Bree (e le altre)

Bree (e le altre)

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E’ finita mercoledì scorso la terza stagione delle Desperate Housewives lasciando aperta ogni singola vicenda delle abitanti di  Wisteria Lane, a soluzioni che potranno agevolmente dipanarsi nella prossima serie. Checchè se ne pensi, Desperate è un prodotto televisivo dai molti pregi. Il mix giallo rosa è ben amalgamato e il contrappunto esistenziale introdotto dalla voce narrante, arricchisce notevolmente il racconto senza scadere troppo nel moralistico melenso (alle volte è un attimo) . Da ultimo: il dialogo serrato  e vivacissimo è di buon livello ed ironico senza forzature. Riflettendo su questo tipo di telefilm di pura evasione ,dal costo, almeno fin qui, non elevatissimo – quasi tutto si svolge in interni , case dislocate nei 100 metri di un tratto di strada e in altre semplici  ambientazioni ricostruite in studio – dalla sceneggiatura  accurata e coerente nonostante i mille intrecci , non si capisce bene perché  le nostre serie televisive non riescano ad avere la  stessa verve e lo stesso successo e soprattutto vendano così poco all’estero.Personalmente non sono riuscita ad andare oltre la terza puntata dei Cesaroni (troppi stereotipi) e di Un ciclone in famiglia (troppo Vanzina) che pure sono interpretati da bravi attori.Il punto credo sia nella sceneggiatura, vicende famigliari, complicazioni  sì, ma con l’happy end troppo a portata di mano,personaggi complessi e pieni di difetti ma che poi trovano remissione dei peccati e facile ravvedimento nell’arco di una o due puntate. Desperate è diverso : non c’è una figura femminile che abbia un buon carattere o un tic che l’abbia portata sull’orlo della crisi di nervi, quando non alla violazione delle regole di buona convivenza eppure alla soglia della quarta stagione e nonostante discrete peripezie,ognuna è rimasta quel che era, senza miracolosi interventi d’innamorati o di vicissitudini strazianti.Come poi, in fondo, è anche nella vita.

Nell’illustrazione : il personaggio preferito

10 pensieri riguardo “Bree (e le altre)

  1. Brie è semplicemente strepitosa! Susan mi diverte molto…

    Guarda, a casa mia non ce ne siamo persi una puntata..( con registrazioni continue per gli assenti!) e frasi del tipo ” Ostrega, è mercoledì, ci sono le casalinghe…non mi avrai coperto la puntata della scorsa settimana…!

    Il fatto è che piace sia a me, che al marito, che alle figlie. Micol è riuscita a farene vedere una puntata al moroso, che snicchiava e da allora anche lui non se lo perde. Ma è l’ ironia di fondo e anche una certa “cattiveria” che la fanno da padroni….;-))

    Dimmi tu se, da noi, si sarebbe potuto vedere un numero tipo quello di Brie falsa-incinta che non scadesse nel pecoreccio o il marito morto nel freezer….

    E’ proprio questione di sceneggiatura ,

  2. Capelli propone Lost ?

    Anche i grezzetti mi spingevano a vederlo…Dopo una puntata sono rimasta un po’ perplessa…Quasi quasi preferivo ” Invasion”…Dovrei rivederlo, forse.

  3. Lost è una meraviglia, dovresti guardarne 4-5 puntate di seguito…..così entri nel gorgo e non ne esci, garantito… ;-)

  4. A me veramente Lost piace, senza considerare tutto il genere legalese (The guardian etc) sia quelli dalla parte dell’avvocato che quelli dalla parte del giudice.Sono di un’accuratezza mostruosa.

    Però che dire…le Desperate sono avvolgenti, soprattutto nei passaggi in cui la conquista dell’uomo non avviene attraverso una revisione di se stesse, dall’abbigliamento al modo di essere.De che…la conquista è barbarica.E niente prigionieri.Sono molto singolari sotto questo aspetto.

  5. Nella valorizzazione di quanto siano significativi il piccolo e l’intimo sono davvero efficaci, ma credo che comunque sia un telefilm un po’ troppo povero nella trama.

    E’ per questo che Desperate Housewives non mi piace, lo trovo troppo rinunciatario e penso che si rifugi troppo spesso in situazioni palesemente assurde.

    Mentre è proprio nei momenti più reali e veritieri della vita che si mette in luce quella parte dell’umanità (e delle donne) che questo telefilm saprebbe illuminare così bene.

    La voce narrante a me piace, aiuta a rendere più facile la comprensione del tutto ma spesso lascia poco spazio alla fantasia.

  6. sono filoni di pura evasione non è lecito aspettarsi più di quel che offrono.

    Poi tra le righe possono parlarti d’altro, come “Poveri ma belli” ti raccontava della vita dei ragazzi romani alla fine dei 50th.

    Il cinema è un’operazione di grande ambiguità che sforna capolavori direttamente tratti dalla pattumiera o genera flop pazzeschi dall’empireo.

    Qui siamo al prodotto dignitoso che vende un casino il che vuol dire che permette alla Fox di produrre capolavori in perdita.

  7. sì sì, sono d’accordo… ben venga una sana leggerezza, meglio ancora se illuminante!

    Però sai, approfittando della lunga serialità magari una sottotrama più verosimile non stonerebbe, anzi.

  8. ciao, sedlex, io mi chiedo perché noi qui si guarda i film americani e poi ci si continua a comportare come i personaggi di quegli sceneggiati italiani che magari snobbiamo.

  9. Non è difficile sognare di essere un petroliere texano col cappellone o un’eterna bellona sempre sulla cresta dell’onda, meno semplice è fare i conti con una realtà in cui bene che va, fai il benzinaio e più che la bellezza del somaro non hai mai avuto.

    Meno male che ci sono queste opportunità proiettive a risollevare e rianimare esistenze ….senza esagerare s’intende.

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