Che bellezza

Che bellezza

 

 

 

 

It’s time era lo slogan che campeggiava sui manifesti di  Twelve years slave in vista dell’Oscar.Come dire che sarebbe stata ora di premiare un film che dicesse le cose come stavano e forse stanno ancora. Dimenticare dunque la visione della schiavitù  romantico hollywoodiana by Gone with wind  – senza però tralasciare Mandingo – per essere pronti ad affrontare una realtà fatta di ingiustizia e violenze di ogni tipo, laddove si racconta con insostenibile minuzioso realismo il calvario del nato libero e poi con l’inganno  ridotto in schiavitù Salomon, secondo uno stile narrativo cui McQueen ci ha abituati in precedenza con  Shame e soprattutto con Hunger : l’iperrealistica  bellezza ed eleganza delle immagini in aperto contrasto con la crudeltà dei corpi martoriati in sequenze di un sadismo forse ineludibile se si vuol  definire con esattezza  l’abominio.

 Un film, sostengono i detrattori, del politicamente corretto, con i negri buoni e i bianchi cattivi – tranne Brad Pitt produttore del film che si è giustamente attribuito un cameo con la parte dell’unico buono –   sul quale non è dato esprimere perplessità pena l’esser tacciati di razzismo. Falso : ma va sempre così quando l’ennesimo capitolo di Nascita di una Nazione – qui siamo a Griffith au contraire – non è propriamente il racconto di un’epopea edificante.

E che gli americani si vergognino di quella pagina ingloriosa non è del tutto un male. Qui da noi invece non ci siamo assolutamente vergognati di pubblicizzare il film con manifesti recanti l’immagine di Brad Pitt o di Michael Fassbender ignorando Chiwetel Eijofor interprete  acclamatissimo del protagonista Salomon. Pronta la reazione della produttrice Lionsgate. Prontissimo il ritiro dei manifesti. Diciamo che questa ce la potevamo risparmiare.

 Porta a casa l’Oscar del miglior film e della migliore attrice non protagonista con Lupita Nyong’o. Peccato per Eijofor che se l’è dovuta vedere col mostro McConaughey (e in effetti non c’era gara) Gran trionfo di McQueen e di Pitt e del Coraggio in  produzione indipendente. About time too ora possiamo scrivere sui manifesti. Anche solo per questo.

 

Ed era ora anche che ringraziando per l’Oscar, Sorrentino rivelasse il segreto delle sue principali fonti d’ispirazione : Fellini, Scorsese, Talking Heads, Maradona, Napoli e Roma. Il cinema italiano che  dovrebbe, sempre secondo Sorrentino (e molti altri), fare di più  può cominciare a riflettere sulla perfezione di questo esagono i cui lati si chiamano : talento coraggio, innovazione, pop, avanguardia, bellezza. Mescolati o agitati. Non è quello il punto

 

 

 12 anni schiavo (Twelve Years a Slave) è un film di genere drammatico,storico della durata di . diretto da Steve McQueen e interpretato daChiwetel EjioforMichael FassbenderBenedict CumberbatchLupita Nyong’oPaul GiamattiPaul DanoBrad PittSarah PaulsonAlfre WoodardDwight Henry.

Prodotto nel 2013 in Gran Bretagna, USA distribuito in Italia da Bim Distribuzione 

 

 

La grande bellezza è un film di genere drammatico della durata di . diretto da Paolo Sorrentino e interpretato da Toni ServilloCarlo Verdone,Sabrina FerilliCarlo BuccirossoIaia FortePamela VilloresiGalatea RanziAnna Della RosaGiovanna VignolaRoberto Herlitzka.
Prodotto nel 2013 in Italia e distribuito in Italia da Medusa 

20 pensieri riguardo “Che bellezza

  1. “12 anni schiavo” non l’ho visto ma devo dire che mi ispira molto. Sono molto contento della vittoria italiana, anche se “La grande bellezza” non mi ha convinto del tutto. Sono anni che comunque considero Sorrentino il miglior regista italiano. Contento anche per la vittoria della Blanchett nell’ultimo film di Allen.

  2. Devi assolutissimamente vedere anche Nebraska e ovviamente The wolf of Wall Street di Scorsese.
    Ingiustamente ignorati. Ma quest’Academy attribuisce i premi con meccanismi imperscrutabili,a parte favorire i film made in USA,s’intende.
    La Grande bellezza è un film da ri-considerare nel senso che una visione non basta.Personalmente avrei tagliato la Santa – ma è questione di gusti –
    Per il resto quella è Roma e quelli siamo noi.(parte di noi)

  3. assolutamente? vale per tutti o è una consulenza personalizzata?
    sul lupo di wall street il soggetto è talmente trito che mi ha tenuto lontano
    la grande bellezza non mi incuriosisce, ancor più ora che ha vinto di qui e di là
    sto guardando homeland, abbastanza bello, e l’ultimo film davvero bello visto è stato Blue Valentine (di qualche anno fa però) di Cianfrance.
    Cià

  4. Noooooooooooo ………..qui solo roba universale, non si personalizza.
    Ma smettila.Vai a vedere Scorsese e Sorrentino come fanno tutti.
    E piantala ‘co ‘sta televisione senza la televisione.
    Tanto dura poco.
    Vedrai quando il rampollo reclamerà Peppa Pig, come ti precipiti.

  5. ormai il computer contiene la televisione, su quello puoi star certa! il piccolo alterna peppa pig a gli aristogatti, ma non senza la linea di cavandoli e una silly simphony!
    le uniche cose che metterei al bando (ma lo so che non si fa COME FANNO TUUUUUTTI) sono i cartoon prestazionali, nuovo simpatico fenomeno riservato ai futuri elettori….
    e non m’hai detto nulla per farmi venire un pelo di voglai in più di vedere i film, eh

    1. Ah si? E questa povera animuccia come la vede Peppa?Figurine?Bonsai? Gli fornisci una lente d’ingrandimento? Vieni tesoro di papà che ti faccio vedere il mondo di Lilliput?
      Bel modo di educare l’infanzia alla corretta visione.
      E poi cosa credi che la zuccherosità degli Aristogatti sia tanto meglio di Peppa?
      Padre degenere.
      Vuoi un motivo per vedere i film che non ti fanno smuovere il sedere dal pc solo perché non c’è un accredito culturale sufficiente a svegliare la tua ansia cinefila?Beh eccotelo : uno che ama il cinema vede tutto.Ma proprio tutto.
      Altrimenti che amante è?

      1. ahah hai ragione. l’animuccia povera finora è stata solo due volte al cinema. anzi, una e mezza. ma ha poco più di 4 anni. va bene così. non abbiamo ansie di crescita intellettuale. già gli arriva pure troppo tra musica, leture e visioni sur mac. però, se vedessi i suoi disegni (magari un giorno te lo giro davero!), che le sue visioni sono belle e potenti diciamo almeno come il cinema (e io il cinema LO AMO), e sono visioni di alberi fioriti, di mamme che camminano su arcobaleni mentre piove, di canneti rossi e profumati…:-) Amo anche il boccia.
        Non sono un radical chic cui va fatto il solletico per trascinarlo al cinema. Ho visto davvero di tutto pure io, potremmo fare una bella gara. Sono un grande amante (!) Solo che oggi ci sono gli ortaggi a portare via un po’ di attenzione e tempo utile. Quindi debbo selezionare. Il carciofo m’ha preso dentro.

        1. La gara la vinco io che conto le visioni e pure le inquadrature qualche volta.Sull’animuccia nulla quaestio :il cinema è un’esperienza collettiva che non è facile far vivere ai ragazzini di oggi.
          E per quanto può essere utile dirò che avendo passato buona parte della fase ricettiva ( quella che conta) nelle sale, quando si spengono le luci e sta per cominciare l’avventura,nell’attimo preciso che passa tra il buio e l’indicazione della casa di produzione,io mi sento meglio. Che io sia lì per diporto o per affari poco conta. E tutto questo a casa non mi succede.

  6. E’ un film che voglio vedere, pare che negli Stati Uniti sarà proiettato obbligatoriamente nelle scuole. La grande bellezza mi è piaciuto anche se non mi ha entusiasmato, comunque sono contenta che abbia vinto l’Oscar.

    1. Beh speriamo che quelle scuole siano almeno superiori,è un film molto esplicito che il mio stomaco allenato a quanto di peggio – dai corpi straziati come olocausto politico allo splatter – ha appena tollerato.Comunque da vedere magari con ampio preambolo (nelle scuole ovviamente, tu puoi farne a meno)

  7. “The wolf of Wall Street” l’ho visto ma devo dire di averlo trovato il film di Scorsese meno convincente fra gli ultimi (da “The departed” in poi, per intendersi). Eccessivo nella lunghezza, troppo chiassoso nella messa in scena, troppo ripetitivo nelle scene di “sesso, droga e rock’n’roll”, troppo monocorde nel tratteggiare il protagonista (pur ben interpretato da Di Caprio) che alla fine appare un pò poco approfondito. Almeno questa è la mia opinione.
    Su “La grande bellezza” concordo: è un lavoro che va visto più di una volta… e sicuramente me lo rivedrò.

    1. Ho un serio problema con l’accoppiata Di Caprio Scorsese,trovo il loro rapporto professionale meravigliosamente assortito e siccome al cuore non si comanda, quei due potrebbero fare la pubblicità dei pannoloni, la prima fila non me la toglierebbe nessuno.
      Scorsese lavora molto e con budget talmente elevati da fargli desiderare la direzione di piccoli film a basso costo (che infatti realizza tra un colossal e l’altro).
      Quand’è così il capolavoro non è sempre a portata di mano – The Departed aveva dalla sua una storia e una scrittura formidabili –
      Dunque concordo che questo non sia il miglior Scorsese, manca forse della tensione abituale ma bisogna ammettere che sui delinquenti di Wall Street aveva già detto tutto Oliver Stone qualche tempo fa – prologo ed epilogo –
      Leo però è così perfetto …(sospiro)

      1. Di Caprio anche quest’anno è rimasto a bocca asciutta. Del resto pare che McConaughey abbia fornito una prova realmente maiuscola (ed inattesa)… peraltro è bravissimo anche in quei pochi minuti nel film di Scorsese. Mi auguro che Leo trovi preso l’annata giusta… se lo merita un’Oscar… sono anni che impreziosisce i film in cui partecipa con la sua presenza.

        1. Si McConaughey è infine diventato molto bravo ( i film e i registi giusti) e meritava il premio che ha avuto, come del resto Jared Leto.
          Di Caprio si rifarà è più giovane, più uomo di cinema e meno meteora (grandioso in Celebrity…rivedere rivedere)

  8. Quanto a “Nebraska”, non saprei. Alexander Payne mi aveva fatto venire il latte alle ginocchia con “Paradiso Amaro” (uno dei film più sopravvalutati degli ultimi anni), che la voglia di vedere quest’ultimo non è molta. Invece ho visto “American Hustle” che non mi è affatto spiaciuto, pur non essendo al livello di quel gioiellino che è “Il Lato Positivo”…

    1. Paradiso non m’è piaciuto nonostante Clooney.Concordo anche col giudizio su American Hustle.
      Vabbè ho capito lo faccio ‘sto post su Nebraska,il povero Payne merita una seconda possibilità (Moretti sarebbe d’accordo)

  9. chissà cosa avrà pensato stanotte la signora del piano di sopra, ho fatto un urlo degno della peggiore groupie.
    Anche a me certe parti del film non hanno convinto e mi ripromettevo infatti di vederlo di nuovo. Domani sera su Canile 5, anche se ci sarà certamente pubblicità esagerata.

  10. Si, i film di Sorrentino sono quasi tutti targati Medusa.(RAI cinema ha perso uno dei tanti treni)
    Quindi televisione commerciale e nelle pause ..biscotti e assorbenti come se piovesse.
    A me il film piace per la macchina da presa che rende nelle immagini lo stesso senso di ammirazione di chi è davanti agli skyline,alle rovine,ai giardini,al fiume,alle fontane.Per la prima volta o per la milionesima.Col binocolo puntato continuo dopo anni e anni a scoprire cose:Ma quanta roba abbiamo in questa città…

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