Tutta colpa dell’iceberg

Tutta colpa dell’iceberg

Ali06Il piano industriale  che disegnava la compagnia tutta italiana, piccina picciò, appositamente dimensionata per importare poca spesa ed essere rimessa in vendita – tempo tre o quattro anni – e che fondava le sue uniche speranze sul monopolio della tratta Milano Roma,  è sfumato. Sul tavolo c’erano l’occupazione, i salari, il servizio e le regole del gioco, queste ultime completamente stravolte in una trattativa che, nei fatti, non c’è mai stata, se si eccettuano gli ultimatum, i ricatti e qualche spicciolo in termini di accoglimento di minime richieste. Come da copione, ieri prima che l’ultimatum scadesse, al manifestarsi della controproposta della CGIL e di altre cinque sigle sindacali, i capitani coraggiosi hanno battuto la ritirata. Al Salvatore, quello che per biechi motivi propagantistici,  in campagna elettorale, s’è fatto in quattro per emarginare l’unica proposta dignitosa, non rimane che far diffondere via filo, etere e carta stampata, la versione dei fatti che lo esonera da ogni responsabilità, mentre sistema una foglia di fico sul suo, forse più clamoroso, fallimento: la colpa è del sindacato, istigato dall’Opposizione che da sempre ha puntato allo sfascio del bel progetto. Quello che oltre a segare posti di lavoro e  salari, non garantiva affatto un servizio accettabile e competitivo e come se non bastasse,  socializzava le perdite e privatizzava gli utili. Saranno anche atipiche le manifestazioni di giubilo dei lavoratori, ma proprio per questo, invece di riflettere sul Titanic – è la terza volta da stamane che ne ascolto la metafora, su tre diversi notiziari, più l’ editoriale di un quotidiano, va bene esprimere fino alla nausea, gli stessi concetti, ma potrebbero almeno cambiare le parole - e sull’irresponsabilità dei lavoratori, forse è il caso di leggere in quelle reazioni , il senso liberatorio dalla gestione di una crisi in cui è stato fatto saltare ogni schema : dagl’imprenditori con nessuna voglia di assumersi il seppur minimo rischio d’impresa, alle banche più versate a guardare di buon occhio la politica che il mercato, al commissario che non si è capito bene che mestiere faccia,  ai cospicui aiuti di Stato. Il tutto per partorire una proposta impossibile, messa sul tavolo col metodo del ricatto. In epoca di confusione, di falsità e di pianificazione dei conflitti,  è bene che ciascuno recuperi il proprio ruolo e lo svolga fino in fondo, pena lo spaesamento collettivo e bene ha fatto Epifani a cercare con una nuova proposta, il prosieguo della trattativa e il recupero di quel ruolo che altri sembrano aver smarrito. Se fallimento ci sarà, non si potrà davvero dire che la colpa è stata la sua.

9 pensieri riguardo “Tutta colpa dell’iceberg

  1. la colpa è quella di aver gettato alle ortiche l’unico piano di recupero, quello di Spinetta con Air France. Da quel punto in poi la debacle.

    Ho sentito i lavoratori dire, prima che la cordata si scordasse, che era piu’ sicura la CIG piuttosto che avre simili padroni.

    Per ora il sindacato cmq ne esce con le ossa rotte, grazie alla posizione presa da Bonanni e Angeletti. Difficile ricucire.

  2. Beh il sindacato ha le sue responsabilità, non stavolta però.

    Di fronte al “consenso imbarazzante” come lo chiama Berlusconi, non tutti se la sono sentita di andare contro l’opinione comune sputaveleno.Il ragionamento delle altre sigle sta tutto lì. Questo comunque non è modo di trattare, il sindacato deve fare gl’interessi dei lavoratori e porsi ogni problema connesso, mica vincere il concorso di miss italia. Altrimenti qui non la finiamo più di umiliare i lavoratori e chi li rappresenta.

    E adesso spero pure che salti l’altro tavolo, quello con Confindustria.Così anche l’Opposizione può riprendere il filo.

  3. Iacona lo guardo stasera.. mezza trasmissione gli è rimasta…invece l’anno scorso quel bellissimo ciclo..Lucarelli poi è un’infamità, vogliono togliere tutte le cose che si possono vedere.Rimarrà solo Luxuria

  4. Ciao, complimenti per il blog, veramente molto bello, passavo per invitartia visitare il mio spazio che ho creato da poco tempo, ti aspetto! Ciao!

  5. Guardando il reportage di Iacona m’è venuta la sensazione che dicesse cose per le quali potrà essere ucciso da un momento all’altro, proprio come i protagonisti delle decine di storie che ha raccontato ieri con semplicità passione e rigore.

    Ho 25 anni e non avevo mai visto prima, in vita mia, un documentario tanto ben fatto.

    A quando un po’ di D’Avanzo in tv?

  6. In effetti il suggerimento implicito quello era.

    L’ho pensato anche io. Iacona (e la sua troupe) è bravo sul versante narrativo. La partenza è sempre una piccola storia che poi si riconnette al quadro generale. Lo scorso anno fece un bellissimo lavoro sulla politica in calabria. Molto difficoltoso perchè da quelle parti ci sono spostamenti di personaggi da un partito all’altro di cui non è sempre facile seguire la ratio.

    Beh con tutto quel tourbillon è riuscito a rendere le cose molto chiare.E cominciava con la storia di due ragazzi che avevano vinto un concorso senza riuscire ad accedere al posto di lavoro..

    Non è detto che D’Avanzo potrebbe fare altrettanto.Una cosa è scrivere l’altra è …filmare quello che hai scritto

  7. di Iacona mi ha sempre colpito l’umanità che mette nei suoi servizi nei rapporti con gli altri, fin dalla prima volta che l’ho visto, quando parlava di case e di sfrarri.

    E’ un giornalista scrupoloso come pochi, speriamo che ce lo lascino, vista l’aria che tira.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.