Saliscendi

Saliscendi

 

 

L’anno comincia con la repentina trasformazione di Mario Monti da premier tecnico in – aspirante –  premier politico. Dovrebbe essere questa la vera novità, salvo che dopo le altalenanti premesse circa l’opportunità del saliscendi nell’agone, di veramente inedito c’è solo una maggiore disinvoltura nel linguaggio e un certo qual impegno nell’apparire.

 

Dal successo dell’ impresa che si appresta a compiere in qualità di front men,ispiratore ed estensore di agendepuntoit  nonché testimonial unico,  dipenderà la nascita di un  partito di centro in puro stile europeo, antitetico ma dialogante al bisogno con i socialdemocratici, come non ne sono mai esistiti qui da noi. In questa chiave andrebbero forse lette espressioni politicamente –  e grammaticalmente –  azzardate come i recenti suggerimenti al PD di silenziare Vendola, Fassina e la CGIL, condizione essenziale, secondo Monti, per addivenire ad un gentlemen’s agreement con Bersani.

 

Come se tra il dire e il fare non ci fosse di mezzo la democrazia,  laddove, sempre a proposito di paesi evoluti cui far volentieri e spesso riferimento,  i partiti  ospitano al proprio interno le anime più disparate – e non di rado oltranziste – senza che ciò comporti scandalo nell’avversario o sia d’impedimento al dialogo quando non a  raggiungere posizioni di governo.Gratta gratta l’anima del tecnico ovvero dell’alieno dalle regole  della politica salta sempre fuori e diciamo pure che con Monti questa volta non si è dovuto grattare nemmeno troppo.

 

Tuttavia, scopi propagandistici e svarioni a parte, quella del silenziatore è parsa un’improvvida uscita,men che meno il preteso (e ritrito) annullamento delle differenze tra destra e sinistra. Negare il conflitto non serve : è solo una falsificazione. Con tutte le insidie che ciò comporta .A coronamento dell’esternazione televisiva,poi, ecco il ritorno di un Grande Classico : la rivisitazione del termine  conservatore. E se l’agenda dice poco,ignora i Diritti e cita le Donne solo in quanto lavoratrici e dunque indispensabili all’incremento del Prodotto Interno Lordo, questi primi passi raccontano abbastanza delle future intenzioni strategiche.

 

Vero è che salita o discesa che sia,la presenza di Monti nella contesa spariglia il quadro politico quel tanto che basta  a lasciar scolorire l’attenzione sulle imprese di Grillo e sui misteri arancioni di Ingroia and co ma soprattutto – benemerita! –  sottrae il dibattito  alla mortifera deriva dello scontro diretto  tra il PD e Berlusconi, il vero spauracchio del quale, oggi è proprio la formazione che fa riferimento a Monti,unica a poter  rappresentare un’ interessante offerta politica per parte dell’elettorato che aveva fin qui scelto il PDL.

 

L’altra parte, i fedelissimi, si vedrà somministrare una campagna elettorale aggressiva, anti europeista e anti germanica – un nemico per rinserrare i ranghi sempre ci vuole –  sulla scorta di una visione del mondo all’insegna del complotto nazionale ed estero e di una serie di vaneggiamenti sulla reale consistenza della crisi,oltre naturalmente alla solita sventagliata di promesse – sempre quelle – che fin qui non è mai riuscito a mantenere. Isolato e con serie difficoltà a costruire alleanze  ma ancora bisognoso d’Immunità, sospinto dagli eventi ad occupare spazi tradizionalmente appannaggio della destra nazionalista e xenofoba,non detta più l’agenda,non ha più a disposizione sogni da distribuire  e gioca di rimessa, segnale inequivocabile che la sua stella è, comunque vadano le cose, definitivamente tramontata.

 

Se queste siano o meno le premesse per quella rivoluzione democratica auspicata da Veltroni nel suo (bellissimo) discorso di addio al Parlamento,non è dato sapere ma endorsement ecclesiastici e internazionali a parte,la presenza di Mario Monti sembra poter garantire anche  al resto quantomeno il ristabilirsi di un minimo di serietà nel dibattito.Quanto all’uso dei silenziatori,le repliche non servono, certe storture vanno raddrizzate politicamente e dunque non ci resta che sperare nel  Popolo Italiano, e alla volontà di  procedere senza indugio ai necessari chiarimenti

 

6 pensieri riguardo “Saliscendi

  1. se l’ultima speranza è il Popolo Italiano siamo fritti.
    Il timore è che dalle elezioni venga fuori un po’ di roba sparsa difficile da assemblare e formare governo.
    Vedremo, sono solo pochi mesi ormai.
    Ti auguro un buon anno, carissima

  2. Vediamo.La frammentazione avvantaggia e a noi basterebbe il 35%.
    I nostri concorrenti non mi sembrano credibili, chi per avere governato senza riuscire e chi per non avere le idee chiare al punto da delineare un programma o anche solo un ruolino di marcia.
    Il punto è che in caso di bisogno, Monti per allearsi col PD vuole la presidenza del consiglio.Non è accettabile ciò.Ovvero: non è democratico visto che,tra l’altro,in tre milioni e passa abbiamo indicato altro premier.
    Mettiamoci tranquilli.
    Stavolta mi sembra che le forze riformiste abbiano fatto il possibile e che, spappolamento a parte, le cose si presentino con chiarezza.
    Il resto è nelle mani degli elettori ( e Monti si ricordi che l’Italia è stata salvata dal popolo italiano e non da lui solo)

  3. La “salita” in campo di Monti è interessante solo nella misura in cui riuscirà ad imporre in Italia una formazione di centrodestra moderna ed europeista, come ogni Paese che si rispetti. Se le elezioni vedranno la fine definitiva del berlusconismo, vorrà dire che una buona fetta dell’elettorato è pronta per dare un addio al logoro populismo del ducetto di Arcore per spostarsi verso una federazione di centro più moderata e – per certi versi – rassicurante.

  4. Condivido il commento di Rear Window. Del resto il governo Monti è stato un governo di destra europeo e moderno, non becero, che però ha garantito certi interessi e non certo quelli della classe media.

  5. Il popolo italiano può esprimere la propria volontà di cambiamento.Ora più che mai. E dopo tutto quello che è successo tra gestione della crisi e scandali,si spera lo faccia con decisione.
    Così malconci e impoveriti – soprattutto culturalmente – da dover desiderare un avversario credibile,non abbiamo che da perdere le nostre catene,come diceva quello, a dire un basta definitivo all’Europa delle Destre (più che delle banche).Il problema, è inutile girarci intorno, è tutto lì.

  6. mah, l’agenda Monti convince poco: sembra piuttosto monotematica e con la tipica autoreferenzialità scientifica dei tecnici che si è vista fin qui….
    le uscite sul PD sono parse veramente fuori luogo, anche perchè Monti non ha esattamente titolo per entrare nel tema (salvo quello “scientifico” di cui sopra).
    inoltre non mi pare affatto che il centro montiano stia recuperando i voti dei delusi dal PDL… la matematica ci dice che i moderati in Italia sono davvero pochi ed invece la maggioranza dei delusi pensa più a Grillo

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