Essere Macron

Essere Macron

Non so se possa essere considerato  provinciale chi si rallegra per la mancata affermazione  della fascistona xenofoba e negazionista Le Pen . Anche se fosse solo per questo, il prevalere  di Emmanuel Macron al primo turno dovrebbe essere una buona notizia per tutti. Francesi e non.  Ora in attesa che le barrage républicain compia l’opera e che la Ragione continui ad avere la meglio sulla Paura, ci deliziano le domande epocali di casa nostra.

Chi è il Macron italiano?

Gli aspiranti Letta, Calenda,  Renzi e,  a quanto sembra,  anche Parisi, si mettano l’anima in pace : col proporzionale e in totale assenza di spirito repubblicano,  vedo difficile la configurazione di qualsivoglia analogia. Come pure queste frettolose esequie ai partiti tradizionali – in crisi certamente –  o alla dinamica destra – sinistra in presunta dissoluzione mi sembrano indizio di conclusioni  quanto mai superficiali. Tra secondo turno e  politiche di  giugno vedremo cosa sarà di queste analisi e dei francesi : quanto a noi, provinciali o cosmopoliti, la cosa ci riguarda più da vicino di quanto possa sembrare : siamo in Europa, e lì meno fascisti, sovranisti,nazionalisti, xenofobi e fascisti ci sono, meglio è.

 

In alto Foto Denis Allard. Réa pour Libération

4 pensieri riguardo “Essere Macron

  1. ok. ma tu non pensi che una risalita al potere dei fascisti possa portare a un ricompattarsi della sinistra e in generale ad una visione socio-politica rinnovata della classe lavoratrice? io non ne sono convinto, per carità, e non ho nessuna voglia di pensare a sta gente al potere nè in Francia nè in nessun posto. Oppure è una questione “solo” di civiltà sociale, e quindi (da un lato mi rassicura) che basti riportare tutto alla dialettica -interclassista- ragione/paura?
    ciao ne

    1. Premesso che parliamo di Francia un paese che ha ben chiara la differenza tra essere fascisti ed essere di destra e dove al di là di ogni possibile differenza le barrage républicain funziona.E’ un caso troppo particolare per poter essere portato ad esempio. E poi loro hanno questo sistema elettorale che aiuta il ricompattamento.Qui da noi le destre che arrivano al potere ci rimangono decenni senza per questo produrre sostanziali modifiche nel campo avversario.
      Siamo ad un passaggio epocale con stravolgimenti che andrebbero valutati con più senso di responsabilità soprattutto da parte nostra.Questo non significa che la dinamica destra sinistra sia defunta semplicemente perché la classe lavoratrice non si riconosce più in noi e vota – nel mondo! – a capocchia.In questo la Paura gioca un ruolo strategico da non sottovalutare e contro la Paura solo le armi della Ragione possono qualcosa.E detto tra noi non la vedo nemmeno una dinamica troppo interclassista ( quando mai i Magnati hanno paura?).
      Insomma ce tocca Macron. Intanto i comunisti francesi hanno sciolto la riserva titolando sull’ Humanité un bel Jamais ! in calce alla più brutta foto in circolazione della fascistona ( saranno pure 15 sti PCF ma come si dice? Pochi ma buoni) Vediamo come se la sbroglia Melenchon col suo sondaggio on line dal quale comunque ha escluso l’opzione Le Pen. Si vota per bianca, nulla, stiamocene a casa, Macron. O povero il mio Jean Luc …sai che nottate.

  2. Questa probabile vittoria non può che far piacere. Temo però le nuvole che si addensano sull’Europa e sul mondo occidentale in genere. Temo cioè che nei prossimi anni le trombe che danno fiato ai populismi andranno via via acquisendo spazi e consensi. Restando alla Francia, se il nuovo Presidente non riuscirà a comprendere le motivazioni che hanno portato tantissimi a votare Le Pen e se non saprà contrastare la minaccia del terrorismo con maggiore forza di quanto non abbia fatto Hollande, la prossima volta a salire all’Eliseo sarà il FN…

  3. Spero che tenui segnali di buon senso (politico) che tuttavia arrivano (vedi recenti elezioni in giro per l’Europa in cui i populismi pur saldamente insinuatisi tra la gente non hanno realizzato granché) lavorino bene e che i governi si occupino di migliorare le condizioni di vita delle persone.Sembra una banalità ma il malessere cresce a fronte della mancanza di lavoro, di servizi e di prospettive. E chi te lo dà tutto questo se non la robusta ventata riformistica dei nostri sogni?
    Una volta presa a pedate la Marine – e speriamo sia l’ultima,non può ripresentarsi anche la prossima, che figura sarebbe ? – si tratterà di far ragionare Macron. Vediamo come vanno le legislative. Intanto notizie dalla Gallia mi dicono che si lavora alacremente per convincere quelli della France Insoumise a votare Macron. E speriamo bene

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