Sotto..sotto…strapazzato da analogo destino

Sotto..sotto…strapazzato da analogo destino

SOTTO-SOTTO-STRAPAZZATO-DA-ANOMALA-PASSIONEBella la fotografia di Dante Spinotti, belle le scene di Job e azzeccata la scelta delle locations –  l’area intorno al Teatro Marcello, una specie di zona franca, antica per sovrapposizione di varie epoche,  incastrata nel traffico tra il Ghetto, le Botteghe Oscure e la via, allora detta del mare, oggi Petroselli e poi ancora gli studi di  Cinecittà e il giardino dei mostri di Bomarzo –  Bellissima la musica di Paolo Conte.

Bella la rappresentazione dell’aria  che tirava a Roma agl’inizi degli anni 80, con l’Effimero di Nicolini, Massenzio, i teatri e i film sperimentali, le scuole di samba brasiliane in parata ai Fori Imperiali,  la discussione delle femministe sull’estasi di Santa Teresa e infine una delle stazioni più controverse e delicate della rivoluzione cultural – sessuale, giunta dopo un’irresistibile avanzata, a riflettere sui rapporti amorosi tra persone dello stesso sesso.

Bella anche la regia di Lina Wertmüller e bravi gli attori, Montesano un po’ sopra le righe mentre Luisa de Santis, Isa Danieli  e Veronica Lario che con  voluta cadenza bolognese interpretava il ruolo della moglie sognatrice e cinefila, erano talmente efficaci  da riacchiappare le sorti di un film che tra tante cose buone  aveva un unico imperdonabile difetto : i dialoghi,  in alcuni momenti talmente straripanti da invadere campi minati di noiose e cervellotiche considerazioni.

Anche in quel caso Esterina – Veronica, metteva a soqquadro il tran tran coniugale rivelando ad Oscaretto – Montesano che la persona – tipica e pudibonda espressione d’epoca – protagonista delle sue fantasie erotiche , non era un uomo ma una donna, provocando così nel coniuge comunista doc, le reazioni inconsulte e perbeniste tipiche della virilità dell’orgoglio offesi. 

Nessuno dei capisaldi comportamentali della pratica maschilista – dalle botte, alle coltellate, passando per gl’insulti più volgari ed infamanti – veniva risparmiato ad Ester, colpevole nemmeno di vero e proprio adulterio ma soltanto di essere stata sincera. Evidentemente senza accorgersene aveva mirato diritto al cuore del problema. Secca e precisa, come solo una moglie sa fare.

A vederla così, Veronica Lario, allora come ora, non sembra proprio di quelle che senza  matrimonio  con un uomo ricco ed importante, si sarebbe persa. Non come i detrattori ed i teorici dell’ingratitudine – sono un tipico di ogni divorzio – vorrebbero far credere. Alla fine comunque la si pensi, tra le tante lezioni di questa vicenda che quanto a volgarità, prepotenze ed insulti, è solo all’inizio, una soprattutto brilla ed è quella che oltre i soldi e il potere c’è ancora vita. E dignità. Non poco in epoca di asservimenti di tutte le specie.

 

Sotto… sotto… strapazzato da anomala passione è un film di Lina Wertmüller del 1984, con Enrico Montesano, Veronica Lario, Luisa De Santis, Mario Scarpetta, Massimo Wertmüller, Alfredo Bianchini, Sergio Solli, Jole Silvani, Dario Cantarelli, Umberto Zuanelli. Prodotto in Italia. Durata: 105 minuti.

4 pensieri riguardo “Sotto..sotto…strapazzato da analogo destino

  1. Così la smettono di dire che senza di lui,lei non sarebbe stata nessuno.Anche il prossimo post ha un vecchio titolo….( modificato)

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