Mina & Bilal ( Welcome)

Mina & Bilal ( Welcome)

Con risultati alterni, qualche capolavoro ma anche diverse operazioni ambigue, melense quando non  ruffiane, il tema dell’immigrazione è oramai entrato a far parte della cinematografia di tutto il mondo.
Welcome del francese Loiret però è  un film diversissimo da tutti gli altri. A marcare la differenza una visione lucida – anzi ruvida –  sia degli  effetti devastanti di certe inutili leggi sull’immigrazione, sia del dispotismo di alcune tradizioni nella cultura musulmana dei matrimoni combinati e del non riconoscimento della libertà di scelta delle donne.
Ci troviamo a Calais, detta dai francesi  la frontiera messicana, dove la clandestinità è reato e dove vige il clima asfissiante del vero e proprio stato di polizia
Ma Calais è anche l’ ultima meta di un viaggio verso il Regno Unitoche dovrebbe offrire a Bilal, diciassettenne curdo, (presumibilmente ) un  futuro migliore ma soprattutto l’opportunità di raggiungere Mina, la ragazza che ama e che vorrebbe sottrarre appunto ad un matrimonio combinato.

Ma Bilal che s’è fatto quattromila chilometri a piedi per giungere fin lì,  non ha soldi da offrire ai contrabbandieri, ne’ documenti, tenta la sorte nascosto in un camion ma viene scoperto. Offrirgli ricovero o sostegno significa per gli abitanti del luogo rischiare la galera, per cui il ragazzo che sa appena stare a galla, decide per l’unica soluzione possibile : la traversata della manica a nuoto.


Perchè come tutti i poveri disgraziati che si ammassano a Calais o in qualunque altra zona di transito per Terre Promesse, pensa che tutto sia  meglio che la povertà, la guerra, l’essere escluso, criminalizzato, braccato. Tutto, possibilità di morire inclusa.
La storia ruota intorno all’incontro con Simon il maestro di nuoto anch’egli  bastonato,seppur per altri aspetti, dalla vita, che dovrà prepararlo alla traversata e al rapporto che a poco a poco nasce  tra i due. Ergo la denuncia pur evidente ed ineludibile,  non è che il sottofondo di questo incontro di solitudini.
Alla fine nulla si salva in questa vicenda in cui il lieto fine potrebbe anche non rivelarsi precisamente lieto. Niente dunque a parte la storia d’amore e determinazione di Bilal e il rapporto quasi paterno con Simon .
Un film solidamente orchestrato mentre si avvale di un linguaggio che se non è originale, stravolge egualmente l’ottica tradizionale con cui, anche con le migliori intenzioni,  guardiamo all’immigrazione.
Da portarci lo staff leghista al completo. Campione d’incassi in Francia dove il ministro per l’Immigrazione s’è innervosito parecchio. E ben gli sta.

Welcome è un film di Philippe Lioret del 2009, con Vincent Lindon, Firat Ayverdi, Audrey Dana, Derya Ayverdi, Olivier Rabourdin, Thierry Godard, Murat Subasi, Firat Celik, Selim Akgul, Yannick Renier. Prodotto in Francia. Durata: 110 minuti. Distribuito in Italia da Teodora

3 pensieri riguardo “Mina & Bilal ( Welcome)

  1. …quando ho letto delle sovvenzioni statali al "cinepanettone" di Natale, ho dapprima pensato ad uno scherzo. Poi, ponendo la dovuta attenzione alla connessione logica delle parole, mi sono trovato costretto ad accettare la realtà (triste, tristissima…): il Ministero della Cultura aiuta con sgravi fiscali quella pellicola…perché è cultura, perché rappresenta l’Italia.

    Quando si dice "cultura di destra", ecco, adesso sappiamo a cosa si riferiscono.

    Welcome
    Il film, quando è uscito in Francia, ha suscitato discussioni anche accese ma nessuno dei politici transalpini si è sognato di vietarne la diffusione, diversamente da noi.
    Non appena posso me lo procuro in DVD …ovviamente in VO

    O.

  2. Si un classico bel film, tra i migliori visti quest’anno.Mi ci vuole un po’ di tempo per raccogliere le idee altrimenti le " recinzioni" sarebbero di più.
    Il distributore Teodora poi è da tenere d’occhio. Sono piccoli ma difficilmente sbagliano le scelte.

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