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Parola di Romano

Parola di Romano

ProdiSi può essere o meno d’accordo con la politica del Governo ma non si può negare che, dopo una settimana dominata da discussioni sui nuovi modi della comunicazione politica,l’apparizione di Romano Prodi in televisione, ci abbia riconciliato con il valore della Parola intesa come strumento per produrre  dialogo,e non come oggetto contundente da scaraventare addosso agli intelocutori.Adottare un registro improntato più che alla semplice pacatezza, a quella civiltà che s’incarica delle argomentazioni dell’altro senza dovere per questo  rinunziare ad un linguaggio dirimente,rappresentano una fatica che importa un retroterra culturale e politico che a Romano Prodi non fa davvero difetto,impresa resa ancor più  difficile in una televisione in cui fa più sensazione il costo della buvette che l’aver riportato a livelli accettabili ,il disavanzo primario.Sarà anche letargico, poco incline agli effettacci dell’arte oratoria o a quella d’indovinare la cravatta, il Presidente, ma è di tutta evidenza che al Fare Politico servono rigore,diligenza,chiarezza e coraggio, non le definizioni rifritte o le denunce strillate ma l’indicazione dei percorsi con i quali procedere al superamento degli ostacoli.Lì si determina la Differenza e in tal caso, il linguaggio attraverso il quale ci si esprime, non è mai neutro. Romano Prodi ci ha trasmesso un po’ di chiarezza sugli orientamenti del Governo, senza creare aspettative con annunci trionfali (che pure gli sono stati vivamente richiesti) e riuscendo a parlare di risultati raggiunti.Che non sono pochi ne’ di poco conto.Anche se per sua stessa amissione, molto rimane ancora da fare. Stamattina invece, leggo che gli si imputa di appartenere ad una classe politica tutta chiacchiere e televisione.Può darsi. Ma visto che le nuovissime invettive invitano a scegliere con quali chiacchiere stare,io non ho dubbi : sto con quelle di Prodi.

Adesso basta con questa tortura

Adesso basta con questa tortura


Mentre in Parlamento procede ( a rilento ) il dibattito sul Testamento Biologico,il Tribunale di Roma ha prosciolto Mario Riccio il medico che interruppe la ventilazione meccanica a Piergiorgio Welby, una sentenza in linea con l’articolo 32 della Costituzione sul diritto del malato al rifiuto della cura ma soprattutto che fuga ogni dubbio sul capo d’imputazione coatto –  Omicidio del consenziente –  per il quale Riccio era stato rinviato a giudizio.  Si sancisce così che il rifiuto della cura riguarda tutte le terapie comprese quelle definite salva-vita .Il medico dunque ha agito secondo il proprio dovere attuando un diritto del paziente.Se solo si pensa al clima arroventato da polemiche che seguì la decisione di Welby di porre fine alle proprie sofferenze,non c’è che compiacersi di questa sentenza che consentirà a molti cittadini di comportarsi di conseguenza, consapevoli di essere protetti dalla Costituzione.Adesso basta con questa tortura.Sono le ultime parole di Giovanni Nuvoli che è spirato ieri  e al quale è stato impedito dai carabinieri ,il 10 luglio scorso,di attuare la stessa procedura di Welby.Vittima della violenza di una Stato ottuso,ha rivendicato il suo diritto,lasciandosi morire di fame e di sete, tra sofferenze che possiamo solo immaginare.

La digue rose contre la vague bleue

La digue rose contre la vague bleue

sieges

Ah  le gioie del maggioritario secco con doppio turno (per l’appunto alla francese). L’UMP di Sarkozy si conferma partito di maggioranza  all’Assemblea Nazionale ma perde,  bene che gli vada, una trentina di seggi.Il Front National sparisce con la disfatta di Marine Le Pen , mentre i socialisti dovrebbero guadagnare nella peggiore delle ipotesi , una cinquantina di seggi.Il secondo turno ha regalato  sorprese e un leggero riequilibrio delle forze in campo.Un’ opposizione rafforzata assicura maggiori garanzie democratiche  e restituisce un po’ di fiducia alla sinistra fiaccata dalle sconfitte e dai regolamenti di conti interni . I giornali non azzardano, al momento, una vera e propria analisi del voto ma  va accreditandosi  l’ipotesi che l’annunciato aumento dell’IVA (con conseguente levitazione dei prezzi) abbia giocato un qualche ruolo nei risultati e che il PS abbia in qualche collegio raccolto i voti dei MoDeM di Bayrou.Intanto la compagine governativa perde un pezzo importante per la strada : Alan Juppè Ministro dell’ambiente,  non è stato eletto a Bordeaux e secondo quanto annunciato da Sarkozy prima della tornata elettorale,dovrà dimettersi.Nemmeno troppo a sorpresa ma curiosamente,data la circostanza, quasi tutte le edizioni della sera in Francia, affiancavano ai risultati elettorali  la notizia del benservito che  Ségolène Royal avrebbe consegnato al padre dei suoi figli François Hollande segretario del PS e discreto oppositore della candidatura di Ségolène alle presidenziali.Le note concludono tutte con un’altra indiscrezione : La Royal avrebbe intenzione di candidarsi alla guida del PS al posto di Hollande. A proposito di redde rationem.Ed era anche ora…

Liberazioni

Liberazioni

Immigrati irregolari su una barca a Lampedusa. REUTERS/Tony Gentile

Alla vigilia del 25 aprile il Governo approva un disegno di legge delega sull’immigrazione che porterà alla cancellazione della Bossi Fini. Il provvedimento a cura dei Ministri Amato e Ferrero,vede il ritorno di saggezza e  buon senso  in materia di programmazione dei flussi e acquisizione di permessi di soggiorno,rende più trasparenti i canali legali, l’incontro tra domanda e offerta, con diritti e servizi che favoriscono l’inclusione sociale. Saranno inoltre chiusi i CPT di Ragusa  Brindisi e Crotone. Mentre saranno approfondite le condizioni di altre strutture di permanenza temporanea degli immigrati: in particolare, quelle di Torino, Bologna, Modena e Gradisca d’Isonzo (Gorizia). Attività che potrebbero concludersi con eventuali altre soppressioni o riqualificazioni delle strutture stesse. Una legge questa più umana, civile, e moderna che di sicuro contrasterà il fenomeno dell’immigrazione clandestina.Tramontano definitivamente,si spera,numerose storture contenute nella Bossi Fini non ultima una visione dell ‘immigrato come  potenziale nemico, con pericolosità propria. e pertanto destinatario di un diritto criminale apposito.

Lo spirito e la lettera

Lo spirito e la lettera

Qualcuno dirà che bisognava “fargliela digerire” e questo è il vero motivo di tutte quelle che possono sembrare acrobazie lessicali, di quel contestuale in luogo di congiunto,riferito alle dichiarazioni anagrafiche o per quel rimandare – geniale – la questione della reversibilità ad un dibattito sulle pensioni oramai indifferibile e che vedrà ben altre rivoluzioni al proprio interno e dunque anche quella che concernerà le coppie di fatto.Ha ragione Ritanna Armeni : una legge non è solo un insieme di articoli (perfettibili per altro) è anche l’affermazione di un Principio e in questo caso,quel che si è ribadito non attiene al solo ai diritto dei cittadini, conviventi a vario titolo, ma ben altro.Si stabilisce innanzitutto un principio di laicità come terreno comune di dialogo tra credenti e non credenti per risolvere i problemi di una società in piena trasformazione che sempre di più proporrà al legislatore temi complessi, intorno ai quali insisteranno morale,etica,diritto .Si conferma che il concetto di sintesi, così bene espresso da Giorgio Napolitano in una delle sue numerose sollecitazioni ad affrontare le questioni denominate sensibili, non significa la confezione di un pasticcio che contenga un po’ dei principi cattolici, un po’ di quelli laici, una spruzzata di dettato costituzionale e una sfumata di pensiero arcivescovile.Il lavoro che sta dietro a questi benedetti DICO è l’esito di una paziente tessitura laddove le perplessità affrontate avevano dignità ben differente da quella di chi ancora pensa che nelle pieghe del riconoscimento dei diritti di qualcuno sia nascosta la negazione dei diritti di qualcun altro, il che invariabilmente esprime un concetto di democrazia sordido e qui sì,davvero improntato al bigottismo e alla discriminazione. Se si fosse, con tutta l’operazione condotta intorno al riconoscimento delle coppie di fatto,anche solo tracciata una strada,un metodo che ci tiri fuori dalle secche dei dibattiti in cui invariabilmente i temi cosidetti etici s’impantanano,sarebbe già un risultato sorprendente. Portiamo all’esame delle Camere (perchè sia licenziato ma anche migliorato) qualcosa di più che un semplice compendio di norme che regolano la vita dei conviventi.Portiamo il riconoscimento dell’autonomia della politica dalle ingerenze e dai ricatti dei vari “Non possumus”.Per migliorare il testo,c’è tempo