Le botteghe e le pasticcerie

Le botteghe e le pasticcerie

Berlusconi, fin da ieri ritratto, resuscitato e sorridente, en robe de combat, berretto di loden e visiera, si prepara a ricevere i Suoi dal palco di San Giovanni, nel giorno che piuttosto che della spallata sembra più quello della chiusura di una fase e contestuale apertura della successiva .Il dopo – Silvio ( il cognome è improvvisamente sparito dall’armamentario della comunicazione politica di FI) , va preparato con attenzione e da qui in poi ,il nodo centrale,c’è da scommetterci, sarà il  trasferimento dell’eredità politica, e il  delfinato. La chiamata è avvenuta in stile classico "Siamo gente perbene,"preferiremmo passeggiare tra botteghe e pasticcerie"Recitava un primo appello sul quodidiano Libero.Poche ecocative  espressioni  sono sufficienti perchè si materializzino innanzi agli occhi, i destinatari del messaggio,il popol suo, i titolari di una cultura radicata nel paese, quella degli interessi corporativi,dell’egoismo e della competitività sociale, del consumo,dell’odio per le tasse.Che poi passeggino davvero il sabato tra botteghe e pasticcerie o desiderino semplicemente di farlo,poco conta.E mentre i manifesti rappresentano Prodi come una vecchia gallina romana che ruba le uova d’oro al ricco nord o come una specie di  Suss l’ebreo viscido che deruba il TFR agl’Italiani con sotto la scritta "TFR per Prodi significa Ti Frego i Risparmi",viene in mente la vecchia satira anticomunista anni 50 legata alle fotografie o alle vignette , del Borghese che puntava a ridicolizzare l’avversario per la sua fisicità.Anche lì i borghesi buoni e belli venivano rappresentati come gente perbene famigliole pulitine in visita di sabato a botteghe e pasticcerie.Ma qui, come si diceva, è in gioco l’eredità e Berlusconi pensa di avviarne il trasferimento in uno scenario simile a quello "della marcia dei 40.000 quadri Fiat" del 1980 quando "l’Italia che lavora e produce volle far sentire la sua voce" quando cioè l’eterna zona grigia del paese prese la parola e cominciò a conquistare l’egemonia.La prosecuzione del berlusconismo con altri mezzi e nel suo spirito è la sfida del futuro.Staremo a vedere come questa sfida raccoglieranno i numerosi eredi.

169 pensieri riguardo “Le botteghe e le pasticcerie

  1. quando morì wojtila ci furono centinaia d’interventi litigammo con quelli che sostenevano essere Giovanni Paolo un grande papa…centinaia d’interventi

  2. mio figlio pure è iscritto a varie list, io no, mi annoio.

    E pure lui dice che litigano su tutto. I piu’ famosi sono quelli delle macchine fotografiche, vedessi che roba.

  3. poi arrivano ad iscriversi ignari ragazzini che pensano di trovare un luogo ameno…ma con mezza federazione anarchica dentro…

  4. beh le list tecniche (hi fi o fotografia etc) non capisco cos’abbiano da litigare,qui si …ci sono alcuni che ligherebbero anche con le sedie vuote…ma è una specie di gioco…niente a che fare con l’aggressività di qua dentro

  5. scherzi?

    ho visto gente darsele di santa ragione. Ci sono le sette: nikonisti e canonisti e si schifano a vicenda

    vedessi gli insulti che volano

  6. non so…io non capisco di fotografia…va un po’ meglio con le macchine da presa,la macchina fotografica non la so nemmeno usare.Mia figlia che fa l’accademia di belle arti fa anche un po’ di fotografia

  7. ah pure quello è giornalista del Mattino? non lo sapevo

    no, io la telecamera no, non mi piace. Faccio solo foto e pure mio figlio sta cominciando.

  8. allora se entra nel giro beccherà le ire funeste di tutti quelli che volevano andare a canale 8 e invece non ci sono andati….qui funziona così ma credi ho scandagliato la rete,l’unico gruppo di blog al quale non piace Saviano è stato questo qui.Non capisco.

  9. no, io ho sentito altre voci contro.

    Ma qui tolto Raffaele che era prevenuto prima ancora di leggerlo e vulcanica che lo conosce di persona, gli altri non ne hanno parlato male.

    rochentèn disse che gli dava fastidio il battage che stavano facendo ma del libro ne ha parlato bene.

  10. Bah se si dovesse parlare male di tutti i libri che escono…sono centinaia al giorno,la libreria qua sotto ha la sala delle presentazioni prenotata fino a marzo…per me si tratta di invidia e di moralismo ma soprattutto del secondo che è anche peggio.

  11. credo sia invidia. Ho visto che nel campo degli scrittori o pseudo tali è molto sviluppata. Ho molti amici che si sentono scrittori ed ho visto l’atteggiamento di sufficienza con cui valutano gli altri libri.

    Ma davvero non capisco tutta questa ostilità con Saviano. Dimenticano che ha solo 27 anni oltretutto.

  12. Beh i piccoli editori difettano proprio nel settore in cui Saviano è stato fortunato .La distribuzione non esce solitamente dai confini regionali,non rischiano e poi c’è il problema della promozione.Quel che non riescono a capire gli scrittori in erba è che un grande editore investe solo su libri di qualità ed è già un miracolo che Mondadori si sia accorto di Saviano.Entrambi i nostri conoscenti puntano su un genere il noir che è trito e ritrito oramai anche le casalinghe scrivono i noir.E poi francamente la scrittura è quello che è meglio Raffaele ma l’altro è alquanto disastroso…

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