Che barba, che noia

Che barba, che noia

Tra il Cioni di pattuglia –  che abbiamo preso il graffitaro –  e il Renzi additato futuro leader nazionale – che vuol cambiare la costituzione e il welfare – ci sarà pure dell’Altro in questo partito (che non c’è) e nella città di Firenze, messi in scena da Annozero giovedì scorso.

Certo abbiamo potuto vedere  la Casa del Popolo semideserta quando si parla di politica e affollata nei pomeriggi dedicati al liscio – dopo Giuseppe Bertolucci il fatto sembrava non essere più un segreto  ma tant’è, la visione della tombola, ci è stata riproposta come inequivocabile  segno dei tempi –

E ci hanno pure  mostrato  gli abitanti di un quartiere malmesso e degradato, fortemente determinati all’ astensione punitiva di gruppi dirigenti e/o governanti pervicaci e sordi. Ma fondamentalmente c’è lui, il vincitore delle primarie, il nuovo, il giovane, l’Obama italiano, tutto maglioncini pastellini occhiali e ciuffo, in perfetta rispondenza col curriculum demo-margheritino classico, dal passaggio negli scout a quello in  Comunione e Liberazione  dove – non viene detto ma tanto sarà così – ha imparato il mestiere, che miglior Scuola d’Impresa di quella, crediate, non fu mai vista.

C’è da dire però che a forza di correre dietro a questa benedetta comunicazione politica può capitare che ci si dimentichi facilmente proprio del contendere, cioè della Politica. E infatti ad Annozero più che parlare di malfunzionamenti non si fa. Le ricette non sono mai interessanti. Meglio il Cioni a caccia di writers e il Renzi a rincorrere i macellai e gli chef illustri per piazzette e  mercati rionali.

Ma la di là delle definizioni sempre pronte – e sempre quelle – a lasciare di stucco, volendo passare dalla narrazione ai fatti, invece sono proprio i 100 punti per Firenze. Quelli su cui Renzi ha costruito la sua vittoria alle primarie, unitamente al resto del corredo : lo staff, il portavoce i ciclisti con la pettorina, i suoi volontari insomma e quel gran correre  in lungo e in largo per la città a promuovere se stesso. Dimenticavo Internet. Siti in stile .Obamiano beninteso.

Cosa aggiungere allora su quei cento punti programmatici, sedicenti innovativi, titolati ad effetto  -  Segui la multa, Ripartire dalla Zeta, Paline parlanti e così via – ? Di sicuro che a questi giovani – o vecchi – aspiranti amministratori non farebbe male viaggiare un po’ di più,  una qualsiasi capitale europea da chiunque governata – ma va bene anche Istambul mica c’è bisogno per forza della Ville Lumière – per capire intorno a quali Idee  cresce e si evolve una città, come viene recuperato il vecchio ed allocato il nuovo, come si riqualifica un’area e chi, al di là degli esecutori materiali  a smuovere la benedetta economia, dovrebbero essere i fruitori. A vantaggio di chi, si rivoltano le città come calzini. In funzione di quali politiche.

Invece niente : semplifichiamo, razionalizziamo tagliamo, ricuciamo compagini amministrative, cacciamo i politici e mettiamo i tecnici, istituiamo – parola magica – le Holding. Ma per fare cosa? Non certo per istituire serie commissioni di verifica dei contratti e degli appalti o modalità di affidamento che ne aumentino la trasparenza. L’innovazione alle volte più che nell’informatizzazione si nasconde tra le pieghe insospettabili di buone procedure.

Nè c’è ombra di politiche sociali, se si eccettuano scarni e  generici riferimenti buoni ad Abbiategrasso come a  Grottaferrata. Non ci sono  centri antiviolenza, consultori, programmi di integrazione scolastica, tavoli interreligiosi, politiche per l’infanzia. Di colpo sono spariti da Firenze i poveri, gl’immigrati, le donne e i bambini. In compenso ci sono molti navigatori satellitari e quel tanto di tecnologia che fa nuovo in avanzata. E a parte aprire i bar di notte e fare il Cinema d’Estate, il deserto.

Non so se Matteo Renzi abbia la stoffa del leader nazionale, fin qui s’è visto solo uno stile disinvolto ed autocompiaciuto, da narcisetto in diretta. E siccome molto mi fido del giudizio di quelli della tombola, l’allusione alla smania di protagonismo e ad una marcata attenzione a fattori marginali, per quanto scontata, un po’ m’impensierisce.

Ma non perchè l’accostamento - inappropriato – con Enrico Berlinguer, proposto dalla scaletta, rimanda a fasi in cui il nuovo si ricercava , senza che fosse identificato necessariamente  attraverso l’adozione di criteri generazionali, ma per il grosso potere che oramai ha assunto la forma rispetto ai contenuti : Matteo Renzi con i suoi cento punti, non dimentichiamolo, ha vinto le primarie e ad un certo punto bisognerà sin sperare che sia lui a vincere le elezioni e a governare Firenze.

Non ci fosse stato Staino a segnalare il punto di debolezza di una candidatura esclusivamente da dare in pasto alla comunicazione, pur nell’ingenerosità della definizione – pollo da batteria – si sarebbe potuto pensare, al solito,  di tenersi il vecchio, se questo è il nuovo. E invece bisognerà continuare a cercare. Ma per carità : possibilmente lontano da Renzi.

Nell’illustrazione il Nettuno di Piazza della Signoria

 

14 pensieri riguardo “Che barba, che noia

  1. Sed, grande notizia a RE: primo processo per stalking domani in direttissima. A noi ci tocca mercoledì. Secondo me è di buon augurio.

  2. … e povero anche il Nettuno, cinto di coronina anticacate.

    E non glielo si dica a Renzi, che lo share di Obama è calato.

  3. Ma meno male che il mio disgusto trova spesso le tue parole a dargli una gran mano.

    Comunione e Liberazione che invade spazi politici non (ancora) suoi perché il Pd è uno spazio politico amorfo e permeabile a qualsiasi cosa lasci un attimo stupiti.

    Le so fare anch’io le battutine sul calcio, so essere anche io cattivello ma a differenza di questa categoria di automi dello stupore (e del successivo spaccio del nulla) non ho mai utilizzato né la parola giovane né la parola nuovo in vita mia.

    Sogno giovani che si calino nella politica con le palle e il cervello che sono necessari per valere e farsi valere, e ci ritroviamo chimere create da processi mostruosi (come sono le primarie) che spacciano le sconfitte degli altri per vittorie rivoluzionarie (visto che il signorino non è proprio un novizio visto il mestiere che fa).

    E alla tua sinistra si sta mettendo in scena uno spettacolo ancor più deprimente, e così alla tua sinistra non sarà in grado di nascere nemmeno ora, dopo 2 anni e mezzo dalla creazione del disordine, qualcosa che possa considerare finalmente anche mio.

  4. C.L da sempre dilaga in ogni direzione, è la sua missione politica ed aziendale e non si capisce mai dove comincia l’una e dove finisce l’altra.

    Un fenomeno che fu istruttivo osservare.

    Per il resto auguriamoci che il disgusto non produca il più pericoloso degli effetti collaterali : quello di sentirsi migliori degli altri e di sottrarsi.

    Capire non sarà servito a nulla se genererà astensionismi o atteggiamenti falsamente critici.

    Al solito rimane poco spazio per dirgliene quattro sul serio.

  5. Voterò per la nuova sinistra alle europee, naturalmente, e per quello che potrò proverò a capire se si potrà fare qualcosa di serio all’interno di questo soggetto: mi resta un pizzico di centralismo democratico e il voto resta sempre il voto, non si butta mai né ci si astiene a vanvera (tranne che per il referendum elettorale, che sarà la prima – e spero ultima – astensione della mia vita).

    Alle provinciali voglio punire l’eccesso di zelo nell’alleanza col Pd, davvero inutile al primo turno visto il meccanismo elettorale che prevede il ballottaggio: siamo diversi dal Pd, e c’è bisogno che questo segnale di coraggio e identità passi nell’elettorato almeno in queste occasioni, in cui il senso di responsabilità non impone scelte differenti.

  6. Del centralismo democratico ti potresti anche sbarazzare però, non è il massimo a fronte di soggetti politici dimensionati ed eterogenei ma anche data la peculiarità dei tempi che corrono.

    Il rischio è di maneggiare uno strumento inservibile.

    Come sbattere 100 uova con la forchetta.

  7. Lo scorso giovedì, caso raro, non ho visto Anno zero, preferendo “Onora il padre e la madre” di Sidney Lumet, su sky 24h.

    Al termine del film, però, sono riuscita a imbattermi nelle battute finali e, vedendo Renzi e il resto della compagnia, ho immaginato una puntata sul PD.

    Mi par di aver capito che ci sono stati i soliti sipari sugli interventi di Grillo.

    Non so dove ho letto che ormai Anno Zero si sta trasformando in uno spottone continuo ad uso e consumo di Di Pietro&Co.

    Ti dirò, ho molto riso su una vignetta di Vauro che al momento ( però) non ricordo…

    Per il resto ho avuto l’ impressione di non essermi persa un granché…

  8. Santoro tiene ancora alla sua reputazione di uomo di sinistra, più che altro è Travaglio che fa gli spot.

    Del resto Di Pietro è anche televisivamente più interessante di chiunque altro,in questo momento. Pallido eroe escluso, s’intende.

    Il punto è che la trasmissione mantiene la stessa formula di sempre e alle volte sembra non funzionare proprio dal punto di vista dell’informazione. Meglio il più scarno e minimale Lerner.

    Gestire il collegamento esterno, gli ospiti e i politici in studio non è semplice e infatti è proprio questa difficoltà che spesso genera confusione.

    Comunque tra Lumet e Renzi non c’è storia.Hai fatto bene a vedere Lumet

  9. ormai conciati come stiamo, si rischia che è meglio persino visionare un cinepanettone. Perdona l’iperbole, ma veramente non ne possiamo più.

  10. Se proprio dobbiamo farci del male, potrei suggerire visioni anche peggiori.

    Comunque non può sempre piovere…

    Ora riprendo fiato poi vedo di fare il “che barba che noia” della destra”…cosa credono quelli…di essersela scampata?

  11. Dunque ti aggiorno, per quel caso nella stampa, lunedì scorso i domiciliari sono stati convertiti in cella fredda, sentenza il 6 di aprile

    Per il caso più vicino, l’udienza ieri ha stabilità la necessità di cura e l’allontanamento di almeno 500 m (al ritorno del tribunale era comunque sotto casa a scappare dalla polizia)…si aspetta la decisione del tribunale dei minori per le visite…e soprattutto il documento ufficiale che sarà (spero) emesso domani per poter procedere all’arresto in caso di recidiva…(ho già avvertito un gran numero di colleghe a chiamare il 112 in caso di comparsa del personaggio, il che equivale ad una specie di ronda femminista di solidarietà)…

    ps: il giudice ha dovuto farlo uscire con la forza dall’aula

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