Solo tu

Solo tu

 

 

 

 

Alla fine s’è tornati da Napolitano, non credo ci fossero alternative possibili vista la determinazione del PD a non convergere su Rodotà, professore di Diritto dall’esposizione giurisprudenziale elegante  – ma che sul proporzionale non m’ha mai convinto – europeista da sempre opportunisticamente designato da Grillo come candidato alla Presidenza. Assai più vicino per storia e cultura  al PD che al Movimento 5 stelle.Insomma il candidato ideale.Non a caso.

 

I fatti sono noti nel momento in cui i tentativi di dare risposta alla martellante domanda  perchè non Rodotà non sono stati convincenti e le giustificazioni addotte sulla necessità di  ricercare il più ampio consenso per le funzioni di garanzia, seppur non peregrine, sono apparse speciose sia per una parte degli eletti nel PD che ha lamentato mancanza di discussione interna  sia  per parte degli elettori che ha giudicato incomprensibile il senso dell’intera manovra.

In effetti bruciare due candidati differenti per mano degli  opposti dissensi e non sceglierne uno con requisiti degni può sembrare paradossale e lo è unitamente al  rifiuto di alcuni di votare Romano Prodi che poteva costituire un’ottima soluzione all’impasse. Il fatto è che anche Rodotà avrebbe messo in moto ulteriori dissensi, dunque non ci sarebbero stati in alcun modo i numeri perché venisse eletto.E questo nonostante il generoso tentativo di alcuni di convincere gli altri.L’impasse generata dall’arrocco ha suggerito di ricorrere a Napolitano come unica via possibile.Se sia stato o meno un errore lo si vedrà alla prova dei fatti, atteso che ogni attuale considerazione sull’età – piantiamola – o sulla consuetudine costituzionale – ma quando mai – appaiono capziose.Tanto per continuare inutilmente la tiritera delle contumelie.

 

Errori a raffica,si dirà, da parte del PD (la dirigenza del quale nel frattempo si è dimessa in blocco). Non a torto.Non saper governare le diversità, ragione sociale di questo partito,manco nei momenti di emergenza è il primo.Lasciare spazio alla semplificazione consentendo che una vulgata rozza e scriteriata attribuisse  in automatico  ad ogni candidatura futuri comportamenti presidenziali, il secondo, mentre sottovalutare l’elemento comunicazione abbandonando nelle mani dei retroscenisti l’interpretazione dei fatti il terzo.Ultimo ma non meno importante e grossolano: prendersela con i telefonini e con la Rete attraverso  i quali gli eletti nuovi arrivati si terrebbero in contatto con la mamma e il territorio senza aver spiegato loro doverosamente che la democrazia è bella delegata, partecipata, tranquilla e che non definire i termini corretti del rapporto elettore – eletto significa consegnarsi al caos.Esattamente quello che è successo.

 

E ora teniamoci quest’aria vivificante da pompe funebri e fine del mondo che tanto piace all’avversario politico e ai Demolitori di professione,  ben sapendo che nessuna scissione organizzata ci sarà e che pertanto i nodi da affrontare resteranno i soliti.Benedetta coazione a ripetere.E manco male che con la parola d’ordine cambiamento abbiamo portato gli elettori alle urne promettendo sfracelli di novità.

 

E teniamoci pure l’allegra parata dei possibili premier e governi  con allegati dibattiti, liti, melodrammi, e cortei.Come dire continuare discutere sul nulla visto che il Presidente deve ancora recarsi alle camere. (Prossima tappa : che avrà voluto dire Napolitano.A seguire  : Ah se ci fosse stato Rodotà (interpretazione ed ermeneutiche a go-go, politica quasi mai)

 

 

Nell’illustrazione Giorgio Napolitano (lunga vita!)

 

 

14 pensieri riguardo “Solo tu

  1. Sai già come la penso sull’intera operazione e sul ricorso in extremis a Napolitano. Una nota sulla scissione da te categoricamente esclusa. Ne sei certa? Personalmente vedo due scenari possibili: o Renzi diventa segretario e si adopera in ogni modo possibile a tenere sotto la sua guida anche quella parte di partito più spostata a sinistra (cosa niente affatto semplice), o la guida la assume qualcun altro (Barca?) e a questo punto diventa molto difficile riuscire a tenere ancora a bada un sempre più scalpitante sindaco di Firenze. Semplifico troppo?

  2. Si.Ma solo perché i congressi non sono quello che tu pensi.Lì ci si conta ma non c’è il voto segreto, si combatte a viso aperto e i giochetti,pur presentissimi,sono più difficili.
    Oggi si potrebbe pensare ad uno spostamento a sinistra per i noti fatti ma poi arrivano i numerosi iscritti che stanno a casa e che non twittano o non vanno alle manifestazioni, votano e il gioco cambia.La rete non rispecchia la realtà nella sua interezza.E’ una piccola parte.
    Quanto alla scissione è un’altra coazione a ripetere che non serve a nulla.
    E’ successo con Rifondazione e poi Rifondazione l’ha replicata con SEL.
    La sinistra deve imparare a stare insieme pena la dissoluzione.
    E’ il pensiero di Barca e anche il mio.
    La frantumazione serve solo a perdere.

  3. Penso anche io che se il PD dovesse scindersi, quel che ne resulterebbe perderebbe le prossime elezioni. Ciò nonostante, al di là delle dichiarazioni di facciata tutte improntate all’unità, credo che sarà tutt’altro che semplice trovare una sintesi condivisa da tutti.

  4. Il problema non è tanto elettorale, ci si divide e poi magari al bisogno si costituiscono alleanze per andare al voto.
    Solo che il nodo sempre lo stesso resta.
    Anche i cartelli e le alleanze pongono questioni di co-housing.
    Allora tanto vale risolverlo e convivere Vanno trovati gli strumenti.

  5. E di un governo di larghe intese cosa ne pensi? La base non ne è affatto entusiasta e anche all’interno del partito c’è chi non è d’accordo. Mi rendo conto che arrivati a questo punto le alternative non ci sono. Ma se si facesse qualcosa a termine, che facesse la legge elettorale e poco altro e portasse alle elezioni in autunno, non sarebbe meglio? Io invece leggo di almeno due anni…

  6. Tutto il male possibile,non so nemmeno cosa s’inventi il Vecchio perché l’ipotesi,in teoria, sarebbe stata scartata dalle precedenti consultazioni ma qui navighiamo a vista,non essendoci precedenti.Si lavora in continuità?Boh

  7. Quello che io vedo è che la gente non ne può davvero più e che il PD ha perso ogni credibilità. Sembra un destino dal quale non si esce: ogni volta che è in vantaggio e che avrebbe la possibilità di spostare la barra dalla sua parte, succede qualcosa che rovescia la situazione completamente.
    Io da elettrice sono sgomenta, non mi vengono altre parole.

  8. non ci resta che aspettare domani per ascoltare il discorso di Napolitano. Vedremo che spiragli ci sono e soprattutto a chi affida la guida del governo.
    Io ripeto il mantra che mi accompagna da qualche tempo: che Dio c’aiuti!

  9. Si è il momento dei fendenti.Speriamo rimanga qualcosa.Campi di battaglia e redde rationem se ne sono già visti, nel corso del tempo, ma gli esiti non sono mai stati proporzionati all’impegno,allo strippo e per qualcuno anche al dolore.
    Sono,da tempo immemore, per consegnare le chiavi di casa ai più giovani, renziani o turchi che siano, decideranno i congressi e le assemblee,facebook, twitter, i citofoni..non se ne può più di polemiche.Oramai circola solo veleno.Magari loro sapranno che fare.

  10. Rodotà sarebbe stato un bel candidato, ma -per impossibilità o indisponibilità di qualcuno di noi di accettarlo e nonostante il lavoro e gli sforzi di persone come Civati e Puppato- ci siamo fatti prendere la mano dagli eventi, correndo su Prodi.
    Non una scelta sbagliata, secondo me. Prodi è Prodi: un ottimo presidente ed un simbolo.
    E contro Prodi, votare Rodotà era effettivamente un tradimento, oltre che -parere mio- un errore politico.
    Dopo Prodi? Avremmo solo bruciato un altro candidato….

    Tanti errori, troppi errori…

  11. Su Rodotà ho avviato le indagini preliminari,perché le ragioni ufficiali non mi convincono e manco i pettegolezzi (numerosi).
    Non so perché (o forse si) mi aspettavo la disgregazione a partire dalla candidatura Marini e se l’ho fiutata io non è possibile che non se ne siano accorti i dirigenti.
    A quel punto bisognava attivare il dibattito interno tra gli eletti.Cosa che è stata fatta ma troppo frettolosamente e superficialmente.
    Ora vediamo di rimediare agli errori.
    Rodotà è l’unico che capisce di Democrazia e Rete.Grillo non credo lo sapesse.Noi si però.E anche fosse stato questo l’unico motivo…

  12. le ragioni del dissenso su Marini dovevano essere palesi: aldilà della piazza, che SEL ed i renziani non partecipino al voto, mi pare un segnale abbastanza forte.
    certo, proporre immediatamente dopo Prodi è stato un modo comodo per zittire il dibattito, ma i risultati si sono visti

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