Nel dominio della fisicità

Nel dominio della fisicità

La storia racconta che le donne occidentali non hanno mai avuto diritto a un corpo e ad una bellezza naturali . Il loro seno è stato appiattito o sollevato, la vita cancellata o assottigliata sino a morirne, i fianchi e il sedere piallati dai busti o enfatizzati da crinoline e panier, i capelli rasati alla fronte oppure gonfiati da parrucche e posticci, i volti imbiancati dalla cipria o arrossati alle guance, le sopracciglia rasate  e ingrossate. Ci sono state epoche in cui le donne alla moda erano opulente, materne, oppure mascoline. Oggi la moda le vuole finte, con un corpo inventato, sottile qua e gonfio là ed è il mercato della visibilità a dettare le regole : seno a palla rifatto ed esposto, gambe infinite su ipertacchi impraticabili, labbra gonfiate, via ogni filo di grasso in più, con diete o ripetuti interventi chirurgici. E poi capelli lunghi e lisci sorriso continuo in televisione, broncio desolato in passerella. Età : prima dei quaranta sei fuori come la bellissima Nicole Kidman che ha perso la sua luminosa grazia con il lifting e sta accaparrando ruoli su ruoli in attesa della sua personale apocalisse. Ma poteva l’immenso mercato del corpo accontentarsi delle donne? Così l’angoscia per il proprio corpo è dlagata tra gli uomini e la loro da sempre diffusa ansia da prestazione  si è spostata dal sesso all’estetica. E’ nata la mistica della maschilità con le sue riviste che a poco a poco hanno messo da parte l’ipocrisia di voler insegnare agli uomini come piacere alle donne, per concentrarsi sul piacere soprattutto a se stessi. Con Max l’avido aspirante alla virilità da copertina, trova il photobook con manifesto starring di Fabio Cannavaro, massima icona virile del momento, testa rasata, sorriso perfetto, torso nudo, guerriero giapponese tatuato sul braccio. Il corpo come banca, come mercato, come patrimonio, dopo gli dei , le rivoluzioni e i mercati finanziari, il corpo diventa il criterio di verità. Solo il corpo dura, solo il corpo permane. Riponiamo in lui tutte le speranze e da esso ci aspettiamo una realtà che altrimenti ci sfugge. Il corpo è diventato il centro di tutti i poteri, l’oggetto delle nostre aspettative. Ma quale corpo?Un corpo irreale costruito, trasfigurato, desiderato, bugiardo. Continuamente promesso e quasi mai ottenuto: dalla televisione e daii giornali di gossip degradato, le riviste di moda mostrano una gran moltitudine di ragazzi e ragazze di grande bellezza momentanea e intercambiabile. E’ come se il mondo fosse popolato dalla giovinezza, mentre chi guarda ne è escluso, costretto in una condizione ancorata alla bruttezza, alla malattia, all’invecchiamento e alla morte che si dibatte nella precarietà finanziaria, aspetta mesi una visita medica, non ha accesso al fervore e alla creatività tcnoscientifica che fornisce pezzi di ricambio al corpo in dissesto. E se è donna sa che il suo corpo decantato come prezioso, libero e vincente corre il rischio di essere violato, che alimenta il feroce dissidio tra l’ Islam che lo asservisce  occultandolo e l’Occidente che lo umilia denudandolo, che quando in Italia la politica discute sui temi che riguardano il corpo, come nella fecondazione assistita, prevalgono la Chiesa il Moralismo la Diffidenza, l’imperio sui bisogni e sui diritti. Nell’era del corpo trionfante, il corpo nemico da dominare, annientandolo, non passa  dalla moda ma da Internet:I siti pro Ana sono movimenti underground dove si lancia l’appello a dimagrire a oltranza come una forma di protesta e opposizione al mondo degli adulti. Tra i dieci comandamenti, seguiti dalle ragazzine che per riconoscersi portano il braccialetto rosso, “tu non sarai mai troppo magra”, “essere magri e non mangiare,sono segni di vera volontà di potere e successo”. Il corpo dissacrato passa invece dai reality show di sopravvivenza.C’è un piacere feroce dello spettatore nel constatare come all’inizio erano in forma i corpi dei partecipanti di ignota fama e come a poco a poco quei corpi si ammalano, dimagriscono. Il corpo fa spettacolo anche se corrotto ed imbruttito, perchè nei limiti della fiction, dello show del virtuale, purchè faccia dimenticare  il corpo reale, quello difettoso, vivo e che conosce la sofferenza e la fine.

184 pensieri riguardo “Nel dominio della fisicità

  1. Ma era carina per una visita di poche ore (il porticciolo è bello) ma starci una settimana è da suicidio.

    Il somarello però mi manca.

  2. Anch’io avevo un amico così, fissato con Ginostra.

    Ripeteva sempre che era selvaggia, che non ci si lavava (lui non lo faceva neanche a Napoli) e che si stava sempre nudi.

    Io stavo sempre nudo dovunque ma a stare senza lavarmi… figurati!

  3. il mio amico c’era stato un mese. Giocavano ad Adamo ed Eva nel paradiso terrestre forse.

    Diceva che ad agosto neanche la doccia perchè l’acqua la finivano quelli di luglio. E mica faceva la spesa che voleva. Quello che c’era si divideva con tutte le famiglie. A me sembravano racconti tribali.

  4. Vabbè facevi il bagno con la saponetta dell’acqua salata…io però queste cose poco igieniche non le concepisco,va bene l’avventura e la scomodità (ed è anche vero che io mi sono data la crema per il corpo nel deserto mentre tutta la “spedizione” bestemmiava.)..ma insomma una parvenza di civiltà

  5. Il mio amico che non si lavava si chiama Alberto (adesso vive con la sua compagna a Marrakech, fa mozzarelle, roba da non credere) l’arancione si chiamava Rino (ma da arancione aveva cambiato nome) e la ragazza Marta

    (l’asino non mi ricordo)

  6. Il pop corn mi fa schifo (anche l’odore) e metterei delle gogne dove imprigionare quelli che masticano pop corn, o qualsiasi altra cosa, al cinema.

  7. 23,19 può essere che l’ha fatta e può essere che non l’ha fatta,dipende.Tuto ha un oraario…ma la vignetta no,può essere che si fa all’ultimo all’ultimo

  8. La vignetta è già in pagina da un ora e la pagina s’è chiusa proprio adesso. Quindi mi trasferisco in sala macchine (altro che capitano Nemo!)

    ‘nanotte

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