Liste del fare ( tardi e male)

Liste del fare ( tardi e male)

Renata Polverini ora somiglia più che mai al Manlio di Caterina va in città, il sottosegretario PDL, ripulito, ex missino di Latina, perseguitato, più che attorniato, da una schiera d’impresentabili ed imbarazzanti camerati, tutti nostalgia e saluti romani. Claudio Amendola ne era – conoscendo i suoi polli  – il perfetto interprete e Paolo Virzì,acuto come sempre, il regista.

Nelle maratone oratorie di queste ore, Polverini si sbraccia, ansima e s’appella alle Massime Cariche, mentre sa benissimo che il problema non sono ne’ quegli sciattoni dei presentatori , ne’ la burocrazia che ammazza la democrazia – nuovissimo slogan – ne’ la forma contrapposta alla sostanza.

Le tocca l’amaro calice della faida interna materializzatasi in boicottaggio. Forse il TAR avrebbe potuto accettare una particolare interpretazione del regolamento e riammettere il PDL ritardatario ma nel frattempo le è saltato anche il listino. Allo stato Renata Polverini non sarebbe nemmeno in corsa.

L’avrei potuta apprezzare come avversaria della Bonino se avesse mantenuto la promessa di essere l’esponente di un’altra destra, ma dietro di lei si agitano immutati i soliti scenari romani  con i vecchi  arnesi di sempre. Che vuol dire essere a capo di una coalizione se poi non si riesce a mettere ordine nelle candidature e negli appetiti connessi?  Renata Polverini non è che è l’ornamento di un bel guazzabuglio di interessi e di persone, come s’è visto, disposte a tutto pur di far  prevalere il proprio particolare o quello della propria bottega.

E’ questo il valore aggiunto che ci aspettiamo dalla presenza femminile in politica?

Al momento non vedo vie d’uscita di carattere tecnico ne’ riesco a dispiacermene, per quello che fin qui è stata la sua campagna elettorale e per il modo con il quale si è resa immediatamente interprete delle schiamazzanti argomentazioni della destra circa il rispetto delle regole, Renata Polverini meriterebbe di tornare a casa anche senza il concorso degli elettori.




4 pensieri riguardo “Liste del fare ( tardi e male)

  1. Quoto ogni singola parola, anche se credo che in lei ci sia anche la rabbia della vittima che non può dire d’essere vittima.

  2. Questi hanno perso la testa. Guarda lassù sul manifesto, il sindaco comincia la maratona oratoria in una piazza che lui stesso ha vietato ( e giustamente) in perpetuo.
    Nessuna iniziativa a piazza san Lorenzo in Lucina si disse. Se ne sono accorti dopo, hanno smontato il palco e se ne sono andati a piazza Farnese.
    Per dire. E meno male che quando si sturano i cessi al Nazzareno diventa un caso nazionale. E questo partito delle cento destre che non s’amalgama e si fa la guerra?
    Boh.
    Non vedo soluzioni nel TAR, seppure li riammettessero rimarrebbe per aria il merito…vediamo quanto sono bravi gli avvocati.

  3. ora si parla di rinvio delle elezioni.
    E’ evidente che alla Polverini hanno sciolto le gomene ed ora naviga su un fiume in tempesta, ma sinceramente non mi suscita alcuna emozione. Che vadano a farsi f…… , visto che non sono neanche capaci di guardarsi le spalle.
    Il mese che doveva essere dedicato a convincere le masse a votarla, passerà tra ricorsi, carte da bollo e alti lai verso chi vuole ammazzare la democrazia (ancora non è stato individuato il soggetto, per ora c’è solo il predicato).
    Fa sorridere l’appello del Banana a risolvere il problema di concerto con l’opposizione (e qui ci sta bene l’italico gesto). Bersani, non ce cascà.

  4. posso dire, senza usare nessun argomento minimamente dipietrista, che Napolitano ha firmato qualcosa di giuridicamente osceno e che questo qualcosa è superato di gran lunga, nell’oscenità, dalle spiegazioni fornite dal Presidente?

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