Pietro (sempre più) caro

Pietro (sempre più) caro

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Se ci fissiamo sull’indignazione, non è che autorizziamo derive moralistiche e giacobine, semplicemente, contribuiamo all’abdicazione della politica. Pietro Ingrao in risposta al pamphlet di  Hessel  Indignatevi!

 

 

 

Nel documentario di Vendemmiati Non mi avete convinto Pietro Ingrao afferma con una certa disinvoltura di intendersi forse più di cinema che di politica.

Ovviamente un paradosso, anche se di cinema sa parecchio, ma tanto per segnalare l’importanza del cinema in termini di analisi della società connessa ad una forma specialissima ed efficace di cultura di massa.Cinema e poesia, passioni e attitudini  che si avvertono nella scelta delle parole per dirlo e delle immagini per rappresentarlo.Come dimenticare la definizione di comunismo bagnino ad accompagnare il disappunto per la scoperta che gli stabilimenti balneari di Cuba erano proprietà dello stato.Il comunismo non può essere un bagnino.Certo che no.

Ovvero l’invito a restare sempre in quello che lui chiamava il  gorgo con il coraggio di non separarsi dalla maggioranza,di rifiutare il narcisismo della libertà individuale, così insipiente rispetto a quella collettiva.Dunque coraggio ma anche sofferenza, la stessa con la quale si separò dal neonato PDS nel momento in cui non ravvisò più  l’attrattiva del  gorgo.

Noi oggi  festeggiamo  i cento anni di Pietro Ingrao di cui in questi anni (e per molte ragioni) è stato impossibile non essere innamorati, fedeli all’insegnamento del rigore dell’umiltà ma soprattutto dell’importanza del dubbio : Non mi avete convinto : come dire un’ occasione per continuare a cercare.

 

Nell’illustrazione dal sito Centro Riforma dello Stato il bel sorriso di Pietro Ingrao

4 pensieri riguardo “Pietro (sempre più) caro

  1. Che bello arrivare a 100 anni in discreta salute. Quando penso a personaggi come Ingrao, mi viene subito da domandarmi cosa abbiamo fatto di male per avere l’attuale classe politica che troppo spesso fa dell’ignoranza e del malcostume il suo tratto distintivo. Ingrao (e altri che non ci sono più) ha sempre avuto il rispetto dei suoi e degli avversari politici, perchè persona integra e per bene, capace di analisi lucide e profonde, stringenti e prive di retorica. Protagonista di un’Italia che non c’è più… quella che ci rimane per adesso non sembra neppure volersi riprendere certe qualità, pur declinandole al presente.

    1. Capitava di essere in classe con qualche figlio di senatore o deputato.Le loro esistenze,i loro abiti,le loro abitudini non erano tanto diverse da quelle degli altri ragazzi. Particolarmente i comunisti erano esempi di sobrietà.Anche quelli – e ce n’erano – che provenivano da famiglie ricche da generazioni.Sobrietà non pauperismo e l’invito ad una sorta di conduzione dignitosa è questo il più importante insegnamento che ricevemmo in quegli anni dalle nostre famiglie.E la sobrietà non importa il culto del Rolex.Ringrazio quella generazione il cui esempio ci ha aiutato a stare al mondo senza trascurare l’eleganza non intesa come guardaroba di abiti griffati.

  2. Colpevomente, devo dire, la figura di Ingrao non mi molto nota, non più di quello che si possa sapere dalle cronache giornalistiche.
    In effetti, non è una novità che la storia recente sia da sempre poco conosciuta per gli italiani (c’è quasi un’idea di fondo per la quale se gli eventi non hanno abbastanza anni di distacco, non sono rilevanti).

    Ciò detto, trovo dai tratti che ricordi, tanti elementi preziosi su cui chi fa politica dovrebbe soffermarsi… a partire dal rifiuto del narcisismo, specie se quello della libertà (idea diabolica del nostro tempo).

  3. A me fece ridere moltissimo – a proposito di narcisismo – quando disse che lui come capocorrente valeva poco.In realtà non ebbe mai una corrente nel senso stretto del termine ma era seguitissimo e molto amato avendo,al di là delle sue posizioni, sempre espresse liberamente, un seguito poderoso che gli veniva da un rapporto speciale con la massa,quella che lo andava ad ascoltare nei comizi quasi sempre in silenzio perfetto.Non fu mai segretario ma se ci fossero state le primarie le avrebbe vinte senz’altro.
    Infondo non è poi così recente la storia di Pietro,un po’ gli anni, molto una modalità di essere in politica assai differente da quella di adesso. qui puoi scaricare qualche piacevole scritto da una serie titolata “Mi sono divertito molto” su cinema e altro.

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