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Tag: elezioni 2008

Salvarsi l'anima

Salvarsi l'anima

Siccome le campagne elettorali si fanno per prendere i voti e non per salvare l’anima agli elettori , difficilmente la Politica,  nell’ accezione più alta del termine, esce valorizzata da questi tours de force, miglior tratto distintivo dei quali, bene che  vada, è l’ossessiva ripetitività di frasi a effetto. Ottimistica e un filin velleitaria , sembrerebbe pure , in tali circostanze,  la ricerca  di  brandelli residui di spinte ideali,magari  da rinvenirsi nei temi dell’assicurazione alle casalinghe o della destinazione dell’extragettito. Manco lo staff di Obama il Trascinatore, riuscirebbe nell’impresa. Era fatale del resto, che nella stagione  delle aspettative  disattese, la vera Mission Impossible  sarebbe stata riaccendere le speranze. Da questo punto di vista , Veltroni con i suoi tentativi di Nuovo che Vorrebbe Avanzare, ha già compiuto alcuni piccoli miracoli in termini di risveglio dell’ attenzione e di rimessa in gioco di Possibilità che francamente sembravano smarrite. Tuttavia, per alcuni, ciò non è ancora  sufficiente a concedersi il lusso di una rinnovata fiducia, quella vecchia si è incrinata nella precedente esperienza di governo, troppo breve e troppo gravata da priorità di risanamento per essere percepita come segnale di vera controtendenza. Resiste pertanto , irriducibile agli appelli, la determinazione di una parte degli elettori che si ripropone di non andare a votare. Non so in che modo costoro pensino di trasformare la non scelta in una forma di incisiva protesta ma non importa, finchè si è in campagna elettorale le incertezze sono oggetto di attenzioni e offerte speciali come usa fare con i compratori difficili nei migliori  negozi ma a partire da lunedì, il dato dell’astensionismo subirà il consueto trattamento : qualcuno osserverà  che la disaffezione sta raggiungendo livelli europei o statunitensi, dopodichè – mal comune mezzo gaudio – si passerà ad altro contendere. L’attribuzione dei seggi, del resto, è un meccanismo che  l’astensione non riesce a scalfire in alcun modo, perchè insistere, da parte dei commentatori e dei politici, con la disanima di quel che poteva essere e non è stato ? Ad ogni buon conto, chi decide di non votare merita egualmente rispetto, inutile agitare gli spettri della democrazia in pericolo, non perchè il rischio non sia concreto, come è logico in un paese come il nostro in cui  la tentazione autoritaria trova sempre un terreno accogliente e sempre  è in agguato, ma perchè chi rifiuta di avvalersi di un istituto democratico, mette in conto ogni rischio connesso. Personalmente amo scegliere e men che meno rinuncerei alla possibilità seppur remota di contare, poi,  per quel che vale la mia esperienza, più difficili sono le condizioni , più controversi e articolati appaiono i termini della mia adesione a questo o a quel progetto, più risulta evidente che la realtà è  tale da rendere la mia scelta necessaria . Oggi dire no alla destra può sembrare riduttivo ma dire no a questa destra e al suo designato Premier, corrisponde già ad una bella e propositiva affermazione. La rivoluzione culturale indispensabile alla sconfitta del modello sociale imperante, non si fa con il voto ma nemmeno senza. E se interrogando tutte le perplessità afferenti a questa nostra, al momento, unica possibilità di  modificare un corso degli eventi che sembra oramai così irreversibilmente disegnato,non troviamo motivazione sufficiente,  pazienza . Quanto a salvarsi l’anima non è materia in cui mi sento particolarmente preparata.Vado a votare con dubbi che non da un giorno,  sono divenuti talmente parte di me che a momenti nemmeno mi accorgo di averne ma una certezza la coltivo  e mi piace oggi  farla valere :  Veltroni si può cambiare. Berlusconi no.

I care

I care

Mi sta a cuore. Più efficace traduzione del motto dei giovani americani migliori , Don Lorenzo non avrebbe potuto trovare . Nella selva di metafore e slogan politici che hanno attraversato gli ultimi  anni, l’ I care  mantiene integra la sua forza, un po’ perchè filo conduttore di un’esperienza Unica quale è stata Barbiana ma soprattutto perchè I care stimola l’istinto dello scatto in più rispetto al nostro abituale essere o meno d’accordo su di un’idea o su un progetto. I care. E corri con la mente subito a cosa puoi fare, perchè se ti sta a cuore davvero qualcosa, il solo Pensiero non può essere sufficiente a contenere la determinazione di quell’istinto. Ma non è tutto .  Don Lorenzo per esempio, ancora testimonia come essere dalla parte degli Ultimi significhi in realtà volere molto altro. Giustizia, equità, stesse opportunità per ciascuno. In una parola : Democrazia. Ancora quell’esperienza indica con chiarezza quanto sia aspro il cammino di chi si mette per traverso, magari perchè semplicemente s’interroga, coltiva o insinua dubbi e con questa piccola operazione si costruisce un’etica che di questi tempi equivale a mettere le bombe sotto la carrozza del tiranno, ovvero perchè direttamente contrasta interessi, o mette in dubbio poteri costituiti. Il Partito Democratico che ha preso l’avvio da Barbiana, ha espresso l’ambizione d’interiorizzarne lo spirito. E’ tuttavia lecita ogni perplessità e  senso di scoramento che accompagna il voto di domenica. Non può essere sufficientemente motivato chi vede ancora  irrisolte le grandi questioni che assillano la vita di questo Paese, ne’ l’aver avuto in Romano Prodi l’artefice del risanamento potrebbe di per sè attenuare la delusione, quando non il peso dell’insistere di effettivi disagi. L’astensione non è una scelta che mi è congeniale ma capisco chi ne è tentato.Il Partito Democratico non ha potuto ancora offrire di sè una visione certa, ne’ una prova dei fatti tale da poter essere considerato una garanzia effettiva. C’è molto di detto e scritto, ci sono i programmi, le liste, i dibattiti, la stampa, la generosa partecipazione di molte donne e di molti uomini, ma un partito non si può giudicare dalla campagna elettorale ne’ dalle scelte , seppur felici, ad essa connesse.Troppo poco per le aspettative deluse e per il conseguente bisogno di concretezza degli elettori. Troppo poco per capire come e se, l’idea di sintesi tra diverse sensibilità riuscirà a materializzarsi in un progetto comune che sia laico e improntato al valore irrinunziabile della Giustizia Sociale. I partiti si giudicano alla prova dei fatti. E fin qui il Partito Democratico  ha potuto solo esprimere promesse, dichiarazioni d’intenti : Parole. E anche se la gente di Roma ha trovato in Veltroni sindaco, l’amministratore che ogni capitale europea meriterebbe, ciò non è ancora sufficiente a confortare dubbi e disillusioni. Noi possiamo argomentare quanto vogliamo con gli elettori indecisi, presentare programmi e chiarire dubbi , motivare, ove ce ne fosse bisogno, alcune scelte del Partito Democratico dalle Primarie fino alla compilazione delle liste passando per le prove di dialogo sulla riforma elettorale, quanto poi a presentare Berlusconi come un reale pericolo per la Democrazia, non si fatica nemmeno troppo, in ogni piega dei suoi discorsi, è contenuto un pesante disprezzo per le istituzioni, un’idiosincrasia per le regole, particolarmente per quelle che potrebbero contrastare quel modo rapace di fare impresa di cui è campione indiscusso. Si può votare contro e in questo caso specifico  il contro sarebbe già un’affermazione ben definita ma si dovrebbe anche votare per un’idea di futuro che si stima essere la migliore e che appassiona. Quale che sia l’idea, noi sappiamo si dovrà confrontare con le persistenti anomalie di questo Paese : una destra con tentazioni autoritarie oltre il consentito e che non svolge il ruolo  liberista che le sarebbe proprio, una parte di sinistra che  cerca di sopperire alla carenza con quel che ne consegue in termini di confusione , mentre l’altra parte, poco incline a gestire il proprio rapporto con il potere, sembra destinarsi a quella perenne testimonianza che, almeno altrove, ne ha invariabilmente assottigliato le fila. In mezzo tutto l’ individualismo e il corporativismo che il tempo che passa sembra acuire e che impedisce la formazione di una coscienza del Bene Comune.  Alla fine di tutto, quel che si può chiedere agli elettori è sempre un (ennesimo) atto di fiducia verso una forza politica che si spera abbia conservato nel proprio DNA uno dei tratti distintivi del proprio passato e che a più riprese ha sempre offerto un contributo essenziale per combattere la disgregazione in questo Paese. Andiamo a votare, non mi pare ci sia altra scelta se non tornare ad attivare la Speranza. I care. Nonostante tutto, molto ci sta ancora a cuore. Veltroni si può cambiare. Berlusconi no.

barbiana40Nelle illustrazioni c’è l’aula di Don Lorenzo Milani a Barbiana , il perchè la visione di questi ambienti, abbia su di me, che non sono nemmeno credente, un forte impatto, rimane un mistero

Viva la campagna Due (Centre Prize)

Viva la campagna Due (Centre Prize)

Destra e Sinistra sembrano diventate categorie geografiche spaziali completamente superate. Due visioni del mondo che a partire dagli anni settanta hanno subito i fieri colpi di una trasformazione tecnologico culturale assai simile alla grande rivoluzione industriale.Parallelamente, la crescita dell’area moderata nelle società industrializzate ha spinto i partiti al tentativo di  far breccia al Centro. Ma nonostante questa  corsa tenda ad omologare Destra e Sinistra, le differenze continuano ad esserci.Forse più profonde di prima. Politiche internazionali, fiscali , ambiente, redistribuzione, lotta alla diseguaglianza, sono i terreni in cui il Progetto Politico marca la differenza tra tradizionalisti e modernizzatori, tra chi vuole difendere lo status quo e chi vuole trasformazioni ed adeguamento ai tempi che cambiano. Alla riduzione del gap sempre più ampio tra ricchi e poveri, al tentativo di porre limiti ad un capitalismo senza freni, devono tendere i Programmi  del Centro- Sinistra che non vuole   correre il rischio di di essere confuso con il Centro – Destra. Ricollegando il progetto ad un’ identità storica , quella sì, mai smarrita e non agli orpelli dell’ideologia obsoleta, può ritrovare l’emozione del Fare Politico che, Obama insegna, consta di testa ma anche di cuore.

 

 NORD-EST – Basta sentir parlare Illy e Cacciari per cogliere tra le righe scontento connesso a desiderio di concretezza. Il Veneto di Bisaglia che negli anni 70 portava alla DC oltre il 50% dei consensi, esprimeva ministri, parlamentari, segretari di partito e presidenti del consiglio. Le piccole e medie imprese tirate su a sacrifici da ex operai o ex contadini, senza interventi e finanziamenti,  restano ancora una rete solida ma da molto tempo priva di punti di riferimento politico.Nonostante Forza Italia e Lega si contendano il primato da quelle parti, nessuna carica pubblica è mai stata ricoperta da un uomo del nord – est . Nessun interlocutore politico hanno avuto. E loro,gl’imprenditori ,  dicono di sentirsi circondati da Francia, Svizzera, Austria, Slovenia,  paesi con liberalizzazioni più avanzate, meno burocrazia e costi più bassi per l’energia elettrica.Colpisce Illy quando spiega che ad un imprenditore friulano basta spostarsi di pochi chilometri per essere in Slovenia. Difficile qui, tra i delusi di Berlusconi e di Prodi,  proporre quel patto tra operai e imprenditori che come punto di approdo non abbia l’Impresa ma la Crescita.Tra Vicenza, Rovigo e la Porto Marghera a rischio perdita 5.000 posti di lavoro, Veltroni ha giocato una delle sue sfide più ardue.Vedremo con quali esiti, intanto è incoraggiante apprendere che ovunque abbia trovato la necessaria attenzione.

OPPOSIZIONI – La politica non abita solo in Parlamento. Non è appannaggio di chi governa ne’ di chi fa l’opposizione e non elegge come sede privilegiata, quella dei partiti . Dovunque si sviluppi l’azione collettiva, c’è politica. Possiamo non condividere certe impennate populiste o la filosofia che sottende l’azione di molti esponenti  del NIMBY ma liquidare il problema senza  prendere atto che i disagi alla base di molte proteste, meritano un’attenzione dialogante e volta alla concretezza, è un atteggiamento altrettanto impolitico di quello della signora che scende in piazza a tutela del valore di mercato della propria villetta, compromesso dal passaggio della ferrovia o della tangenziale . La politica che non decide ha bloccato realizzazioni importanti senza offrire contropartite valide ai cittadini che via, via hanno formato i vari comitati del NO.Siamo così arrivati ad una situazione sospesa in cui strade o impianti di smaltimento non sono stati costruiti lasciando insoddisfatti molti,privi di un servizio altri e col prezzo dell’immobile comunque crollato,altri ancora.

PRECARIATO – Abolire la legge 30 non servirebbe ad eliminare un fenomeno planetario. Ammortizzatori sociali e scrupolosi controlli (anche sindacali, non solo governativi) per evitare da una parte che i disagi derivati dalla incertezza del posto di lavoro diventino esistenziali e dall’altra per limitare l’uso sconsiderato ed inappropriato che le aziende fanno del lavoro precario.La precarizzazione , con il suo bagaglio di discontinuità e scarsa possibilità di evoluzione professionale dei lavoratori, è una delle cause della poca competitività e a cascata, della mancata crescita del paese. Prima sindacati e imprese se lo mettono in testa, meglio è.

RIFONDAZIONE and co. Più i sondaggi piangono, più oltranzisti si fanno gli atteggiamenti. L’Arcobaleno sembra non voler adottare misure idonee per contrastare gli esiti della convergenza al centro dei partiti maggiori. Se dovesse confermarsi la tendenza che in Europa vede l’emarginazione dei partiti anbientalisti o comunisti, sfumerebbe anche il progetto di Bertinotti di fare da correttivo al progetto di grandi intese. E se è pur vero che storicamente,  i partiti di sinistra, dall’opposizione, hanno ottenuto notevoli conquiste, è altrettanto vero che quell’opposizione contava su una forte azione di massa che ne supportò  il conseguimento.

STRAVAGANZE – A rinfocolare confusioni, alcuni commentatori sostengono che la chiave di lettura del sopraggiunto fair play  tra i contendenti,  stia nel fatto che ne’ Veltroni ne’ Berlusconi hanno voglia di vincere, vista la congiuntura internazionale (peraltro annunciata da tempo) e l’impossibilità materiale di mettere seriamente mano ai salari e di sollecitare la crescita. Insomma a sentire certi, parrebbe che datal’impossibilità di migliorare le condizioni di vita dei cittadini italiani, nessuno voglia rischiare l’impopolarità e la sconfitta in future dispute elettorali. Un’ipotesi che messa così , potrebbe essere suggestiva e interessante da osservare : una campagna au contraire non s’era mai vista. Forse è più realistica l’ipotesi già praticata altrove. Al cospetto di gravi  crisi economiche o istituzionali, i contendenti che riportano situazioni di sostanziale equilibrio, si spartiscono le responsabilità. Non una Große Koalition,già stigmatizzata da Veltroni ma un diverso rapporto tra Governo e Opposizioni. Larghe intese su singoli progetti, si chiamano.

TASSE – I governi europei (non solo il nostro) sono sulle tracce dei fondi depositati nei paradisi fiscali. I soldi sottratti allo Stato fanno parte di quella tipologia di  azioni criminose che producano esiti devastanti a catena. Paghiamo troppe tasse perchè siamo ancora troppo pochi a pagare. Gli amanti della cerca di differenze ed anologie tra destra e sinistra , possono trovare qui sostanziali discriminanti di mentalità e,ben più importante, di programmi.

UTILE – Con una sorta di incomprensibile quanto immotivato disprezzo, si parla da anni di voto utile. Un dibattito che non mi ha mai appassionato .Il voto è sempre improntato ad un criterio di utilità. Anche in quelli più identitari ed ideologici che ho inteso conferire, a formazioni – partiti di massa o piccoli drappelli di ardimentosi, condannati all’opposizione  – era contenuta  l’utilità di tutelare interessi o, in molti casi di stagioni infelici, di fare fronte alla disgregazione. Si tú vas somos más, dice uno slogan della campagna di Zapatero. Andiamo a votare consapevoli che il governo che uscirà dalle urne  non ha chanches di durare molto.Rimandiamo i progetti ambiziosi alla prossima tornata. Senza tante storie…suvvia

VELTRONI – Un politico intuitivo, provvisto di capacità e di un gran senso del gioco. Determinato nella volontà di lasciare il segno e fare la differenza, qualsiasi sia l’impresa. Realizza in questa stagione il suo sogno di sempre. E si vede. Chi scrive, voterà per lui.

 

Viva la campagna .Uno. ( L’esercito di terracotta)

Viva la campagna .Uno. ( L’esercito di terracotta)

Preceduta da una stagione di furori antipolitici  e da  momenti di occasionale partecipazione, la campagna elettorale meno avvincente della terra, procede senza soprassalti.Il filo conduttore del Rinnovamento nelle diverse gradazioni dalla pulizia parlamentare a colpi di scopettone ai più nobili richiami all’Etica del fare politico, ha attraversato quasi per intero i due anni di mandato del centrosinistra. Rinnovarsi è probabilmente il progetto più ambizioso e di difficile realizzazione che esista ma i nostri politici che contrariamente a quel che si ritiene, passano la vita ad osservarci , a studiarci e ad ascoltarci e su di noi costruiscono i programmi e modellano i propri comportamenti, tutti indistintamente hanno voluto obbedire alle richieste loro pervenute dalla società civile. In due parti e venti punti, le riflessioni maturate in casa democratica e in campo avverso (stamane complice una mezza giornata di libertà, sono andata a sentire Berlusconi all’Eur) su come l’idea di Rinnovamento è stata interpretata e come stia lavorando… 

EsercitoXian

ANOMALIA . Vetusta, giurassica, arcaica immarcescibile ed  in prevalenza composta da uomini, la classe politica italiana,è pervicacemente incollata alle postazioni della rappresentanza e del potere . Se ne è discusso fino alla nausea per un’intera stagione durante la quale  la confusione tra anzianità di servizio ed età anagrafica, tra genere e rappresentanza e ancora tra  rappresentanza e  competenze, è stata l’ingrediente di una gran marmellata in cui però non figurava al posto d’onore un principio chiave :  non sarà sufficiente svecchiare il parlamento senza decostruire lo schema politico  che sovrintende i centri di potere, locale e non . Fare il tiro al piattello col notabile di turno è stato il solo divertimento in cui ci si è applicati. Per vedere la luce ci vorrebbero Volontà e Regole. Pallida l’una, in alto mare le altre.

BERLUSCONI. Non è più lo stesso. Non fa ridere. Inutilizzabili dunque , per rinfocolare gli antichi istinti antagonisti che tanto giovarono alla Causa,  i rialzi , i trapianti e la riesumazione di vecchia anedottica sul galateo del perfetto gentiluomo alla toilette. Lui,il Silvio ,  ha cambiato mise e descamisado com’è , fa coriandoli il programma dell’avversario producendo modesta  audience  ,ha finanche eliminato dall’ eloquio, sempre fluente  a onor del vero,  il mi consenta (con e meneghina, dunque assai stretta) e nominato il comunismo una volta sola,  appena, per quel po’ di contraltare che le proteste sulla candidatura di Ciarrapico imponevano. Perso l’allure del nemico da abbattere, arringa il popol suo limitando l’uso di palchi e tribune , preferisce esternare in mezzo alla gente,all’ombra dei gazebo e contornato da nutrita schiera di bodyguard .Ha l’ingrato compito di essere attraente ma senza eccessi, strafare significherebbe provocare il risveglio di buona parte degl’indecisi che stavolta, manco a dirlo, sono in gran parte elettori del governo uscente.

CAMPANIA . Ianua Coeli. Dato il numero di elettori  il PD si gioca qui la possibilità del pareggio nazionale , non meno impegnativa si prospetta la battaglia per arrivare  secondo  in classifica.Qui si parrà se la nobilitate veltronionana di rifiutare il pacchetto Nusco (leader storico più fedelissimi ed inquadrati elettori) avrà pagato. Ma non solo. Liste alla mano risulterebbero gran cambiamenti o, a scelta , gran commissariamenti from loft .Di sicuro gran malumori from ogni direzione.Del resto squadra che non vince s’ha da cambià.La sensazione è  che nel compilare le liste delle politiche si sia  pensato anche a quelle di probabili amministrative a breve , vedi cambio in corsa del previsto capolista al senato improvvisamente finito nelle file della camera.Ma sono solo congetture (mie)

DIRITTI Ovvero temi impropriamente detti sensibili . Ovvero coppie di fatto & testamento biologico. Se due righe in calce al Capitolo Giustizia del programma del PD vi sembran poche, provate voi a farne passare tre

ESPIAZIONE Più Veltroni si affanna a dichiarare che il Partito Democratico ha un’identità esclusivamente riformista meno gli si crede. Non c’è altra spiegazione al fatto che da più parti continui a sembrare scandalosa qualsiasi iniziativa :  dalla presenza  in lista di imprenditori e generali  insieme ad operai e soldati semplici, al considerare chiuso il capitolo lotta di classe nell’accezione classica del termine.

FERRARA. Ci ha provato con la lista pro life, l’apparentamento e la riesumazione di cadaveroni della terza dinastia. Fin qui l’ unico risultato che è riuscito ad ottenere ,a parte il risveglio di quel che resta dei movimenti femministi , si è risolto in gran dinieghi . Battaglia culturale è stato poi il peggior affronto che il programma della lista pro life abbia ricevuto:Volevano esprimere il Ministro di Sanità,sono considerati alla stregua del salotto della contessa Clara.

GOVERNABILITA’ Tutto si fa per te ma il sistema elettorale non consente  altro che vittorie di misura. Dunque non finisce qui . Ed è davvero deprimente pensare ad una stagione in cui il sostanziale equilibrio non potrà produrre altro di buono se non  la scrittura di Regole per  giochi destinati a riaprirsi in futuro.

INDECISI Una consistente percentuale d’indecisi, ben oltre quella fisiologica dell’avvio campagna, caratterizza questa fase. Il dubbio : voto utile / voto identitario è una realtà essendo cambiata l’offerta politica e il quadro di riferimento : il  bipolarismo non c’è più, qualche formazione si è accorpata, altre ne sono nate e questo è di sicuro un motivo di disorientamento. A questo si aggiunge una percentuale di delusi dall’azione del precedente governo (che comunque è sempre presente nelle competizioni elettorali)   Per quanto detto ,la fetta più consistente degl’indecisi è costituita da elettori del centrosinistra mentre nel centrodestra a vacillare sono gli elettori dell’UDC. Gl’indecisi giocano una partita importante e potrebbero costringere i maggiori contendenti a resuscitare l’antico spirito competitivo basato su antiberlusconismo /anticomunismo al solo fine di rendersi riconoscibili. Potrebbe essere la fine del fair play ( e anche della noia, per certi versi ) con un Berlusconi più a suo agio in versione arrembante e un Veltroni allenatissimo a saltar fuori dalla gravitazione universale – non è mai stato comunista,non ha governato lui , ma anche ..ma anche – Ma anche è rischioso.Non lo faranno probabilmente.

LISTE  L’esercito di Terracotta  di Qin Shi Huang ci fa un baffo .Tutti corrono dietro alla società civile nella visione più stereotipizzata che c’è : basta sostituire ai mandarini, ai fanti, agli alabardieri, ai frombolieri e alle concubine imperiali,  categorie più in auge:   il Giovane la Donna, l’Imprenditore, l’Operaio e il gioco è fatto, via i politici  e largo agli uomini della strada o agli esponenti di altri Palazzi. Con la scusa di far fluire il  nuovo e dar voce ai silenti , un esercito di malleabili inesperti sarà presto a disposizione dei partiti che li hanno designati. 

MAGGIORITARIO Prima della caduta e durante le trattative pro riforma elettorale, il Porcellum si sarebbe voluto sostituire con un , proporzionale modellato ora sul sistema spagnolo, ora su quello tedesco ora su alcune improponibili fritture miste. Una soluzione di ripiego, vista la vocazione dei principali contendenti ma che avrebbe potuto agire sulle molte resistenze dei piccoli partiti ad un sistema più esplicitamente maggioritario. Il precipitare degli eventi ha prodotto un nulla di fatto ma la decisione di Veltroni di partecipare da solo ha generato molto più scompiglio tra i suoi alleati naturali e nel campo avversario di quanto possa sembrare. Resta il maggioritario ma rotto il sistema delle alleanze la campagna assume i contorni delle contese ai tempi del proporzionale.Niente più muro contro muro ma partiti in competizione in un moltiplicarsi di fronti.Tant’è che la principale preoccupazione  di Berlusconi non è tanto il PD ma Casini ( vedi richiamo alla non dispersione del voto e a convogliare i consensi sui principali partiti)

continua…