Dallo Shtelt al Minnesota il passo è (quasi) breve

Dallo Shtelt al Minnesota il passo è (quasi) breve

Comincia con una storiella finto yiddish ambientata in uno shtelt ottocentesco. Il  dibbuk – sorta di fantasma – scambiato per essere umano, diventa l’occasione di una diatriba tra coniugi. E  finisce con uno sbalorditivo avvertimento nei titoli di coda :

 Nessun ebreo è stato maltrattato durante la realizzazione di questo film.

Tra prologo ed epilogo, la riscrittura della storia di Giobbe, affascinante, iperbolica, triste – e assai saccheggiata da letteratura e cinema – metafora della condizione umana.

Una vicenda paradossale, bizzarra in cui s’ intrecciano;Torah, Jimi Hendrix, Bar Mizva, marijuana, traversie e Kaballà e che a tratti si perde – come è giusto che sia –  nei tradizionalmente fumosi ed irresistibili responsi dei diversi rabbi, interpellati a dirimere questioni, ovvero a mitigare i devastanti esiti della valanga di guai che travolge Larry Gopkink a serious men caparbiamente intenzionato, come ogni ebreo che si rispetti, a divenire mensch.

 Ma il Minnesota, patria dei Coen e di Larry,  è a distanze siderali da Manhattan e il versante surreale dello spirito ebraico, la raffinata ironia delle considerazioni filosofiche alle quali  ci ha abituato Woody Allen, facilmente sfuma nell’irriverenza di un humour nero che reca indelebile il marchio Coen.( e quello della commedia made in Israel, un cinema che purtroppo ci è dato di vedere raramente)

Siamo dunque ad un lavoro meno strombazzato di Burn after reading o di Non è un paese per vecchi, interpretato da attori bravi quanto sconosciuti. Ma non per questo meno efficace e divertente nella sua follia di mescolare menschenkeit e Jefferson Airplanes, Torah e Sidor Belarsky, di mettere in bocca ai rabbi i versi delle canzonette o di far apparire scritte in ebraico in luoghi inattesi. Oltre la rara capacità dei Coen di raccontare di sè e del proprio passato senza scivolare in operazioni nostalgiche, senza inciampare  in fastidiose radici che, particolarmente in questo caso, diventerebbero monumenti alla Noia Autoreferenziale.

A Serious Man è un film di Ethan Coen, Joel Coen del 2009, con Michael Stuhlbarg, Richard Kind, Fred Melamed, Sari Lennick, Aaron Wolff, Jessica McManus, Peter Breitmayer, Brent Braunschweig, David Kang, Benjy Portnoe. Prodotto in USA. Durata: 105 minuti. Distribuito in Italia da Medusa

 

2 pensieri riguardo “Dallo Shtelt al Minnesota il passo è (quasi) breve

  1. si si ….e poi dalle tue parti puoi godertelo in lingua originale che è decisamente meglio del doppiaggio.Almeno in questo caso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.