Le fou de guerre

Le fou de guerre

 

(Dino Risi diceva che Grillo s’era buttato in politica  perché come attore valeva poco  :  Ha capito cosa rende e se la sta inventando. Ha intuito che dire le cose da bar è un’attività redditizia. Niente di meglio per gli italiani, che aspettano sempre il capopopolo di turno. Ha fatto un po’, con maggior successo, quello che hanno tentato Celentano e tanti altri. Anche Umberto Bossi, se vogliamo. Ma state tutti attenti: Grillo non è pazzo, fa il pazzo) Tutto questo cappello tanto per ricordare il Maestro Risi, un grande comico francese e  il Cinema (che c’entra sempre)

 

Vincere platonicamente cioè senza aver vinto. Perdere e caricarsi tutte le responsabilità dei vincitori. E’ andata  come peggio non si sarebbe potuto ovvero con una camera che contraddice l’altra in un ‘asimmetria che in regime di bicameralismo perfetto determina lo smottamento  e la tanto evocata, temuta – e da alcuni sperata –  ingovernabilità. 

 

Il rischio, seppur attenuato dalla speranza di un miglior risultato della lista Monti,era nel conto. Non lo è stato probabilmente il successo del Movimento di Grillo,non  nella misura in cui si è poi manifestato e che a sentire gli esperti si è avvalso di un cospicuo contributo di consensi last minute.(in fuga da sinistra, pare)

 

Questo non significa che i risultati dei sondaggi non andassero letti tenendo sempre in gran conto politico e aritmetico il dato dell’indecisione.Ciò detto, è fin troppo ovvio che chi perde ha sbagliato la campagna.Nel caso del PD la volontà di rappresentare una valida alternativa allo spettacolo d’arte varia del PDL ha prevalso sull’indicazione di prospettive di uscita dall’impasse – che pure erano presenti nel programma – che animassero fiducia, ciò ha finito col vanificare il lavoro di Bersani che, smacchiature di felini a parte, molto si è adoperato nella costruzione di una proposta e di una coalizione credibili.

 

Come lui nessuno mai. Se ciò non è bastato, l’ultima cosa da fare è prendersela con un elettorato stranito da un anno di cura Monti col sovrapprezzo di doversi sorbire una sequela di scandali al ritmo di un paio a settimana e che non hanno contribuito certo a rafforzare la fiducia nell’intero Sistema.

 

Ora,a parte il (dilagante) senno di poi, i livori da redde rationem o lo strisciante incensare il vero vincitore, esercizi rispetto ai quali bisognerebbe chiedere, anche supplicando gli analisti, una moratoria, ci si trova oltre che nella spinosa situazione di cui sopra anche nella assoluta necessità di dare un governo a questo paese prima che sia divorato dagli speculatori.

 

Le vie d’uscita a parte alcune impraticabili  ipotesi di scuola – sono scuole evidentemente lontane dalle nostre – non sono tantissime e tra le poche,comunque la si pensi, appare ineludibile il coinvolgimento del Movimento 5 stelle il quale probabilmente pensava di stabilizzarsi su un ruolo di comoda  e proficua opposizione e al quale invece toccherà accettare o rifiutare di far funzionare in primo luogo le istituzioni.

 

Il primo banco di prova sarà verificare la loro disponibilità a lavorare per il bene comune.Progetto ambizioso e ampiamente sventolato nelle campagne e nei comizi,all’interno del quale però non sono compresi atteggiamenti narcisistici o distruttivi. Il dicano quel che vogliono fare di Bersani seguito da un’ipotesi di appoggio esterno su una serie di punti di programma del tutto rispettabili necessari e condivisibili ,questo significato aveva.

 

Del resto per portarsi a ridosso di nuove elezioni,la sola riforma elettorale non basta.Urgono misure per il lavoro,la crescita,l’economia oltre che una legge sul conflitto d’interessi e un serio articolato anti- corruzione. Non so se questa possa chiamarsi pomposamente Fase Costituente o più semplicemente governo di minoranza che realizza cose che da troppo tempo tutti reclamiamo.

 

Quanto a le fou de guerre, la ricreazione è finita anche per lui, visto che il tempo delle decisioni si appresta. Coluche bravissimo attore, seppe fermarsi in tempo mostrando  senso di responsabilità ed  intelligenza non comuni.Confidando nella capacità introspettive del Maestro Risi, nella speranza di un rinsavimento.

 

 

 

 

9 pensieri riguardo “Le fou de guerre

  1. Il punto vero sarà vedere se il M5S saprà/vorrà trasformarsi da fenomeno di rottura contro il sistema, in un movimento che si colloca dentro il sistema al fine di governare il Paese. Le esperienze di Parma e Sicilia contano fino ad un certo punto. Il nodo è e resta l’amministrazione del Paese. Il salto non è da poco e temo che Grillo almeno per il momento non voglia compierlo. Per lui potrebbe essere più redditizio puntare ad un governissimo PD+PdL ed andare all’incasso fra uno o due anni.

  2. E’ quello che sperava ma non ha fatto i conti con le incombenze che nel nostro sistema toccano anche agli eletti dell’Opposizione : vedi le commissioni,presidenze comprese.
    Insomma tenersi fuori dalle responsabilità sarà impossibile.Con gli occhi di tutti puntati addosso,poi.
    Costoro volenti o nolenti saranno alle prese con un radicale cambio di prospettiva e Grillo non ha strutture di controllo tali da governare un movimento fatto di molte anime,prive di esperienza e in buona parte animate da spirito positivo.
    Vedremo.

  3. comparer Grillo à Coluche je ne le ferais pas, ils me semblent nettement différents (à part le “métier”)…da brava cinica francese direi che vi toccherà
    – un copier-coller de la %ème république
    – un retour de veste à la Miterrand sur le vote majoritaire

  4. oh nemmeno per le métier,se è per questo, per non parlare dello spessore umano e della sensibilità sociale.
    Tanto per dire che non s’è inventato niente quel Grillo lì
    (e poi lui non ha Hara Kiri a sostegno delle sue campagne presidenziali).

    Magari tutto questo portasse ad un maggioritario,magari toccasse anche a noi un François (e se tornasse anche Danielle…lacrima di commozione)

    E tu non scappare che come ti assenti succedono guai.

  5. ma sono sempre qui, a sgobbare e a pagare tasse, di fatto non ho più tempo per la rete…beh devo dire che la cucina mi assorbe molto

    ps: mi rendo conto che volevo scrivere 5 e non %

  6. Certo telecomandare 150 eletti sarà un problema,perchè molte cose accadono lì per lì,in aula, dove sono richieste decisioni veloci,capigruppo svegli e preparati.Pensa solo alle votazioni a raffica…
    (ma poi cos’è sta storia della gente normale..pare che gli altri abbiano 5 braccia e tre occhi)

  7. analisi perfettamente condivisibile, anche se non riesco a trattenermi dall’arrabbiatura e dallo sfogo con gli elettori italia che si son fatti palesemente fregare di nuovo.
    il PD ha “sbagliato” campagna ok, ma sappiamo che c’era un motivo preciso per questa campagna… evidente che era chiedere troppo agli italiani.
    che tristezza.

    quanto all’oggi, sono convinto anche io che la soluzione debba passare per qualche riforma condivisa PD-M5S, sperando siano disposti a farlo.
    altre soluzioni non le vede e mi fa anche francamente ridere chi oggi da M5S invoca un altro governo tecnico…
    peggiore ipotesi, mettiamo loro al governo e smontiamo le loro cazzate.

    ah, grazie della frase di Risi, che rubo.

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