Su di una rossa mongolfiera

Su di una rossa mongolfiera

 

 

 

 


Quando ti sembra di essere divenuto incomunicabile col  mondo che ti circonda, meglio cambiar aria. E ciò ad evitare che insoddisfazioni e senso di isolamento, ti trasformino in un essere bizzoso, capace solo di coltivare rancori.

E così,  lo stoccaggio delle bottiglie vuote di un supermercato, diventa un’occasione rigenerante per l’anziano professore che, lasciata la scuola,  non intende rinchiudersi in un pensionamento che rimbambisce. Di questa avventurosa scelta trarranno profitto,  inaspettatamente anche le persone che, nella nuova esperienza,  gli si faranno intorno, catturate dalla straordinaria vitalità e da un senso dell’ umorismo ispido e sottile

Terzo capitolo della trilogia cominciata con Scuola elementare e proseguita con Kolja , questo Vuoti a rendere del pluridecorato Jan Sverak e di suo padre Zdenek – protagonista e autore, nel contempo -  si avvale di una sceneggiatura ben congegnata in cui tra le righe del racconto emerge un universo di relazioni e i contrasti tra vecchio  e nuovo mondo ( siamo a Praga) oltre che un’approfondita analisi dell’animo umano che però, nonostante il tema, viene condotta senza indulgere  nel pietismo e nella retorica ma nemmeno nella rappresentazione di maniera della vecchiaia arzilla.

 Poichè di sicuro non si possono rimpiangere stagioni in cui nei negozi c’erano per mesi e mesi solo pomodori e cetrioli sottaceto, ma all’epoca della Primavera di Praga il professore e sua moglie avevano vent’anni, disponendo di ben altri spazi e coltivando speranze rimaste purtroppo disilluse, mentre il presente sembra solo fatto di scontento e recriminazioni. Dunque, non su una forma di generico ottimismo è  fondata la storia ma sulla possibilità concreta di tirarsi fuori dalle peste se solo si smette di assecondare l’inerzia, l’ineluttabilità, il circolo vizioso.

Amore per il cinema manifestato in copiose citazioni  : nella struggente apparizione  del Ferroviere, omaggio a Treni strettamente sorvegliati di Menzel. Nel viaggio in mongolfiera per festeggiare l’anniversario di nozze ( ed un rapporto ritrovato) in onore di Giulietta degli Spiriti e di Federico Fellini.

 

Vuoti a rendere, è un film di Jan Sverak. Con Zdenek Sverak, Tatiana Vilhelmová, Daniela Kolarova, Alena Vránová, Jirí Machacek Titolo originale Vratné lahve. Commedia, durata 100 min. – Repubblica ceca, Gran Bretagna 2007. – Fandango

3 pensieri riguardo “Su di una rossa mongolfiera

  1. Che dici, dovrò anch’ io andare all’ ipercoop a cercare un’ attività alternativa?? ;-P

    Al momento sto benone e il tempo sempre mi manca…Va’ a capire certe dinamiche.

    Lo so che la gente non ci crede, ma è così!

    Ah, ieri sera ho visto su sky un film turco-tedesco molto bello “Ai confini del Paradiso”.

    Mi sono ripercorsa le tue recensioni, ma non l’ ho trovato!!

    Che fai? Mi fai macare il supporto? ;-DDDDDDDD

    In compenso ho scoperto con soddisfazione un commento su “La giusta distanza” che ho visto un paio di settimane fa e “La ragazza del lago”…film splendido che mi ha lasciato ( anche solo nel ricordo) una sensazione piacevolissima!

    Buona domenica, Sed! ;-)

  2. La situazione è tutta un’altra. Dalle classi indifferenti, alla scontentezza che il vecchio insegnante scarica sugli altri, passando per un rapporto famigliare difficile.

    Forse l’ipercoop può fare a meno di te.

    Non so perchè non ho parlato dei Confini del Paradiso.. ogni tanto mi distraggo, per esempio volevo dire di Wall-e, da un sacco di tempo, ma adesso che l’hanno ritirato dalle sale e sta per uscire il DVD….è tardi.

    Come non ho detto di Pranzo di ferragosto, film nato, cresciuto, pasciuto e girato in Trastevere fatto da trasteverini con un metodo molto speciale…ma tutti ne hanno parlato e allora…

    Mentre i film italiani che hai visto, sono stati entrambi una bella sorpresa a Venezia 2007 che non aveva film italiani in concorso ma solo nelle sezioni minori.

  3. carino anche il riferimento alle marionette e alla musica dei bicchieri di acqua, che ricordava Kieslowskj, La doppia vita di Veronica

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