Prima che il gatto canti

Prima che il gatto canti

Crisi creativa del cinquantenne  regista emergente che se continua con l’inattività rischia di non schiodare mai più dall’emergenza – corroborata dall’unica proposta che passa il convento : una storia da cucire intorno ad una insulsa diva della tivvù desiderosa di passare al cinema.


Ovvio che con questi presupposti la crisi diventi blocco e il blocco, con annesse frustrazioni e senso d’inadeguatezza, un macigno inamovibile. Ma i guai non vengono mai soli.


L’essere accidentalmente obbligato dalle autorità  – Sandrelli e Messeri – di un paesino toscano a mettere in scena la tradizionale rappresentazione di Pasqua, in cambio del pagamento di una pesante multa, aumenta quel senso di frustrazione mentre il baratro dei come sono caduto in basso si spalanca innanzi a lui.


Cinque giorni per trasformare la più sgangherata delle comunità – il metereologo locale ( Gesù) che legge le previsioni alla maniera di Carmelo Bene,  è un Corrado Guzzanti imperdibile – in qualcosa che vagamente rassomigli ad una Rappresentazione, è l’impresa che è, ma alla fine l’ Insieme maldestro e intruppone  porta a termine l’impresa risultando sin commovente.

Il regista resterà con tutte le sue emergenze ma un qualche  bandolo smarrito – prima che il gatto canti – sarà ritrovato . La Passione come tema chiave, nel duplice senso di morte (e resurrezione) di Gesù ma anche d’impegno ed entusiasmo da mettere nelle cose.


Certo che se il regista Mazzacurati avesse ascoltato i suggerimenti  (fortunatamente ) postumi del giurato Salvatores per un Cinema Italiano Vincente ai Concorsi –  liberarsi dei padri neorealismo e commedia all’italiana ( che  casomai sarebbe madre) noi non avremmo avuto il bene di questa piacevole, pur nell’andamento discontinuo ed altanenante – si ride molto e un po’ ci si dilunga – visione.

Ma i giurati, al contrario dei film, passano. Come del resto i presidenti di giuria, le polemiche e i ministri. Mentre a questa Passione realizzata senza ammazzamenti di mamme e di papà o altre efferatezze metaforiche, non mancava proprio nulla per essere all’altezza di Premi e Concorso.


La passione è un film di Carlo Mazzacurati del 2010, con Silvio Orlando, Marco Messeri, Stefania Sandrelli, Giuseppe Battiston, Corrado Guzzanti, Maria Paiato, Kasia Smutniak, Cristiana Capotondi, Giovanni Mascherini, Fausto Russo Alesi. Prodotto in Italia. Durata: 106 minuti. Distribuito in Italia da 01 Distribution


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