Lo spirito e la lettera

Lo spirito e la lettera

Qualcuno dirà che bisognava “fargliela digerire” e questo è il vero motivo di tutte quelle che possono sembrare acrobazie lessicali, di quel contestuale in luogo di congiunto,riferito alle dichiarazioni anagrafiche o per quel rimandare – geniale – la questione della reversibilità ad un dibattito sulle pensioni oramai indifferibile e che vedrà ben altre rivoluzioni al proprio interno e dunque anche quella che concernerà le coppie di fatto.Ha ragione Ritanna Armeni : una legge non è solo un insieme di articoli (perfettibili per altro) è anche l’affermazione di un Principio e in questo caso,quel che si è ribadito non attiene al solo ai diritto dei cittadini, conviventi a vario titolo, ma ben altro.Si stabilisce innanzitutto un principio di laicità come terreno comune di dialogo tra credenti e non credenti per risolvere i problemi di una società in piena trasformazione che sempre di più proporrà al legislatore temi complessi, intorno ai quali insisteranno morale,etica,diritto .Si conferma che il concetto di sintesi, così bene espresso da Giorgio Napolitano in una delle sue numerose sollecitazioni ad affrontare le questioni denominate sensibili, non significa la confezione di un pasticcio che contenga un po’ dei principi cattolici, un po’ di quelli laici, una spruzzata di dettato costituzionale e una sfumata di pensiero arcivescovile.Il lavoro che sta dietro a questi benedetti DICO è l’esito di una paziente tessitura laddove le perplessità affrontate avevano dignità ben differente da quella di chi ancora pensa che nelle pieghe del riconoscimento dei diritti di qualcuno sia nascosta la negazione dei diritti di qualcun altro, il che invariabilmente esprime un concetto di democrazia sordido e qui sì,davvero improntato al bigottismo e alla discriminazione. Se si fosse, con tutta l’operazione condotta intorno al riconoscimento delle coppie di fatto,anche solo tracciata una strada,un metodo che ci tiri fuori dalle secche dei dibattiti in cui invariabilmente i temi cosidetti etici s’impantanano,sarebbe già un risultato sorprendente. Portiamo all’esame delle Camere (perchè sia licenziato ma anche migliorato) qualcosa di più che un semplice compendio di norme che regolano la vita dei conviventi.Portiamo il riconoscimento dell’autonomia della politica dalle ingerenze e dai ricatti dei vari “Non possumus”.Per migliorare il testo,c’è tempo

9 pensieri riguardo “Lo spirito e la lettera

  1. sono d’accordo su questa lettura. E’ importante stabilire un principio di autonomia e la dichiarazione di Prodi va in tale direzione.

    La Chiesa infatti teme questa legge perchè la considera il cavallo di troia per i Pacs e i matrimoni omosessuali.

    Per ora va bene così, contentiamoci, pure il padreterno ci ha messo una settimana per fare il mondo, eccheccavolo.

  2. Adesso basta! Al clero vorrei dire: ” Tornate a pregare, al massimo aiutateci a farlo, ma smettetela d’impicciarvi delle cose italiane, perchè sono certa che noi italiani senza la vostra ingerenza riusciremmo a risolvere molto meglio i nostri problemi”. Ecchecavoli..

  3. Ah e poi, dimenticavo…Casini dice: “Un colpo alla famiglia” Ma è possibile che lezioni di morale matrimoniale ci vengano da personaggi, come quelli che stanno a capo della destra italiana, TUTTI e dico TUTTI regolarmente divorziati?.Loro possono e noi no?

    Uhm, si avverte che sono leggermente inc…..a?

  4. tendo a concordare, però……ho paura che con il tempo il concetto di “accontentarsi” somigli sempre più a quello di “rinunciare”…..speriamo….

    -capelli-

  5. Le elezioni le abbiamo vinte con QUESTI alleati i quali ,per altro rappresentano il modo di sentire dei loro elettori.E’ la democrazia,non si tratta di accontentarsi,mi pare che vere e proprie rinunzie non ci siano state,che sia stato fatto un buon lavoro.Il resto sarà recuperato, ne sono sicura,in corso d’opera cioè tra l’aula e le successive scadenze.

  6. Il nostro sistema elettorale, in effetti, non può portarci a soluzioni migliori di questa, che però non mi pare rinunciataria.

    A qualcuno può sembrare ideologicamente rinunciataria, ma questi qualcuno non hanno ancora ben chiara la logica di coalizione in un sistema elettorale e politico come quello italiano.

    Nei fatti concreti il segnale non è affatto rinunciatario e questa proposta è quello che speravo arrivasse dal Governo, nonostante il problema sollevato da Mastella (prima formale, poi chiaramente strumentale).

  7. pollear, Casini non è divorziato, è in attesa di annullamento dalla sacra rota. Lui sì che è coerente.

    :-P

  8. Ecco il simbolo, sedlex, di cui parlavo. Che è un vero segnale. Un segnale della politica italiana di volersi affrancare dai ricatti dei vescovi.

    Temo però ora che si possa subire il ricatto di quel viscido di Mastella, in sede di parlamento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.