Qualcosa di nuovo, di diverso (rompendo qualche schema)
Ai film di Moretti c’è sempre poco da aggiungere.Sono lì. Raccontano storie che puntualmente parlano della tua. Si dirà che il meccanismo di identificazione è tipica sindrome da sala di proiezione ma qualcosa di ulteriore, di esatto e di forte nei suoi film svela quale sia il valore aggiunto e il tratto indistinguibile del suo talento.
Prima di tutto una visione delle cose in cui ogni elemento convive in un sistema di connessioni logiche e una capacità di raccontare con naturalezza anche le più complicate e assurde vicende. Mostrando senza dimostrare, laddove il mostrare sottende una evidente pedanteria di scrittura,scenografia luci,recitazione e infine regia da tutto sotto controllo, ci porta al centro della storia, ce ne fa comprendere sin gli aspetti più segreti.
Dunque nell’affrontare il passaggio doloroso del distacco, peraltro annunciato – chi ha provato, sa – non ha bisogno di altro effetto se non la normalità dei gesti di cura.Tutto è lì pronto per passare ad una successiva fase chiamata con termine assai riduttivo di elaborazione del lutto .
Quindi è vero quel che è stato detto sul senso d’inadeguatezza comprimario di molti suoi film e che in simili casi conosce una delle sue maggiori fasi di esaltazione.
Storia di una perdita e di tutto quanto sta nella cognizione del dolore e nelle dinamiche che si attivano intorno al distacco mentre,come si dice cantilenando in questi casi, è necessario che la vita continui.Grandissima Giulia Lazzarini
Nell’illustrazione Buy,Moretti e la fila davanti al cinema Capranichetta. (Un’altra sala chiusa)
Mia madre è un film di Nanni Moretti. Con Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti, Beatrice Mancini Drammatico,durata 106 min. – Italia, Francia, Germania 2015. – 01 Distribution