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Vincono Obama e Huckabee (Hillary come Ségolène)

Vincono Obama e Huckabee (Hillary come Ségolène)

03caucus-1Succede a Hillary quel che successe a Ségolène: irresistibile ascesa nei sondaggi e nella curiosità dei media  all’inizio, sostanziale tenuta per mesi  e mesi in testa alla classifica poi, con l’avvicinarsi delle verifiche elettorali , una lenta erosione di consensi fino alla realizzazione di  un risultato insoddisfacente. Nel caso di Ségolène molto giocò la , nemmeno troppo, misoginia di molti giornali  e il tiepido appoggio del Partito Socialista Francese. Quanto a Hillary , la cui candidatura , al contrario, è sostenuta con forza dal Partito Democratico, è possibile che l’essere sulla scena politica in ruoli preminenti, da parecchi anni, non favorisca la piena identificazione del personaggio con  il cambiamento (l’espressione più usata di questa campagna) di cui l’America, anche su versanti opposti , sente estremo bisogno . E’ pur vero che i risultati dell’Iowa hanno sconvolto le attese anche in area repubblicana dove Mike Huckabee , l’uomo definito dagli avversari venuto dal nulla,tradizionalista,antiabortista titolare di una campagna condotta con modeste risorse , più giocata sul porta a porta che sull’uso di Internet e delle tecnologie,favorito per sovrapprezzo dall’assenza di Rudolph Giuliani, si è aggiudicato il caucus staccando Romney di ben nove punti.Supporters entusiasti per  il discorso di ringraziamento del vincitore  Obama Nessuno avrebbe detto che io sarei potuto arrivare fin qui. Poi ha ribadito i punti del programma : assistenza medica,ambiente,incentivi alle aziende che non delocalizzano la produzione, fine della schiavitù del petrolio.Infine Democratici e Repubblicani, dopo aver ringraziato gli elettori, sono partiti per il New Hampshire.Tra quattro giorni si replica.qui sotto tabelle elettorali del New York Times e sopra empty stage a Des Moines Iowa

Democrats %
Obama 38%
Edwards 30   
Clinton 29   
Richardson 2   
Biden 1   
Dodd 0   
Others 0   
100% reporting

Republicans %
Huckabee 34%
Romney 25   
Thompson 13   
McCain 13   
Paul 10   
Giuliani 3   
Others 0   
96% reporting

A new beginning

A new beginning

Il nuovo anno si apre con Hillary Clinton che il tre di gennaio affronterà la prima sfida delle Primarie in Iowa e qualche giorno dopo in New Hampshire. Statistica vuole che il candidato vincente in questi due stati abbia il 50% delle probabilità di diventare Presidente degli Stati Uniti e questo spiega la grande attenzione dei media  quantunque l’area non conti più dell’ 1% della popolazione americana  e si presenti scarsamente rappresentativa nella sua composizione, col 96% di bianchi in Iowa e qualche decina di migliaia di ispanici ai quali la clandestinità non consente diritto di voto.In ogni caso a giugno il Sud Dakota chiuderà la tornata, nel frattempo  significativo  sarà il risultato ottenuto il giorno cinque di febbraio – il super martedì – in cui le consultazioni per scegliere i candidati da mandare alle convenzioni si terranno in diciotto stati.La vera e propria campagna elettorale tra i due prescelti comincerà invece dopo le Convenzioni Nazionali che si terranno a settembre.Il nuovo Presidente sarà eletto il quattro di novembre contestualmente si terranno le elezioni per rinnovare un terzo del Senato e tutta la Camera dei rappresentanti  , salvo contestazioni, riconteggi e sentenze della magistratura , l’ eletto entrerà in carica dopo due mesi : a gennaio del 2009.Solo se il partito vincitore conquisterà la maggioranza del Congresso insieme alla presidenza sarà possibile uscire dalla attuale situazione di stallo dissipando il clima d’incertezza che regna nel Paese dopo le elezioni del 2006 e che è destinato a durare almeno per tutto il 2008.Incertezza nell’economia e nei mercati finanziari scombussolati dalla crisi di agosto con lo scoppio della bolla immobiliare. E  seppure  la produzione è in crescita e i consumi si mantengono forti, concreti sono i rischi di recessione dovuti all’inflazione che a novembre ha superato il 4% e alla mancanza di liquidità dovuta all’immenso debito pubblico. Senza considerare gli esiti devastanti di provvedimenti dell’amministrazione Bush in materia fiscale con i ricchi tassati al 19% contro il 31% del resto della popolazione. Più grave è l’incertezza politica, nonostante i democratici contino una solida maggioranza alla camera dei rappresentanti e una più esigua al senato, non riescono egualmente a contrastare l’ostruzionismo repubblicano,tantomeno il veto presidenziale.In questa situazione è impossibile per i democratici dar corso al programma elettorale,col risultato che se la sfiducia nel Presidente è ai minimi storici (28 %) anche quella nel Congresso non scherza (21%).Di questo clima di sostanziale paralisi hanno fatto le spese il programma di risparmio energetico e l’assistenza sanitaria per i bambini (due volte bocciata).Sfuma così anche la speranza di definire la questione delle guerre in Iraq e in Afghanistan  mentre appare sempre più evidente il fallimento americano della strategia di lotta al terrorismo. Ai cittadini statunitensi non resta che aspettare senza poter coltivare altre speranze che  la definitiva sconfitta repubblicana in novembre . L’anno ,si diceva , comincia con Hillary Clinton e con lo slogan della sua campagna : A new beginning. Che la fortuna l’assista.