Dopo la caduta ( un po' di sobrietà )

Dopo la caduta ( un po' di sobrietà )

Quirinale

Sobrietà uno . Raccontare . (era una notte buia e tempestosa…)

A tarda sera , chez Porta a Porta, dopo ampio dibattito sulla Crisi , Piero Fassino che è uno al quale difficilmente saltano i nervi , sbotta a sorpresa contro un certo modo, definiamolo immaginifico, che ha la stampa di rappresentare la politica: sono presenti in ordine sparso: il solito Vespa e poi Minzolini, Maria Latella,un giornalista dell’Espresso e Gianfranco Fini , muto come una statua perchè – anche giornalista, pertanto in sedicente stato di conflitto d’interessi.Troppo per potersi pronunziare. Motivo occasionale della sfuriata, il fatto che una divergenza di opinioni all’interno del partito democratico sia stata definita come resa dei conti e come l’analisi della situazione attuale, articolata e quantomai complessa, contenesse più illazioni che fatti . Un eccesso secondo Fassino , coronamento di altri eccessi. Li ha elencati tutti, alcuni per la verità più che narrazioni infiorettate, sono invenzioni di sana pianta, vedi la Corte Costituzionale che  sarebbe stata messa sotto pressione da parte di certi politici perchè impedisse il via al referendum. Fassino, non ha tutti i torti. Mi viene in mente quale pessimo servizio ha reso la stampa alla prima Legge Finanziaria , bozze, veline foglietti, conteggi, ordini e contrordini,fanno parte del rituale di qualunque stesura di un testo di legge che nella fattispecie è spesso oggetto di  elaborate mediazioni ma mai come in quel caso, qualunque passaggio fu descritto nei minimi dettagli per essere il giorno dopo smentito.Qualunque capitolo di spesa , si ritrovava un giorno depauperato di fondi necessari alla sopravvivenza di questo o quel servizio e in recupero il giorno dopo. Persino Rita Levi Montalcini fu presa dall’ansia, i giornali davano per persi i Fondi alla Ricerca. Salvo  , previa conversazione chiarificatrice con il Premier,  accorgersi che non era vero. Egualmente accadde, ma stavolta in ambito di liberalizzazioni, con i farmacisti. Al Presidente dell’Ordine, erano  sfuggiti alcuni aspetti non marginali e vantaggiosi per la categoria. Aveva appreso dai giornali le misure, dopo una riunione con Livia Turco, lo sciopero appositamente indetto, fu revocato.Senza modifiche al testo. Come del resto era accaduto con la Montalcini . Tutto quel periodo fu segnato da un’ overdose di dati diramati e commentati a spron battuto in cui risultò difficile orientarsi anche per gli addetti. Piero Fassino,si diceva ,  non ha tutti i torti : la Politica non sta offrendo la migliore immagine di sè da numerosi anni a questa parte ma questo non autorizza chi si occupa d’informazione a peggiorare il quadro mischiando i fatti con le opinioni le opinioni con le illazioni le illazioni con le congetture.Non si può aprire un giornale o guardare un servizio in televisione con le idee chiare e concludere lettura o  visione avendo smarrito anche quelle. Questo capita  sempre più spesso. Per esempio perchè Minzolini, presente ieri sera alle esternazioni fassiniane, stamane sulla Stampa insiste con la versione di un Prodi che se si fosse dimesso, avrebbe spianato la strada ad un governo istituzionale?  Non è detto oltre che non essere scritto da nessuna parte. E’ l’opinione che diventa Informazione senza passare per la notizia. Sobrietà.

Sobrietà due. Il dibattito politico. (Signor Presidente,Signor Presidente del Consiglio, Signori Senatori….)

Le gazzarre e gl’insulti non hanno certo turbato la (peraltro dubbia)  sacralità delle aule di Montecitorio e Palazzo Madama messa a repentaglio ripetutamente e fin dalle prime legislature dalle intemperanze di esponenti politici a collocazione variabile. Se il Paese si rispecchia nei suoi rappresentanti, non c’è di che meravigliarsi. Pertanto è sin scontato rivolgere un invito alla sobrietà ai protagonisti di match o festeggiamenti. Ho trovato assai più deprimenti le dichiarazioni di voto che in questi giorni si sono susseguite ed è faccenda che riguarda ,con sparute eccezioni, la destra come la sinistra e il centro.Se si fosse voluta una prova ulteriore di come il dibattito politico sia scivolato sotto le suole delle scarpe, sarebbe  bastato l’ascolto degl’interventi in  questi tre ultimi giorni di vita parlamentare per avere la misura della carica autoreferenziale e retorica, ridondante al punto da oscurare, in qualche caso, il dato finale, cioè il voto: difficile evincere dalla dichiarazione del senatore Fisichella da che parte stesse , meno male che lo si sapeva in partenza . Di contro, brilla la vecchia guardia democristiana e comunista , mi duole dire che la migliore e più colta esposizione sui rapporti politica magistratura la si è ascoltata da Cirino Pomicino e che la dichiarazione di voto più politica l’ha resa Francesco Cossiga. Intendiamoci, non che mancassero i Fini Dicitori ma per l’appunto ce n’erano troppi. Per questo ho trovato , al solito, irresistibilmente acuto l’intervento del senatore Milziade Caprili, per Rifondazione , che l’invito alla sobrietà lo ha rivolto nientedimeno che all’ispirata lettura poetica di Clemente Mastella. Ecco io vorrei rispecchiarmi qui : al ritorno della Politica, alla levigatura dell’Inutile, del Superfluo, del Sensazionale. Torniamo all’Osso.

Sobrietà tre .La Sconfitta. (Diciamoci la verità . Diamoci da fare)

Sappiamo bene di che sostanza siano fatte le Sconfitte per averne subite abbastanza e in qualche caso assai più dure di questa. Abbiamo a portata di mano una serie di fattori scatenanti – i pugnalatori  li ha definiti Rutelli stamattina – ai quali addossare frettolosamente le  responsabilità ma forse questo è il momento in cui è più proficuo guardare in casa nostra e senza ricorso alle fustigazioni e alle accuse reciproche, provvedere ai correttivi. Si, va bene, quegli altri sono volgari mascalzoni, inaffidabili e assetati di potere. Niente a che vedere con la nostra nobiltà, la nostra elevatezza di pensiero e le nostre scelte. Verissimo. Ma…abbiamo egualmente bisogno di una rigorosa analisi delle nostre incapacità. Primo tra tutte il nostro mai risolto rapporto con il potere, la nostra inclinazione allo sbriciolamento piuttosto che al suo contrario, la nostra imperizia nell’ addivenire ad una sintesi, i nostri atteggiamenti preclusivi ed ideologici,il nostro essere oramai sempre più conservatori di valori che invece hanno natura dinamica, fatta apposta per essere messa a profitto,non da esibire nella vetrina. Non tutto è perduto e anche a volersi immaginare già da subito ,in  un ruolo di Opposizione, meglio che sia in un sistema definito da regole chiare che nella nebulosa che invariabilmente determinerebbe il combinato disposto di una vittoria schiacciante della Destra connessa con un sistema di Regole assurde e penalizzanti per la Democrazia.Ci serve una Legge elettorale prima di andare al voto e un governo di transizione con compiti ben definiti che se ne incarichi. Soprattutto ci serve il tempo della riflessione e della discussione interna.Un esame delle nostre magagne.Anche a noi serve Sobrietà.

13 pensieri riguardo “Dopo la caduta ( un po' di sobrietà )

  1. Che poi se si votasse co questa legge Sed non ci sarebbe mica una maggioranza rassicurante per il centrodestra… Non dovrebbe avere più di 164 senatori.

    Ha paura di perdere il momento buono?

  2. Diciamo che loro sannno governare anche con una compagine disomogenea e pochi voti di scarto.Il collante che li tiene insieme è più forte dei nostri presunti…”valori”.

    Diciamo che se colgono l’attimo vincono a mani basse e un attesa di tre mesi con una riforma non dico ottimale ma quantomeno coerente,congrua sicuramente ci fa recuperare terreno…e fare l’opposizione in santa pace cioè con numeri non irrilevanti e un peso politico differente.

  3. Nelle ultime due elezioni però chi ha lasciato il governo ha ottenuto risultati sorprendenti: chissà che non avvenga anche stavolta ma la vedo davvero durissima…

    Io sono troppo un complottista malefico: l’altro giorno notavo una crescita esponenziale dei programmi di “informazione” nei palinsesti invernali di Canale 5… soprattutto al mattino: al posto dei telefilm iniezioni massive di Belpietro, Claudio Brachino e Paolo Del Debbio, preceduti da una replica della sempre “libera” Striscia.

    Capitano a fagiuolo, non ti pare?

  4. sì, ognuno in questi tempi deve fare un esame di coscienza. credo che poi serva un ritorno alla consapevolezza e alla necessità di voto. se tutti quelli che sento che dicono di non andare a votare, lo fanno davvero, saremo un’opposizione barzelletta.

  5. diceva lenin(cito a memoria) che quando si perde non bisogna prendersela col nemico ma chiedersi dove e perche’ si e’ sbagliato e fare autocritica

  6. concordo sul valore della sobrietà, che dovrebbe essere anche applicata alla società stessa, ma vedi Sed da quando l’uomo è su questa terra, vive per gli eccessi…

    vabbé ognuno la sua croce…prometto di sostenere la giusta causa :-)

  7. Mi piace quando la sobrietà è un criterio guida per le valutazioni oppure uno stile interiore teso al “togliere” piuttosto che al “mettere”. Poi vestiamoci anche di rosso a pois verdi e fidanziamoci con tutti i boys del musical …insomma non per forza la sobrietà coincide con il monachesimo.

    Noi siamo ad un passaggio delicato.O ci si mette sulla strada giusta oppure un ‘intera generazione che a questo paese ha tentato di dare qualcosa, va all’opposizione e ci resta un bel pezzo.

  8. Certamente che la sobrietà non è la clausura monacale…magari intendiamo più un concetto fatto di maturità, assente di egoismo e con un cin cin di visione altruista per la società intera…

  9. Mi piace leggere i tuoi commenti sulla politica, perché, oltre che documentati, sono anche molto equilibrati. Posso non condividere tutto, a volte, ma mi piace come argomenti.

    Candidati da qualche parte, che avrai il mio voto, Sed!! ;-)

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