L’agguato, la vendetta ( e la sentenza)

L’agguato, la vendetta ( e la sentenza)


Non si commentano le sentenze . Non ci piove. E poi siamo solo al primo grado – 180 udienze, 360 testi, 155 parti civili con i loro 50 avvocati, più 60 difensori degl’imputati –  e l’appello è già  stato annunciato. Tempo verrà per ulteriori disanime. Nelle more però andrebb evidenziato che se a Genova – Bolzaneto si fosse potuto sostituire  il reato di abuso di autorità – già importante di per sè, viste le circostanze,  ma meno specifico – con il reato di tortura, le cose sarebbero andate diversamente, in termini di entità delle pene comminate, ma soprattutto  di significato complessivo dell’intero Procedimento. Ci sarebbe piaciuto che il disegno di legge relativo  approvato dalla Camera in dicembre 2007 con voto bipartisan (compreso emendamento di Forza Italia sull’ inapplicabilità dell’ immunità diplomatica) avesse potuto compiere il suo naturale iter. Così non è stato, la XV legislatura stroncata, più o meno , sul nascere, tra le altre buone cose, avrebbe da ascriversi anche questo tentativo di colmare una evidente, contraddittoria, lacuna del codice. Si ha un bel dire dobbiamo fare in modo che queste cose non accadano più ma poi in termini concreti una legge vale più di un lungo procedimento come Bolzaneto è stato e sarà. Ma non commentare la sentenza non ci esime dal valutare quanto va oltre il chi ha picchiato chi  e perchè o se ci fossero dietro quegli inqualificabili episodi di violenza morale e materiale, altrettanto inqualificabili regie o piani preordinati della mattanza. Questo, al momento non è dato sapere, anche se dai giornali trapela ( le motivazioni della sentenza non sono state ancora rese pubbliche ) che la Corte l’abbia, per Bolzaneto, escluso, appuntando com’era prevedibile l’ attenzione sulle responsabilità individuali. Ma in nessuna Corte potrà essere trascinata mai la Responsabilità gravissima della gestione dell’Ordine Pubblico di quelle giornate. Invece che regia, possiamo chiamarla Mario, ma quello è . Ed è che a Genova da parte delle forze dell’ordine, si è cercato lo scontro, la prova di forza, si sono  inseguiti manifestanti che ripiegavano, colpiti quelli che procedevano  con le mani alzate, sono stati selvaggiamente picchiati i passanti e i giornalisti, si è consentito a industurbati  provocatori e  black block di assaltare il carcere o procedere ad ogni sorta di devastazione, al preciso scopo di tendere la  trappola. Prima l’agguato, poi la vendetta. Queste sono state via Tolemaide, il Lungomare,  la Diaz e  Bolzaneto . E per questa insensatezza è morto Carlo. Se non c’è stata strategia preordinata, allora vuol dire – qualunque cosa sia scritta  nella sentenza che comunque riconosce l’abuso di autorità – che ci sono circostanze in cui le forze dell’Ordine hanno un margine di autonomia troppo ampio per un paese che si dice democratico. Un lungo e complesso procedimento come quello in questione, avrebbe potuto essere affiancato dall’ istituzione della famosa Commissione Parlamentare d’inchiesta, contro la quale si espressero con voto contrario il Centro Destra e l’Italia dei  valori, per l’appunto motivando con l’inopportunità di esporre le forze dell’ordine ad un possibile danno d’immagine. I conti tornano.

10 pensieri riguardo “L’agguato, la vendetta ( e la sentenza)

  1. che poi alla fine della fiera questo è stato.

    Come faranno i cittadini ora a fidarsi ancora delle forze di polizia? E ci fosse solo Bolzaneto….

  2. è saltato mezzo commento. Dicevo: allora estendiamo l’immunità anche ai poliziotti.

    che poi alla fine questo è significato.

  3. Ai cittadini hanno raccontato che Genova è stato teatro di devastazioni e quindi magari pensano a manifestanti fantasiosi che s’inventano le cose o magari il solito “se lo sono andato a cercare”. Invece no: il giorno prima pareva una festa con grandi risate canti, balli e concerti per ogni dove e il giorno dopo sono entrati i professionisti in azione. C’è attinenza con i deputati di AN in sala operativa? Non lo so. Di sicuro il loro è stato un comportamento fuori dalle righe, eccessivo, sospetto. Ma qualunque sia stata l’influenza di quelle visite,i poliziotti si sono comportati come se avessero garanzia d’impunità anche in situazioni che definisco “normali” . Fuori da tutte le regole e da tutti i codici di comportamento.

  4. E così a Napoli 4 mesi prima, e così ovunque in un Paese che ha bisogno di colpevoli senza avere bisogno di ragionamenti, prove, correttezza.

    Nonostante 7 anni precedenti di Berlusconi, l’odio contro la sinistra s’è diffuso solo dopo quei giorni maledetti.

    La mia generazione, quando si sbatte (con un senso logico o meno, organizzata o meno) per qualche ideale, lo fa soprattutto per quei giorni.

    Ma quanto siamo pochi.

    Mi schifo per quanto distacco riesco a produrre per le iniziative che creo, anche se so che la colpa non è solo mia se è colpa mia.

    Sembra un’incoerenza, ma lo sento dentro da anni.

  5. paps, credimi, io non ci capisco piu’ niente.

    Oggi c’era gente per strada che inneggiava a berlusconi che ha mantenuto la promessa di ripulire Napoli. E mi sono spolmonata inutilmente perchè ho detto che dobbiamo ringraziare Sant’Arcangelo Trimonte che si è preso la nostra monnezza. Che basta un soffio e ci ricaschiamo con tutte le scarpe, che se a Chiaiano va qualcosa storto sarà un’altra tragedia.

    Ma niente da fare, l’indice di gradimento è al massimo.

    Che gliene frega alla gggente di Bolzaneto, dell’immunità parlamentare, dei soldi tagliati alla sicurezza. Loro sono felici per il taglio dell’ICI, che se ne fregano da dove li recupereranno?

  6. E’ normale sentirsi inadeguati quando non c’è riscontro, Paps, però diciamo che tu hai scelto la strada più tortuosa per avvicinare le persone. Non hai una televisione, ne’ una radio ne’ un giornale…

    Tuttavia mentre distribuisci responsabilità, un grammo di senso d’inadeguatezza, astipatille, conservalo per te, il motore che ci spinge a fare meglio sta lì, nel nostro interrogarci di continuo. Non bisogna disperare, le piccole realtà spesso crescono prima delle grandi.

  7. Jenè,una crisi economica dura s’avanza inesorabilmente e il governo non ha praticamente misure idonee a contrastarla.Se continua così, a Napoli potete pure dare la cera, il consenso è destinato a calare. Io non ci credo al prosieguo dell’irresistibile ascesa.

  8. Sed, secondo me Jene ha ragione, c’è un regresso morale che è indipendente dalle condizioni materiali, e questi sono così fantasiosamente credibili da dare colpa a noi della loro indigenza.

    Noi che in questo Paese non controlliamo nemmeno D’Alema, per dirti.

  9. Non so che cosa s’intenda per regresso morale, io osservo una degenerazione di sentimenti che comunque ci sono sempre stati. Diciamo che l’individualismo si è fatto regola E il resto delle basse pulsioni ,sono divenute pratica comune. Guarda quanti dicono “eh ma stai a vedere…in confronto a quello che fanno “loro” questa cosa qui è niente” e vale per il non rispetto delle regole, vale per le volgarità di rimando, perchè tanto “loro” sono volgari.

    Abbiamo da una parte “loro” e dall’altra quelli che plasmano i propri comportamenti su di ” loro”.

    Gli ultimi quindici anni poi sono stati decisivi ma la parabola discendente era cominciata da prima.

    Se la politica non riprende il suo ruolo non ci sono speranze. Ma per ottenere questo ci vogliono regole. Un programma di riforme a tutto campo che condizioni anche il modo di essere dei partiti ( sarà arrivato il mio momento ? E le condizioni materiali c’entrano sempre…le poverà sono di vario segno : manca il denaro, mancano i servizi, mancano punti di riferimento e chi è “povero”, è esposto si sente autorizzato a percorrere la china discendente.Io non mi ricordo passati gloriosi. Ma ci sono stati anni in cui i movimenti di sinistra interpretavano di più le istanze di parte della popolazione. La colpa è dell’immobilismo,del non voler mai cambiare rotta anche a fronte di grandi trasformazioni sociali.Se pensi che ancora tre o quattro mesi fa qualcuno pensava di ricevere voti dai ceti deboli…..

  10. il re è nudo e si salva chi può. E poi siamo sicuri che i valori morali siano migliori delle basse pulsioni?

    MT

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