Non accettiamo provocazioni (innovazione tecnologica)

Non accettiamo provocazioni (innovazione tecnologica)

Ma che cosa significa la moratoria, in termini di realismo politico?
E’ molto semplice. Ai governi occidentali e a chi ci può stare nel resto della terra si chiede di sospendere ogni politica che incentivi la pratica eugenetica, in particolare quella fondata sull’aborto selettivo per sesso o per disabilità. E questo è un obiettivo degno dello stesso impegno messo nella lotta per sospendere l’esecuzione della pena di morte legale. Il secondo obiettivo è affermare la libertà di nascere come uno dei diritti fondamentali dell’uomo, inscrivendolo nella Dichiarazione universale in base alla quale furono costituite le Nazioni Unite. Sono due grandi mete intrecciate tra loro, il no all’eugenetica e la libertà di nascere, che possono essere indicate come un programma civile, politico, etico e umanitario schiettamente indipendente da ogni valutazione confessionale.

Giuliano Ferrara da il Foglio del 3 gennaio 2008.

chaplin

Può essere che io non sappia più cosa sia l’eugenetica ma nemmeno a rivoltarla come un calzino, la legge 194 contiene incentivi sia per detta pratica  che per quella fondata sull’aborto selettivo per sesso e per disabilità. Fuori dei casi previsti dall’interruzione volontaria entro i 90 giorni la legge ammette aborti tardivi : (art.6)

a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;

b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.

E in questi casi  sempre la legge prescrive che : (art.7)

Quando sussiste la possibilità di vita autonoma del feto, l’interruzione della gravidanza può essere praticata solo nel caso di cui alla lettera a) dell’articolo 6 e il medico che esegue l’intervento deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto.

E comunque dati alla mano stiamo parlando di aborti effettuati oltre i 90 giorni dal concepimento nella misura del 2,6%. Quelli dopo 20 settimane, lo 0,7. In cifra assoluta, 892 casi. E’ fin troppo evidente che le misure contenute nella 194 sono esclusivamente  volte alla tutela della salute della madre e del bambino.Tutto l’iter poi  è governato obbligatoriamente dalla struttura sanitaria pubblica che valuta le circostanze con estrema accortezza e salvo nei casi d’urgenza (imminente pericolo di morte della madre) procede all’intervento dopo numerosi passaggi diagnostici che non escludono l’intervento a supporto di medici specializzati.La trama è talmente fitta da non lasciar spazio a leggerezze.Non si capisce allora il perchè delle ansie di Bondi rispetto alle sorti dei feti abortiti vivi. A meno di pensare che l’innovazione tecnologica con le diagnosi precoci non induca le donne ad abortire perchè il pupo si presenta con gli occhi neri invece che blu. Passi per la scarsa considerazione del genere femminile ma allora i medici? Non sono forse loro che comunque accompagnano il percorso, intervistano visitano, informano e infine,sempre secondo la 194, autorizzano l’intervento?Anche loro rischiano l’ingaggio nella fitta schiera dei selezionatori della razza?

Che inutile dibattito. Come tutta questa campagna che si vorrebbe addirittura internazionalizzare equiparandola a quella condotta con successo sulla pena di morte,appare invece sempre più pretestuosa, rivolta a destabilizzare i precari equilibri interni, quelli della compagine governativa ma anche quelli del Partito Democratico prova ne è che Giuliano Ferrara, continua a sollecitare risposte da Veltroni e anche dopo la risposta piccata di Alfredo Reichlin, presidente della commissione valori del PD, insiste con la richiesta di una presa di posizione del segretario. Ecco qui che sulla capacità di autodeterminazione delle donne e sulla laicità dello Stato si registra l’ apertura di nuovi fronti,si sparge nuovo veleno sperando in una radicalizzazione che porti divisioni,che inquini il dibattito quello vero, aperto tra credenti e non credenti una modalità della quale la legge 194 è stato l’emblema .Con la scusa dell’innovazione tecnologica e dei tempi che sono cambiati, si prepara il terreno per un ritorno al passato,a tempi oscuri a conflitti riduttivi ed inutili tra clericali e anticlericali.Non accettiamo provocazioni.

12 pensieri riguardo “Non accettiamo provocazioni (innovazione tecnologica)

  1. che sia una provocazione è possibile e lo denoterebbe ancor più il tirare per il collo Veltroni.

    Ma non escludo che, almeno i clericali quelli veri e non quelli di giornata coma Ferrara, vorrebbero e seriamente impedire quell’interruzione volontaria entro 90 giorni prevista dalla 194.

  2. Eh ma de eso no se habla.Non ne parlano nemmeno loro.Se il punto è l’eugenetica come dicono è un ‘arma spuntata,se è la rianimazione del feto persino l’universita cattolica è conteraria all’accanimento terapeutico…di che parliamo?

    Io non voglio diventare “anticlericale” perchè lo ha deciso Ferrara.Quel metodo di contrapposizione non ha pagato.Meglio proseguire il dialogo per i diritti con i non credenti.La strategia di Ferrara credo sia rompere le uova nel paniere in quella direzione.

  3. Il ritorno agli aghi ??? Gli olandesi sanno benessimo sfruttare le leggi restrittive dei loro vicini in materia di aborto…anzi le cliniche private li ne vivono…

  4. Magari proprio quello no..l’unica cosa che mi rende tranquilla per la legge è che questi non ne vogliono l’abolizione…mirano ad altro.

  5. Secondo me quello che vogliono (e che probabilmente possono anche riuscire a ottenere) è infilare i consultori di Casini negli ospedali e per giunta coi soldi pubblici.

  6. Se vanno loro, andiamo anche noi Paps,dimentichi la pervicacia delle femministe nelle cui mani sante è riposto questo tipo di associazione.

  7. Questa battaglia non ha senso,si parla di nuove tecnologie ma gli argomenti sono quelli di trent’anni fa.

    Non solo ma i più attivi nello scrivere le raccomandazioni,i protocolli, le lettere e le cartoline sul fronte dell’ accanimento terapeutico dei pochissimi abortiti vivi,sono proprio i medici delle università cattoliche.Dovranno mandare le smentite quei poveri sanitari.Giulianone è da Ratisbona che insiste con la chiesa.Vedi se questo non vuole che il papa si metta a capo dello scontro di civiltà…la moglie americana gli ha dato alla testa

  8. Torno sull’argomento dopo questa notizia: qui su rainews24 http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsID=77413 viene detto che secondo la Turco “la legge 194 sull’aborto non si tocca, ma si possono stabilire indicazioni più precise sui limiti di età del feto oltre i quali sia vietato abortire”.

    Vero è anche che ha affidato la questione ai maggiori competenti, ma è comunque un aprire uno spiraglio al dibattito proposto da Ferrara.

  9. parliamo sempre di aborto terapeutico eh, una casistica infinitesimale, e a parte che la salute di mammà è prioritaria qualsiasi cosa dica il legislatore,il feto abortito vivo va rianimato comunque,vediamo di non far pasticci e sentiamo cosa dicono i medici del CSS per fissare il limite di riferimento .Non ci sono aperture.Tu sei troppo ansioso , se fai cos’ non ti faremo mai deputato.

  10. è che talvolta dimentico la pastichetta di xanax la mattina. comunque, non deputato, miro al ruolo di sovrano!

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