettatore (anche nel lavoro, pensa tu )con la sola eccezione che di roba visiva ne macino davvero parecchia ma sempre con l’idea che ogni prodotto va giudicato per quel che è, non per quello che uno desidera che sia.
    Di mio, sarei anche severissima (vengo da una scuola di puzze sotto al naso)ma poi penso che non sono e non sarò mai un critico e che quel che m’interessa,alla fine del ballo, è condividere il buono …e mandare la gente al cinema.

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