La bella politica

La bella politica

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Non c’è niente di male ad ammettere che il PDL abbia ritirato, dopo aver opposto una breve resistenza, la candidatura Pecorella a giudice della Corte Costituzionale. Anzi non c’è niente da ammettere : è la verità.

Che poi tra Pecorella e Orlando ci siano differenze abissali, è tanto vero quanto ininfluente, soprattutto quando si parla di metodo e non di merito.

Confondere i due piani equivale ad un’ inesplicabile  scalata agli specchi. Alla fine della quale la verità rimane tale e quale,  e cioè  che la PDL ha ritirato una candidatura sulla quale non c’era possibilità di convergenza, mentre PD e IDV hanno insistito oltre ogni ragionevole chance di successo, con la candidatura Orlando.

Poi ci lamentiamo di non riuscire a trovare formule comunicative efficaci.

Men che meno, quando ad Omnibus un  passaggio di bigliettini tra La Torre PD, e Bocchino PDL, intercettato dalla regia e mandato in onda da Striscia la Notizia, rivela uno scenario in cui quelli che dovrebbero essere aspri contraddittori, altro non appaiono se non come un artefatto gioco delle parti, in cui il contendere c’entra pochissimo.

Io non lo posso dire…ma il precedente della Corte ? Pecorella.. sta scritto nel (non più) misterioso foglietto che stamane Antonello Piroso ha mostrato al pubblico e successivamente consegnato al Direttore del Riformista. Per gli usi consentiti, come si dice in questi casi.

Il mistero però, con buona pace di tutti i media che su  quel biglietto ricameranno a piacimento nelle ore a seguire, è  tutto racchiuso in quel io non lo posso dire.

Il senatore La Torre non lo può dire per rispetto all’alleato Italia dei Valori ?

Che non lo dica allora, assumendosi la responsabilità di una posizione francamente insostenibile, ma quantomeno chiara. 

Ovvero  dica apertamente cosa accade. Cioè che Di Pietro, al quale in questi giorni, è stato più volte richiesto di fornire una rosa di nomi in alternativa , si è rifiutato, insistendo su Orlando.

Certo che subito dopo un simile outing, a La Torre toccherebbero risposte a domande imbarazzanti, del tipo ma che alleato è uno che si comporta come Di Pietro?

Ma questa è un’altra storia. Non si può mascherare oltre certi limiti, l’errore di avere scelto alleati inaffidabili. Ma sono conti che si regolano direttamente. Non ci si può attendere che lo faccia l’avversario in vece nostra.

Poi è inevitabile che vada come è andata , cioè nel ridicolo e nella confusione.Con tanti saluti alla Bella Politica e annessi propositi della Prima Ora.

Un pensiero su “La bella politica

  1. … bel riassunto della vicenda, dato che non ho potuto seguirla integralmente… spero sia attendibile… ma credo che lo sia visto l’abisso in cui sta precipitando la classe politica/partitocratica italiana… non che siano tutti uguali ma… vabè…

    saluti

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