Qui si racconta ….

Qui si racconta ….

….il ritorno in grande stile del film cosidetto politico  e di come una manciata di pellicole sui comunisti italiani, raccontati per quel che sono stati, al netto quindi di immagini truculente da propaganda FIDE,  offrì il destro ai soliti  per sostenere quanto la libera circolazione delle idee, sia un fatto scontato in questo paese.

Splinder permettendo, mi piacerebbe raccontare anche il resto della Mostra ma le peripezie di queste ultime ore in materia di bozze e pubblicazione del post, non suggeriscono di allargarsi troppo con le promesse. Guardare, a tal proposito la data e l’ora d’inizio di questo scritto ( oggi è 15 settembre). Mi sa che è tempo di migrare. Nelle more… prima i film in uscita, poi tutti gli altri.

Il sequel de Le Ombre Rosse cominciò la sera della Prima, riaccese che furono le luci della sala e finì due giorni dopo a pesci in faccia sulle colonne dei principali quotidiani. Incorreggibili Ombre, sempre pronte a far volare gli stessi stracci, così meticolose nella ricerca del messaggio e del rappel –  E che avrà voluto dire il regista con questo film ? E a chi ha voluto alludere? E dove sono io? – da non accorgersi che in un film feroce ed ironico come quello di Maselli, le lacrime di commozione sono quantomeno inopportune come pure il Disappunto per non essere stati ritratti al meglio. Ci siamo tutti ! Concluse la vecchia ragazza sul foglio antagonista, al termine della querelle. Con lo spirito giusto, un film da vedere, riconsiderando il ruolo di Maselli, uomo di cinema  impropriamente tacciato d’incapacità di rinnovarsi. Se proprio non se ne può  fare a meno, si preparino pure i fazzoletti. Ma di questo non si incolpi il regista. Si consiglia anzi di accettarne tutte le (numerose) provocazioni.

Anche per Il Grande sogno,  dispiego di   polemiche a non finire, quella sull’ idoneità artistica di Scamarcio da parte del più grande esperto italiano di casting, è sembrata piuttosto oziosa ma niente rispetto all’exploit  dei quattro fascistelli che a Roma hanno imbrattato i manifesti del film con la scritta NO 68 ( ma che vor dì?) e promesso il picchettaggio delle sale. Il rischio prequel e l’intervento di Placido hanno poi convinto il sindaco a bacchettare gl’incauti e non se n’è fatto più nulla. Ciò detto il film pur non avendo nulla a che vedere con The Dreamers e con la Meglio Gioventù – Il terzo tassello di una trilogia? Si vabbè – è da vedere. Magari l’esprit du temps non schizza proprio fuori dallo schermo per invadere la sala e qualche omissione rispetto al contesto storico c’è , ma sono scelte.  E’ invece,  apprezzabilissimo il tentativo (riuscito) – esattamente contrario a quello di Maselli che calca volutamente la mano sullo stereotipo – di non rendere al pubblico l’album delle figurine, ne’ l’affresco epico. Un rischio che, strettamente connesso col tema in questione, avrebbe fatto naufragare irrimediabilmente il racconto in acque insidiose. Un lavoro intellettualmente onesto come è spesso nello stile di Placido. Emozionante – quantunque ennesimo – outing di Carlo Rossella alla presentazione del film. Anche lui ha fatto il 68 ma poi ha cambiato vita. Ecco.

( E meno male che stavolta l’annotazione di stile sul verde – terriiiiiibile – dell’eskimo, rilasciata tempo fa a Porta a Porta, se l’è tenuta per sè)


Con forti dubbi circa il successo di Videocracy qualora non fosse intervenuto il diniego Rai Mediaset di programmarne i trailer, ecco qui un documentario sui valori di Successo & Carriera, esaltati da una videocrazia che detta legge decretando  l’inscindibilità del binomio apparire – esistere. Niente di nuovo dunque,  compresi i  linguaggi, a tratti assai somiglianti a quelli videocratici. Forse la critica per essere efficace, andrebbe esercitata adottando modi e stili differenti, alternativi. Insomma è proprio indispensabile che io veda Corona nudo per capire a che punto siamo?


Avendo solo trent’anni, Susanna Nicchiarelli, non può essere certo sfiorata dalle degenarazioni melo- retro- nostalgiche di un certo modo di raccontare il Come eravamo . Informata sui fatti, tuttavia lo è davvero, visto che ha posto al centro del suo bel film, le imprese spaziali dell’Unione Sovietica, ingenuo motivo d’orgoglio  nei comunisti italiani degli anni sessanta. Dalle sue indagini presso i vecchi iscritti al PCI,  Susanna ricava una visione niente affatto edulcolorata della militanza che pur  rappresentata come impegno civile e conseguente stile di vita, non manca di elementi dissonanti quali il  settarismo e il maschilismo, in effetti  presenti nella mentalità (non solo)di allora. Ne risulta una commedia intelligente con un unica concessione alla malinconia per la perdita di un sistema di valori .

Le ombre rosse è un film di Francesco Maselli del 2009, con Roberto Herlitzka, Valentina Carnelutti, Flavio Parenti, Lucia Poli, Luca Lionello, Carmelo Galati, Veronica Gentili, Roberto Citran, Eugenia Costantini, Federica Flavoni. Prodotto in Italia. Durata: 91 minuti. Distribuito in Italia da 01 Distribution

Il grande sogno è un film di Michele Placido del 2009, con Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Michele Placido, Luca Argentero, Laura Morante, Massimo Popolizio, Alessandra Acciai, Marco Iermanò, Pasquale Cassalia, Enrico Papa. Prodotto in Italia. Distribuito in Italia da Medusa

Videocracy – Basta apparire è un film di Erik Gandini del 2009. Prodotto in Svezia. Durata: 80 minuti. Distribuito in Italia da Fandango

Cosmonauta è un film di Susanna Nicchiarelli del 2008, con Claudia Pandolfi, Sergio Rubini, Miriana Raschillà, Pietro Del Giudice, Susanna Nicchiarelli, Angelo Orlando. Prodotto in Italia. Durata: 85 minuti. Distribuito in Italia da Fandango

12 pensieri riguardo “Qui si racconta ….

  1. ho visto ieri sera Il grande sogno. Non mi ha molto entusiasmato, anche se riconosco che è stato un lavoro onesto. Si è ricordato persino di Avola, di solito caduto nel dimenticatoio generale. Si sente però l’occhieggiare qua e là a vari film, più o meno noti, tipo Alice’s restaurant o Fragole e sangue.

  2. Non perderti Cosmonauta, del pacchetto di cui sopra è il film più entusiasmante. E Maselli, non dar retta alle puzze sotto al naso, vale.

  3. appena arrivano da queste parti mi faccio la solita maratona. Se e quando arrivano. Il grande sogno lo hanno sbattuto in sala 3, il pulman, ma a dire il vero ieri eravamo in sei. Lo so, Maselli s’acchiappa sempre le stesse critiche, ormai sono anni.

  4. “Il grande sogno” gira con un congruo numero di copie e ha sfiorato i 900.000 € questo week end.

    Direi bene.

    Maselli non pervenuto, ma si può indovinare facilmente.

    Comunque…indipendentemente dalle posizioni politiche ( quelle dei congressi, per dire ) che non potrei condividere nemmeno a legnate, ammiro Maselli per l’impegno civile, il che non vuol dire solo fare film militanti, ma occuparsi fattivamente di mille questioni legate al cinema.

    Allora che dobbiamo fare? Siccome la passione civile è diventata un disvalore, bolliamo Maselli senza manco andare a vedere i suoi film?

    Interno 0, passato inosservato un paio d’anni fa, era invece un bel lavoro.Ma…chi l’ha visto?

  5. per ora niente Maselli dalle mie parti. Spero nel Modermissimo, che fa spesso programmazioni non commerciali.

    Ma dove è finito il tuo Header?

  6. Ormai, è chiaro, qua, dalle nostre parti, il “gene” della cinefilìa l’ ha ereditato Micol.

    Mentre se ne stava col nuovo moroso un paio di giorni nell’ Alto lago, insieme a noi, li ho visti smanettare sull’ Iphone o similari perché lui stava prenotando al volo la tessera per la settimana di Venezia.

    In pratica, durante uan settimana, con 45 euro, a Milano ti puoi rivedere ( quasi) tutti i film di Venezia in alcune sale dedicate!

    In sostanza vengono trasmessi 150 film in una settimana!!! ;-P

    Beh, loro ( a parte il primo giorno, che ne hanno visti 4, a partire dal primo pomeriggio…) credo che se ne vedessero una media di 2, talvolta 3.

    Hanno evitato quelli che sicuramente usciranno in sala, vedi Baarìa o Lebanon o Il grande sogno.

    Nel complesso a lei sono piaciuti moltissimo Women Without Mendi Shirin Neshat, poi Soul Kitchen di Fatih Akin, – VALHALLA RISING di Nicolas Winding Refn , Cosmonauta e ..Gordos ( che aveva sottotitolato Alice!) ;-P

    A dire il vero Alice aveva anche sottotitolato La sangre y la lluvia, che penso , però, fosse piuttosto pesante.

    Micol mi ha detto di essere uscita solo una volta… a film non finito: si trattava di un film portoghese, di una pesantezza infinita. Mi pare “Insolaçao” ma non ne ho la certezza.

    Aveva proposto di fare la tessera anche a noi, ma un conto è essere già a Milano, come lo sono loro; un conto metterti all’ anima il viaggio, la ricerca del parcheggio….ecc ecc

    Insomma, alla fine ne vedremo ben pochi e solo quelli che passeranno su sky! :-P

  7. Purtroppo il film ” impegnativo” andrebbe visto da solo, quando se ne vedono 4 di cui uno è “La sangre”, ovviamente quest’ultimo viene penalizzato dalla stanchezza.

    Considera poi le versioni originali e i sottotitoli e il circasso e i dialetti…e le allusioni e i richiami e le citazioni…oh ..alla fine ti si impiccia il cervello.( lo dicono persino i giurati che tutto sommato vedono meno roba).

    Quest’anno poi, anche una vecchia belva degl’incastri con gli orari aveva il suo bel da fare, troppi film e tutti da vedere.

    Io poi non sopporto le proiezioni per la stampa – mi piace stare in mezzo agli spettatori veri – ma qualcuna “per ottimizzare” me la sono dovuta fare pure io.

    Comunque con i premiati non si sbaglia!!! La giuria ha fatto un lavoro da par suo e Lebanon è un film meraviglioso (non di prontissima uscita però)

    Sono contenta che le figlie cinematografare vadano anche al cinema come spettatrici, servirà al loro lavoro, più di quanto non possano pensare. Le immagini entrano nella testa e ci rimangono per sempre.Tutto curriculum…

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