Dicci quant’è

Dicci quant’è

altan

 

 

Da una settimana a questa parte ho perso il filo della Finanziaria, nel senso che non riesco più a seguirne le evoluzioni. Non è certo l’informazione ad essere carente, anzi. Sempre più spesso, però le notizie e i dati che arrivano sono, quantomeno controversi. Per esempio ieri l’altro, Rita Levi Montalcini ha obiettato sul capitolo di spesa relativo alla Ricerca, minacciando di non votare la Legge nella sua interezza, se vi fossero stati tagli in quel settore. Ieri sono saltati fuori dal cappello 177 milioni e la Montalcini ha dato il suo assenso, a questo punto si è risentito Fabio Mussi, ministro dell’Università – ma erano fondi già previsti!-. Qui però due sono le cose : o la Montalcini non ha letto il testo e ha scatenato il putiferio senza sapere o Padoa Schioppa è Silvan, in grado di tirare fuori dal cappello 177 milioni dal nulla, senza correggere,cioè,  altri capitoli di spesa.Che dire poi di Mussi il quale  dichiara Mi basterebbe un programma per risalire alle medie Ocse in 5 anni: il che vorrebbe dire ulteriori 5 miliardi all’Università, 7 alla Ricerca. Questo è un anno «magro». Sacrifici devono farne tutti. Si può anche restare sostanzialmente fermi, persino in campi da cui ormai dipende, in tutto il mondo, la qualità e la solidità vera dello sviluppo. Se però si torna indietro, addio.”.. Ora la finanziaria si aggira intorno ai trentacinque miliardi,Mussi ne vuole dodici, pari cioè a quanto Padoa Schioppa ha destinato allo sviluppo.Fermiamo il paese?Mettiamo altri balzelli?Insomma perchè chi dice che vuole dodici miliardi,non spiega pure come si dovrebbe fare per reperirli?Visto che è anche Ministro?.È come la tela di Penelope,(per di più corta) montata e smontata sistematicamente, stravolta da quotidiane smentite e rettifiche – si pensi alla tassa di successione o del bollo auto – tanto che ormai è impossibile coglierne la fisionomia complessiva o indovinarne gli obiettivi di fondo (a parte quelli meramente contabili). Molti danno la colpa a Rifondazione, ma addirittura Fausto Bertinotti ha ammesso nei giorni scorsi che la finanziaria ormai è senza anima. Stando dunque alla cronaca, l’ultima traballante norma che appena annunciata già è stata semi-smentita, è la tassa di soggiorno. Dopo la levata di scudi dei comuni e delle associazioni di categoria, il sottosegretario all’Economia Alfiero Grandi è corso immediatamente ai ripari rassicurando tutti che la norma, che introduce un tributo fino a due euro per i piccoli comuni e fino a cinque per le grandi aree metropolitane, potrebbe essere modificata.L’idea di Finanziaria non blindata,di concertazione,avrebbe potuto significare come  questo governo fosse disponibile a recepire critiche e istanze.Invece è un guazzabuglio ed è dal 30 settembre,cioè dal giorno della sua presentazione, molti sono stati gli smembramenti,gli stralci e le aggiunte il tutto in una catena di affermazioni e smentite che non hanno tardato a dare una sensazione di incertezza e di caos.Ovviamente dietro alle reazioni più virulente ci sono gl’interessi colpiti,tuttavia non era difficile prevederne le obiezioni e risolversi a svolgere consultazioni preventive.Fare l’autocritica per incapacità di “comunicare” agl’ Italiani,i termini della manovra,mi sembra un po’limitatitavo.L’impalcatura originaria era buona ma dopo tutto queste modifiche è difficile per chiunque capire se i principi, i criteri guida, siano rimasti ancora quelli.Il governo non cadrà certo per questo,nessuno lo vuole,nemmeno l’opposizione che è ben lieta di aver affidato ad altri la gestione del disastro.A noi,impossibilitati oramai ad orientarci nel caos non rimane che aspettare che ci presentino il conto.Come pure Altan ha ben sintetizzato in una vignetta di qualche giorno fa.

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