Viva l’Italia, l’Italia che non ha paura

Viva l’Italia, l’Italia che non ha paura

Un’idea precisa di Futuro alimenta lo spirito della Resistenza – ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi  – Quella stessa idea, sostenne i Liberatori – per dignità non per odio – nell’impresa dolorosa di affrancare il nostro paese da un’orribile dittatura. A distanza di anni,  anche noi ci dibattiamo nel disperato bisogno di un Futuro del quale spesso avvertiamo il senso di sottrazione. Se la memoria del passato non riesce ad animare il nostro guardare avanti, la festa della Liberazione sarà presto ridotta ad un rituale deporre le corone sotto alle lapidi. Ma  la Resistenza parla ancora alle nostre coscienze con il linguaggio moderno della solidarietà – soltanto con la roccia di questo patto giurato fra uomini liberi – e della difesa dei diritti calpestati – ai nostri posti ci troverai, morti e vivi, con lo stesso impegno – Non merita, il sacrificio  di quelle donne e di quegli uomini di essere vanificato, ne’ le attese dei ragazzini dell’immagine qui sopra, di essere deluse.

Francesco De Gregori ci ha messo il titolo, Piero Calamandrei gl’inserti dalla poesia “Ora e sempre Resistenza”. Di mio c’è una bella voglia di contrattaccare.

9 pensieri riguardo “Viva l’Italia, l’Italia che non ha paura

  1. Si, ma la foto c’ entra poco con il 25 Aprile, ed anche col post, che condivido…

    St’ arcobaleno lo vogliamo mettere proprio da tutte le parti?

  2. è del 25 aprile dello scorso anno…l’arcobaleno cartello allora era in mens dei.Questi sono ragazzini che giocano sotto le bandiere della pace a Milano…milanesini

  3. Si, si, avevo capito che era l’ arcobaleno della pace…è che sinceramente sono molto poco pacifista e pacifico in questi giorni e sono convinto che non lo fossero nemmeno gli uomini che hanno dato vita alla Resistenza….quindi in occasione del 25 Aprile vorrei si ricordasse che quando c’è un motivo sacrosanto per combattere non farlo può essere un grandissimo errore….

  4. ricordo un 25 aprile a Milano col governo berlubossi, indetto dal Manifesto, le mie amiche ed io reggevamo un batik di mia produzione con su scritto “ora e sempre” resistenza non ci stava e non avevo più lenzuola a meno di non prendere quelle dal letto!

    Abbiamo preso una montagna d’acqua, Zuà ed io ci siamo perse e noi di provincia perderci a Milano è fonte di ansia suprema. Siamo tornate in questa cittadina merdosa con le pantofole. Ma era stato bello, bello come una sorta di liberazione. Mi madre racconta che il 25 aprile del 1945 è andata a portare un mazzetto di fiori di campo ad un ragazzo che tornato dalla montagna il giorno prima si era reciso un’arteria sparandosi involontariamente.

    all’epoca mia mamma aveva 10 anni

    Dopo Ge 2001 non so a quante manifestazioni parteciperò ancora…

    festeggiare un 25 aprile clandestino

    senza averne più il fisico, bah

    ps. si intuisce che ho smesso il prozac?

    ciao

  5. Ah carina questa ..”ora e sempre” mi sembra una formula buona per manifestazioni ma anche per fidanzamenti, matrimoni…

  6. (mi è scappato il commento)soprattutto…non disperiamo… visto il mancato ricambio generazionale,le manifestazioni future si faranno al parco o al centro anziani.. l’importante è mantenere vivo il presidio militante.L’età non conta.

  7. A me la foto piace moltissimo..

    è vero, forse non erano in missione di pace, ma è anche grazie a loro se noi ora siamo qui.

    Ieri parlavo con una “ragazza” del ’15 che, con la stessa leggerezza con cui si dice: non esistono più le mezze stagioni, sosteneva di non aver mai vissuto un periodo cosi brutto e violento come quello contemporaneo..lei che ha vissuto due guerre..

    mi ha fatto sorridere..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.