En attendent ( apriamo ‘sto tag )

En attendent ( apriamo ‘sto tag )

In attesa di conoscere le opzioni politiche – e se del caso di contribuire a formularne ulteriori – si apprende che tutti i candidati alla segreteria vogliono il rinnovamento, indistintamente rifiutano le vecchie logiche, come un sol uomo  disdegnano le correnti  e c’hanno pure un sacco di giovani da inserire in squadra. Qualcuno è persino giovane di suo.

Intanto domani c’è Direzione Nazionale per l’approvazione dei regolamenti congressuali che saranno pure complicati – mai viste regole per smazzare le poltrone che siano semplici – ma hanno il pregio di evitare pasticci del tipo ( tanto per fare un esempio)  che la mozione che la vuole cotta si allei con la mozione che la vuole cruda per battere tutti insieme quelli che la vogliono al dente. Con tanti saluti, se ciò potesse accadere, al senso delle primarie e   alla chiarezza della cosidetta linea politica che tutti reclamano unica, netta e intellegibile.

Fin qui niente di nuovo, compreso un gran dafare per i retroscenisti e non solo quelli dei giornali, nonchè un rimpallarsi da un gruppo all’altro di espressioni del tipo : ma questi qui non dicono come –  sottinteso, lo fanno questo rinnovamento – e che garanzie ci sono etc etc.

Schizzetti di veleno qua e là sulle dichiarazioni d’intenti e il prevedibile avvio della campagna denigratoria – ingiusta e speciosa peraltro -  contro la Serracchiani, completano l’affresco. Del resto la ragazza le ha tutte : è giovane, è donna, è capace e ha avuto successo. Qualunque sarà la sua scelta, questo, ahimè, non è che l’inizio.

Ciò detto, poichè non è mai troppo presto per ammassare le truppe, sono ufficiosamente iniziate le relative operazioni con qualche piccolo spariglio in termini di chi sta con chi e un minimo di rimescolamento delle carte. Non sto qui ad annoiare su quel che ha detto Gentiloni a Rutelli. Sui giornali c’è già tutto.

Et moi…? E io resto al momento in attesa e pure con qualche perplessità di tipo, almeno per l’occasione,  Bettiniano – distante da Bersani e poco convinta da Franceschini –  Un po’ perchè registro tra i più assidui frequentatori di assise congressuali,  la stessa mia fastidiosa sensazione di de- ja -vu e poi perchè  so per certo, che per quanto partecipata e attiva possa essere la fase, difficilmente un congresso risponde in pieno alle aspettative. E in questo caso, ne avverto molte. E infine perchè senza piattaforme politiche non resta che giocare a comporre e scomporre le compagini. Ha ragione, al solito, Chiamparino, quel che conta è la politica non con chi stanno gli amici.

Aspettiamo dunque il quarto e forse quinto uomo – il terzo c’è già ed esordisce domani –  Aspettiamo il Lingotto (dal quale io spero vivamente esca qualcosa di più che un semplice endorsement) . Aspettiamo una donna?

Ecco, questo proprio non pare all’ordine del giorno.

Ma poichè l’ultima cosa che vorrei fare è gettare acqua sul fuoco – semmai un po’ di benzina, visto il clima, di apparente attivismo ma in sostanza un po’ soporifero – ovvero esercitare lo sgradevole  ruolo nevrotico – distruttivo di quella che tanto già si sa come va a finire, intanto apro il Tag, l’entusiasmo verrà.

 Nell’illustrazione Le serment  des Horaces di David. La stagione è pittorica, si vede.

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