Patiner sur glace

Patiner sur glace

Comunque la si pensi in merito alla querelle innescata da Asor Rosa  – personalmente credo che di ulteriori Stati di Emergenza si possa anche morire –  che oggi torna sulle pagine del Manifesto appunto per ribadire la natura provocatoria del suo scritto, dovrebbe essere chiaro che nessun articolo di giornale, quand’anche invocasse i colonnelli, può essere considerato un giusto contrappeso ai manifesti che paragonano i magistrati alle BR, tantomeno alle esternazioni del Presidente del Consiglio che spara ad alzo zero su qualsiasi Istituzione gli capiti o a quelle di ministri con le pistolettate facili.


Il clima, tra protervia e scoramento, sarà pure quel che sarà, ma il senso del limite non dovrebbe conoscere stati d’eccezione. Un primo ministro non è un editorialista e un manifesto rosso strillante, spiattellato per le strade non è l’articolo di un intellettuale su una testata di modesta – ma solo quella –  tiratura.


Pertanto smettiamola di abboccare a qualsiasi amo la destra  o Radio Londra ci vogliano  gettare :  un programma che prima ancora della sigla,  perde tanti  spettatori quanti ne recupera, dopo cinque minuti, il successivo, qualcosa deve pur inventarsi per trattenerne un po’ incollati alla sedia.


E smettiamola pure di avercela a morte con Asor Rosa (anzi, giù le mani)  manco ci avesse infilato in chissà quale inestricabile ginepraio d’imbarazzi o fosse il capofila di una misteriosa corrente di golpisti democratici. Il professore, che pensava solo di avviare una discussione  con qualche autorevole commentatore abituato a pietiner sur place e come spesso capita, s’è ritrovato a combattere con una schiera di maldestri con l’attitudine a patiner sur glace, merita, al di là di qualsiasi divergenza, ogni comprensione.


2 pensieri riguardo “Patiner sur glace

  1. Ci credi, non riesco più a seguire gli eventi! Mi ritrovo spaventata e depressa e totalmente in balia, in casa barrico la porta, prendo un libro e non ho neppure la televisione collegata, mi dico il mio tempo è finito, quel poco che potevo ho fatto A volte mi sembra che di più non avrei potuto, non sono morta per overdose come tante e tanti né di aids, idem, mi sono mantenuta vive in un momento in cui era difficile anche quello. Ho manifestato, solidarizzato, accompagnato, adesso mi sembra di avere 1000 anni!
    Il tuo blog è uno dei punti di riferimento con il mondo esterno, anzi con il mondo esterno come lo vorrei, quando penso ad un mondo migliore, vengo qui a riposarmi, tra le tue pagine gentili e sagaci ciao
    cris

  2. Quello che dico anch’io : se non c’hanno ammazzato gli anni settanta,ottanta e seguenti con tutte le cazzate che ci è toccato sopportare, come potrebbe nuocerci questo terzo millennio?
    Forza Cris, collega la televisione che se ne vedono delle belle….

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