La digue rose contre la vague bleue

La digue rose contre la vague bleue

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Ah  le gioie del maggioritario secco con doppio turno (per l’appunto alla francese). L’UMP di Sarkozy si conferma partito di maggioranza  all’Assemblea Nazionale ma perde,  bene che gli vada, una trentina di seggi.Il Front National sparisce con la disfatta di Marine Le Pen , mentre i socialisti dovrebbero guadagnare nella peggiore delle ipotesi , una cinquantina di seggi.Il secondo turno ha regalato  sorprese e un leggero riequilibrio delle forze in campo.Un’ opposizione rafforzata assicura maggiori garanzie democratiche  e restituisce un po’ di fiducia alla sinistra fiaccata dalle sconfitte e dai regolamenti di conti interni . I giornali non azzardano, al momento, una vera e propria analisi del voto ma  va accreditandosi  l’ipotesi che l’annunciato aumento dell’IVA (con conseguente levitazione dei prezzi) abbia giocato un qualche ruolo nei risultati e che il PS abbia in qualche collegio raccolto i voti dei MoDeM di Bayrou.Intanto la compagine governativa perde un pezzo importante per la strada : Alan Juppè Ministro dell’ambiente,  non è stato eletto a Bordeaux e secondo quanto annunciato da Sarkozy prima della tornata elettorale,dovrà dimettersi.Nemmeno troppo a sorpresa ma curiosamente,data la circostanza, quasi tutte le edizioni della sera in Francia, affiancavano ai risultati elettorali  la notizia del benservito che  Ségolène Royal avrebbe consegnato al padre dei suoi figli François Hollande segretario del PS e discreto oppositore della candidatura di Ségolène alle presidenziali.Le note concludono tutte con un’altra indiscrezione : La Royal avrebbe intenzione di candidarsi alla guida del PS al posto di Hollande. A proposito di redde rationem.Ed era anche ora…

3 pensieri riguardo “La digue rose contre la vague bleue

  1. per il gossip politico sono stati 60 i deputati persi dalla destra…vendetta: chi l’ha annunciata (Borloo) prende il posto del povero Juppé (e quanto ride Sarko del suo piccolo scherzo)…ora la squadra del governo è rivista alla parità maschile (11 donne e 20 uomini)…

  2. Tanto andrà lui ( e non Christine Lagarde) in Ecofin a inizio luglio a spiegare la politica economica del suo governo che è in aperto contrasto col patto di stabilità.

    Avrà bisogno di tutta la sua capacità per convincere l’assemblea dei ministri delle finanze che l’IVA sociale non è una misura protezionistica mascherata…vediamo quanto è bravo..

  3. però sentendo il vento girare hanno iniziato a vendere qualche partecipazioni in Telecom … il buco delle agevolazioni promesse ai ricchi bisogna pure riempirlo…

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